Nel campo della cultura e della ricerca relativa al Terzo settore, l’analisi giuridica ha assunto, spesso un ruolo soltanto secondario e marginale. I centri e gli istituti di ricerca sul Terzo settore, così come le reti associative, hanno dedicato limitata attenzione al diritto del Terzo settore. Il mondo del Terzo settore è stato forse inizialmente troppo impegnato a “giustificare” e “promuovere” la sua esistenza e la sua diversità, sul piano sociologico, economico, filosofico, per poter dedicare la dovuta attenzione all’analisi giuridica. La Riforma del terzo settore del 2017 ha invece reso evidente l’importanza del diritto e della sua interpretazione ed applicazione per la promozione e lo sviluppo del Terzo settore. È muovendo da questi presupposti, che è stata prima ideata e poi portata a termine la costituzione di Terzjus: una struttura organizzativa stabile con il compito di sviluppare e promuovere cultura e ricerca sulla riforma del terzo settore, sulla nuova legislazione e sul suo impatto sia teorico che soprattutto pratico, sulla vita degli ETS, delle loro reti associative, nonché di tutti i soggetti in vario modo coinvolti nella riforma, come gli enti senza scopo di lucro, le fondazioni di origine bancaria, le imprese sociali, gli enti ecclesiastici, le banche e gli investitori etici, ecc.
Terzjus svolge i suoi compiti mettendo al centro la cultura e l’analisi giuridica, ma senza trascurare le inevitabili e proficue interconnessioni tra il diritto e le altre scienze sociali, come la sociologia e l’economia. Tradurre in termini giuridici le elaborazioni sociologiche o analizzare i rapporti tra economia (anche nella prospettiva della behavioural economics) del Terzo settore, economia sociale e Terzo settore, sono infatti ulteriori obiettivi che un soggetto specializzato nel diritto del Terzo settore deve proporsi di perseguire. Tale attività è svolta in stretto collegamento con la realtà operativa del Terzo settore, in modo da ricevere input dagli enti del Terzo settore, soprattutto con riguardo alle loro concrete esigenze operative, e da realizzare prodotti culturali e scientifici che abbiano un impatto effettivo (e non solo dunque teorico) su questa specifica realtà.