Veronica Montani

Laureata con lode in Giurisprudenza nel 2009, con una tesi dal titolo "Performance bonds: profili sistematici in una prospettiva comparata", consegue nel 2012 l'abilitazione all'esercizio della professione forense, vincendo il premio “Giuliana Buchich” come candidata del distretto di Corte d’Appello di Brescia (Bergamo, Brescia, Cremona, Crema e Mantova) che ha ottenuto il miglior punteggio nella sessione di esami di avvocato 2011/2012 e nell'aprile 2014 consegue il titolo di dottore di ricerca in Diritto Civile presso l'Università degli Studi di Padova, discutendo una tesi dal titolo "Il project financing tra inquadramento teorico e rinegoziazione delle sopravvenienze". Dal 2014 è stata assegnista di ricerca in Diritto Civile presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ove, sotto la direzione del Prof. Ponzanelli, si occupa di enti del Terzo settore, con un progetto dal titolo "Le riforme del titolo II del libro I del codice civile e il rapporto con gli istituti societari". Da giugno 2016 a luglio 2017 è stata componente della Commissione ministeriale per la predisposizione del Codice del Terzo settore ai sensi della legge delega 6 giugno 2016, n. 106, sotto la direzione del Sottosegretario, on. Luigi Bobba. Dal giugno 2019 è ricercatrice di Diritto Privato presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nel novembre 2018 consegue l'abilitazione scientifica nazionale come professore associato di diritto civile (ius 01). Ha trascorso alcuni periodi di ricerca all'estero e, in particolare, presso la London School of Economics and Political Science (LSE) e la Faculté Internationale du Droit Comparé di Strasburgo e ha partecipato a vari progetti europei.

USA: revisione delle linee guida delle “Charitable Nonprofit Organizations”

Si tratta, infatti, di un testo di origine esclusivamente dottrinale e frutto di un’iniziativa privata promossa dall’Associazione American Law Institute (ALI), che si prefigge lo scopo di esporre, in forma sistematica, le regole della common law americana, soprattutto in quei settori di competenza normativa statale o in cui (i) gli interventi del legislatore non sono stati numerosi; (ii) si sono sviluppate applicazioni del diritto non uniformi; (iii) si è registrata una giurisprudenza frammentata e complessa.

Associazioni e fondazioni del Terzo settore: le regole di governance

Costituisce ormai un dato acquisito il superamento di quella che per lungo tempo era stata considerata un’intrinseca incompatibilità tra ente associativo e natura contrattuale, in favore dell’applicazione a tutti i fenomeni associativi delle norme in tema di contratti, con un progressivo riconoscimento dell’applicabilità analogica (rectius diretta, secondo una parte della dottrina) anche alle associazioni prive di personalità giuridica delle norme sui contratti plurilaterali e sui contratti in generale, nonché di tutte le norme previste dal capo II del titolo II del libro I del codice civile che non presuppongono il riconoscimento quale ratio della loro disciplina.

Roma non è stata costruita in un giorno. La Riforma del Terzo settore non è da meno

Fin dall’approvazione della legge delega, l’idea di mettere mano al settore, riorganizzare le molte leggi, dare una nuova visione prospettica e nuove opportunità di crescita agli enti non profit veniva considerata ambiziosa; la vastità e la complessità del Codice lo hanno confermato, ma a distanza di 5 anni dall’entrata in vigore della più importante opera di Riforma del settore, i risultati sono incoraggianti e positivi.
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