Terzo settore, riforma al guado
Il placet della UE, limitatamente alle norme di natura fiscale, è fondamentale perché ad oggi sono bloccate molte misure di vantaggio, tra cui quelle relative alle imprese sociali, alla finanza sociale, ai regimi fiscali agevolati e alle norme IVA. Infatti, la mancata notifica - dall'agosto del 2017 ad oggi - di queste stesse norme ha generato una minor assegnazione di risorse agli Enti del terzo settore pari a più di 245 miloni di euro, bencé tale dotazione fosse già disposta dalla legge di riforma del terzo settore.

Vademecum “L’Affidamento dei servizi sociali nel dialogo fra Codice dei Contratti Pubblici e Codice del Terzo Settore”
Il presente lavoro è stato ideato, progettato e sviluppato come un “quaderno ad anelli”, uno strumento di lavoro utile nella quotidianità dell’attività lavorativa, capace di seguire l’evoluzione della normativa e della giurisprudenza, come tale sempre attuale, a disposizione sia degli operatori della pubblica amministrazione, che degli operatori privati, in particolare del c.d. privato sociale.
Terzo settore e governo, le partite che non possiamo lasciare in sospeso
L’approvazione degli emendamenti costituisce una piattaforma di lancio per inviare alla Commissione europea un fascicolo aggiornato e completo, evitando in questo modo un’analisi parziale dei decreti di riforma da parte delle autorità europee.

Tempi stretti per il dossier alla UE sul fisco agevolato per il Terzo settore
Per il terzo settore occhi puntati sull’autorizzazione Ue dopo l’approvazione ieri alla Camera del pacchetto di emendamenti ai decreti di riforma contenuti nel Dl Semplificazioni. Quest’ultimo completa la parte fiscale e incrementa il plafond (servizi di interesse economico generale, Sieg) degli aiuti di Stato di cui potranno beneficiare gli enti del terzo settore fino a un massimo di 500 mila euro in tre anni.
Un tassello, quello europeo, senza il quale il mosaico della riforma non potrà dirsi completato e che al momento ha impedito l’utilizzo della maggior parte delle risorse stanziate a partire dal 2016 per l’avvio delle misure fiscali.
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Beni culturali pubblici in comodato e concessione
La misura agevolativa del CTS, infine, mostra un doppio volto della trasparenza, da un lato come necessaria forma di rendicontazione dell’uso delle risorse ricevute e dei beni pubblici assegnati (la casa di vetro), dall’altro, come progetto di successo da comunicare per rinsaldare e rilanciare legami di fiducia.
Accesso al social bonus, enti al lavoro sui progetti
Particolare attenzione dovrà essere posta anche per quanto concerne gli interventi di recupero oggetto di liberalità. Queste ultime, infatti, potranno essere rivolte solo ad alcuni interventi individuati dall’art. 3 del DPR 380/2001 quali ad esempio progettazione, manutenzione, sistemazione degli spazi esterni alla struttura oggetto di recupero a condizione che questi siano finalizzati ad assicurare il riutilizzo nonché funzionali allo svolgimento delle attività di interesse generale. Tra le spese eleggibili rientrano anche quelle di funzionamento del bene.
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