NOVITÀ

Le “NUOVE” Imprese Sociali

La “grande” riforma del 2017 si poneva l’obiettivo di rilanciare lo strumento dell’impresa sociale dopo i modesti risultati ottenuti dalla previgente disciplina. A tal fine, il legislatore della riforma del terzo settore ha adottato un nuovo testo di legge che, pur mutuando la struttura dal precedente, presenta soluzioni innovative e si trova inoltre inquadrato nella più ampia cornice del terzo settore e del suo Codice. Ciò cambia sostanzialmente la situazione di tutte le imprese sociali, incluse le cooperative sociali e i loro consorzi. Pur non essendo ancora efficaci le norme fiscali, la fisionomia delle imprese sociali sta significativamente mutando. Dall’analisi dei dati della sezione apposita del Registro delle imprese, emerge un’impresa sociale sempre più plurale nelle sue forme giuridiche. Gli effetti della Riforma si fanno dunque sentire, e non solo sul numero di “nuove” imprese sociali, che cresce ad un ritmo elevato, ma anche sulla composizione interna di questa categoria di soggetti. Il volume analizza la “nuove” imprese sociali, costituite successivamente alla riforma del 2017, da più punti di vista, non solo giuridico, e intende costituire il primo passo di un più lungo percorso di analisi e ricerca sul terzo settore che Unioncamere e la Fondazione Terzjus ETS si propongono di realizzare al fine di esplorare e valutare gli effetti reali della Riforma del 2017, soprattutto sul mondo delle imprese sociali.

Il volume contiene i contributi di:
Luigi Bobba, Sonia Carbone, Antonio Fici, Claudio Gagliardi, Gianfranco Marocchi, Mara Moioli, Gianluca Salvatori, Gabriele Sepio, Paolo Venturi e Flaviano Zandonai.


Professione Volontariato

Fare il volontario è una professione? Sembrerebbe un ossimoro, ma quando l’azienda mette il proprio know how al servizio della comunità, attraverso i propri collaboratori, ecco che la professione diventa anche volontariato, generando economia sociale, business etico e forme di collaborazione tra settore privato e terzo settore utili alla collettività. La Fondazione Terzjus ETS, in collaborazione con la società Eudaimon e la Fondazione Roche, ha realizzato un’indagine esplorativa su questa forma di volontariato innovativa e in rapida espansione, sia in Italia che all’estero, coinvolgendo dieci imprese medio-grandi, attive in diversi settori economici, che hanno sviluppato programmi ed iniziative per far sì che i propri dipendenti si impegnino per cause meritorie sfruttando le proprie competenze: 3M Italia, Boehringer Ingelheim, Chiesi, Edison, Gruppo Marazzato, Novacoop Piemonte, Novartis, Roche, Snam, Unipol Sai. La ricerca si basa su 24 interviste in profondità a lavoratrici e lavoratori impegnati nel volontariato, su due focus group con dirigenti aziendali per capire quale cultura organizzativa e quali misure di policy possano favorire la diffusione del volontariato di competenza e su tre studi di caso per comprendere se quest’ultimo possa essere promosso anche tramite il welfare aziendale. Il volume riporta i risultati principali dello studio ed è corredato da un inquadramento giuridico e fiscale di questa pratica sociale emergente nella legislazione italiana.

A cura di:
Luigi Bobba, Cristiano Caltabiano, Francesco Frattini, Fausto Massimino, Filippo Perfumo, Gabriele Sepio, Sara Vinciguerra, Edoardo Zaccardi


Il volontariato di competenza

Fare il volontario è una professione? Sembrerebbe un ossimoro, ma se si esclude la sfera personale, è l’azienda che mette a disposizione il patrimonio professionale a servizio della comunità, attraverso i propri collaboratori, così ecco che la professione diventa anche volontariato, generando economia sociale, business etico e partenariato.
Terzjus, in collaborazione e con il contributo di Fondazione Roche ed Eudaimon, ha voluto esplorare il tema del volontariato di competenza, attraverso l’esperienza diretta di 10 aziende, con business differenti, che hanno già realizzato progetti in tal senso: 3M Italia, Boehringer Ingelheim, Chiesi, Edison, Gruppo Marazzato, Novacoop Piemonte, Novartis, Roche, Snam, Unipol Sai.
Attraverso l’analisi approfondita dalla ricerca, esce quindi un volto più umano delle aziende capaci di farsi carico dei bisogni delle persone o dei territori e delle loro diverse fragilità, dall’altro appare evidente come gli Enti del Terzo Settore possano acquisire expertise necessarie a rispondere a problematiche sempre più complesse a cui devono far fronte quotidianamente.
Non è la perimetrazione di un fenomeno (peraltro ancora di nicchia), quanto l’apertura di un orizzonte, l’individuazione di un’opportunità, la scoperta di una possibilità di generare valore condiviso tra le imprese e i propri collaboratori, tra le imprese e le comunità di riferimento attraverso gli Enti di Terzo Settore. Orizzonte che potrà avvalersi anche delle normative di premialità fiscale esistenti e delle proposte ad esse relative contenute nella ricerca.

A cura di:
Luigi Bobba, Gabriele Sepio


Il Registro unico nazionale del Terzo Settore

Il volume si occupa del decreto ministeriale n. 106/2020 sul funzionamento del Registro unico nazionale del Terzo Settore, di cui offre un ampio e approfondito commento per articoli affidati a professionisti ed accademici specializzati nella materia. Il decreto costituisce un atto di fondamentale importanza per il Terzo Settore e il suo diritto. Esso è infatti destinato ad influenzare notevolmente l’esistenza quotidiana degli enti del Terzo Settore, soprattutto nei loro rapporti con gli uffici pubblici che gestiscono il Registro. Da qui la necessità di dedicare ampio spazio all’esegesi delle sue disposizioni anche in rapporto alle norme del Codice del Terzo Settore. Per questa ragione, il volume non offre ai lettori soltanto un’analisi attenta del decreto ministeriale in oggetto, ma consente altresì di affrontare, in prospettiva sistematica, delicate questioni che l’interpretazione ed applicazione del nuovo diritto pone quotidianamente agli enti del Terzo Settore. Tra le principali, come ci si iscrive al RUNTS, quali sono gli effetti dell’iscrizione, come si mantiene la qualifica di ETS, come ci si relazione con gli Uffici del RUNTS.

A questo link puoi acquistare una copia cartacea del volume.

Il volume contiene i contributi di:
Renato Dabormida, Antonio Fici, Maria Nives Iannaccone, Carlo Ibba, Marco Maltoni, Alessandro Perego, Lorenzo Pilon, Mario Renna, Nicola Riccardelli, Paolo Sanna, Gabriele Sepio, Emanuele Tuccari, Unioncamere-Infocamere.


I rapporti tra pubbliche amministrazioni ed enti del Terzo Settore

Gli articoli 55 e 56 del Codice del terzo settore sono stati al centro, dalla loro entrata in vigore, di un acceso conflitto interpretativo a livello giurisprudenziale ed istituzionale, che ne ha di fatto molto attenuato, sin qui, quella portata “rivoluzionaria” che la dottrina ha loro attribuito. Nell’assegnare fondamento costituzionale al Terzo Settore e agli strumenti giuridici dell'”amministrazione condivisa”, la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 131/2020, sembra ridisegnare il quadro interpretativo in maniera più favorevole al Terzo Settore ed al suo diritto. Il volume, che inaugura una nuova Collana di studi e ricerche promossa dall’Associazione Terzjus, esplora il tema in prospettiva sistematica e multidisciplinare, dando rilievo centrale alla recente decisione della Corte Costituzionale, che per la prima volta diviene oggetto di ampi ed approfonditi commenti da parte di noti studiosi della materia.

A questo link puoi acquistare una copia cartacea del volume.

Il volume contiene i contributi di:
Gregorio Arena, Luigi Bobba, Barbara Boschetti, Gianluca Budano, Marcello Clarich, Antonio Fici, Luciano Gallo, Fabio Giglioni, Luca Gori, Alessandro Lombardi, Felice Scalvini, Giulia Scoppetta e Gabriele Sepio.

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