Gianluca Budano

Direttore Generale Ambito Territoriale Sociale n° 3 AUSL BR/1

Welfare di precisione e cure. L’amministrazione condivisa e la sfida etica ed economica

E’ noto come gli strumenti di amministrazione condivisa introdotti dal Codice Unico del Terzo settore (co-programmazione e co-progettazione previsti dall’art. 55 e ss.) sono uno strumento più adeguato rispetto alle ordinarie procedure di appalto sul versante della soddisfazione del bisogno dell’utenza, specie quando le attività di interesse generale (e quindi potenziale luogo di amministrazione condivisa) sono quelle rivolte ai soggetti in condizione di fragilità. Adeguatezza che si declina mettendo a confronto la standardizzazione dei servizi e degli esiti delle classiche procedure di appalto e la tendenza alla personalizzazione dell’intervento degli strumenti previsti dal codice unico del terzo settore. I recentissimi risultati presentati a Milano lo scorso 11 marzo presso l’Università Cattolica della ricerca promossa dalla Fondazione Terzjus Ets “Per un laboratorio dell’Amministrazione condivisa. Primi risultati di una ricerca multidisciplinare” a cura della Prof.ssa Barbara L. Boschetti supportano questa tesi e confermano la valutazione di chi ritiene gli strumenti di amministrazione condivisa come fondanti quel “welfare di precisione” che lo scrivente ha per la prima volta affermato alcuni anni or sono.

“Per un laboratorio dell’Amministrazione condivisa. Primi risultati di una ricerca multidisciplinare”. Prefazione di Luigi Bobba e Gianluca Budano

Non è certo la prima volta che la Fondazione Terzjus dedica un’attenzione specifica all’Amministrazione Condivisa (AC). Infatti, la neonata (allora) associazione Terzjus promuoveva nel giugno del 2020 un seminario incentrato proprio sui rapporti tra Pubbliche Amministrazioni (PA) ed Enti del terzo settore (ETS) alla luce delle novità introdotte con gli art. 55 e 56 del Codice del terzo settore (CTS).

Come la Riforma del Terzo settore può mettere fuori i mercanti dal tempio nei servizi ai più fragili

Il Codice unico del Terzo settore, come è ampiamente noto, ha introdotto lo strumento della cooprogrammazione e della cooprogettazione, come possibilità alternativa (e legittima anche secondo la giurisprudenza costituzionale) al codice degli appalti. Per i non addetti ai lavori, si tratta di una collaborazione prevista dalla legge tra PA e Terzo settore (enti iscritti al RUNTS) nella progettazione dei servizi pubblici.

Due nuovi master per costruire la cultura del Welfare Health Management: Master in Management delle Imprese Sociali del Welfare e della Previdenza Sociale e Master in Management dei Sistemi regionali di Welfare e dell’Innovazione dei Servizi Sociali e Sanitari

I master sono organizzati dalla L.U.M. in collaborazione con Terzjus e K.H.E. La scadenza per le iscrizioni è il prossimo 04 aprile 2022

Il Reddito di Cittadinanza e la possibilità di creare la più grande azienda sociale pubblica.

Nella riforma del terzo settore c'è lo spazio per rendere la misura efficace e condivisa da tutti i cittadini. Si tratta di avere coraggio istituzionale, visione e lungimiranza. Dobbiamo e possiamo credere che il Terzo settore sia effettivamente una potenziale leva per avviare azioni di coprogettazione con l'amministrazione pubblica capaci di avviare il volano dell'"occupazione sociale".

La riforma del Terzo settore e l’Italia che ricuce.

Il 2017 è stato l’anno in cui il Governo varò la riforma del Terzo Settore con il suo primo Codice Unico (D.Lgs. 117/2017). Padre indiscusso di essa il Sottosegretario di Stato del tempo Luigi Bobba, la cui storia nel sociale italiano ha ampiamente animato il suo impegno politico e la sua assoluta autorevolezza nel settore.

Per un welfare che non sia la terapia del dolore dei problemi sociali

In questo articolo di Gianluca Budano si affronta il tema del diritto alla felicità, alla giustizia e... alla fatica. Il tema, in questo periodo di emergenza sanitaria, si riflette sulla più generale aspettativa di benessere e felicità dei cittadini. Come affrontarlo per riavviare un percorso di rinascita dopo la pandemia?
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