Editoriali
Analisi, studi e approfondimenti sul diritto del Terzo Settore
Comunità energetiche, conviene qualificarsi come Ente di Terzo Settore?
Da “consumer” a “prosumer”. Le opportunità di sviluppo delle CER nella forma di ETS
La ricerca della Fondazione Terzjus “Gli ETS come veicolo di sviluppo delle CER” rappresenta l’occasione per svolgere un’analisi più ampia in merito al crescente ruolo del Terzo settore nello sviluppo di alcuni comparti particolarmente rilevanti per il futuro dell’economia sociale ispirati ad una dimensione dove la cultura economica si lega in modo sempre più intenso alla valorizzazione dell’interesse generale. La produzione di energia attraverso fonti alternative diventa così un contesto in cui sperimentare nuovi modelli economici e produttivi di valore sociale e ambientale finora rimasti in disparte rispetto all’utilizzo dei tradizionali strumenti, forme e qualifiche giuridiche messe a disposizione dal mercato.
Verso le CER del Terzo Settore
L’inclusione, ad opera del decreto legge n. 57/2023, della “produzione, accumulo e condivisione di energia da fonti rinnovabili a fini di autoconsumo” tra le attività di interesse generale di cui all’art. 5, comma 1, d.lgs. 117/2017 (“CTS”), nonché di cui all’art. 2, comma 1, d.lgs. 112/2017, ha costituito un decisivo punto di svolta nel percorso di avvicinamento delle comunità energetiche rinnovabili (“CER”) al terzo settore. Lo svolgimento quanto meno prevalente di una o più attività di interesse generale è infatti necessario per poter qualificare un ente come ente del terzo settore, consentendone l’accesso al RUNTS e al relativo regime promozionale.
Luigi Bobba presenta il Report di ricerca: “Gli ETS come veicolo per lo sviluppo delle Comunità energetiche”
Realizzato dalla Fondazione Terzjus con il contributo della Fondazione Cariplo, il rapporto sarà illustrato in un seminario previsto per il 24 settembre a Roma
Le ultime modifiche all’ordinamento contabile degli ETS: pubblicata la Circolare esplicativa n. 6/2024 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, attraverso la Circolare n. 6/2024, offre dei chiarimenti sulla portata dell’art. 4 della L. n. 104/2024, rubricato come “Modifiche al Codice del Terzo Settore, di cui al D.L.gs. n. 117/2017”.
5xmille, l’elenco aggiornato delle Onlus accreditate per il 2024
5 per mille: pubblicati gli elenchi delle Onlus accreditate per il 2024 e degli oltre 80mila enti ammessi per il 2023. Due notizie che arrivano dall’Agenzia delle entrate e che interessano gli enti ai fini dell’accesso al contributo del 5 per mille dell’IRPEF.
Sport di base: serve sostenere le associazioni
Dalla survey condotta da Fondazione Terzjus, in collaborazione con Italia non profit e con il supporto di Compagnia di San Paolo su un campione di 739 associazioni e società sportive dilettantistiche (Asd e Ssd) - di cui l'82% operanti in Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta - emergono sia una certa insoddisfazione (58%), sia un affaticamento (74%) per i molteplici provvedimenti attuativi della riforma sport.
Sport e terzo settore alleati in campo sociale e culturale
Dalla survey condotta da Fondazione Terzjus, in collaborazione con Italia non profit e con il supporto di Compagnia di San Paolo su un campione di 739 associazioni e società sportive dilettantistiche (Asd e Ssd) - di cui l'82% operanti in Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta - emergono sia una certa insoddisfazione (58%), sia un affaticamento (74%) per i molteplici provvedimenti attuativi della riforma sport.
4 anni di Terzjus: 2020-2024
Siamo entrati nel quinto anno di vita di Terzjus. Era il 25 giugno del 2020 quando – in piena pandemia – abbiamo celebrato il battesimo dell'Associazione Terzjus insieme con il Commissario UE Paolo Gentiloni. L'associazione – poi trasformata nel giugno del 2020 in Fondazione e iscritta al RUNTS – conta ora 20 soci, di cui 18 con la qualifica di “partecipanti fondatori”. Ai quattro soci iniziali, si sono via via uniti grandi reti associative nazionali, importanti fondazioni, due consigli di ordini professionali (notai e commercialisti) nonché altri soggetti pubblici e privati.
Novità per lavoratori occasionali e volontari dello sport dilettantistico
Lavoro sportivo, con le modifiche al Tuir i compensi occasionali tornano a qualificarsi come redditi diversi. Molte le novità introdotte nel DL 71/2024, in vigore dal 1° giugno scorso e in attesa di conversione in legge. Oltre alla revisione della disciplina sul trattamento economico del volontario sportivo il DL 71/24 introduce nuove modifiche alla disciplina del lavoro sportivo di cui al Dlgs 36/2021.
Diritto ed Economia del Terzo settore
Sul versante legislativo, il diritto del terzo settore sta dimostrando una notevole capacità di influenzare l’ordinamento giuridico generale, così come altri diritti «secondi». Basti qui menzionare, a titolo d’esempio, da un lato l’impatto che gli articoli 55-57 del Codice del terzo settore hanno avuto sul nuovo Codice dei contratti pubblici (dove è adesso presente un articolo specificamente dedicato all’«amministrazione condivisa»), e dall’altro lato l’influenza notevole che il Codice del terzo settore ha spiegato sulle scelte operate dal legislatore dello sport nella riforma del 2021.
Il diritto europeo del Terzo settore e l’impegno della Fondazione Terzjus
La Fondazione Terzjus, con il supporto di Banca Etica, Fondazione Finanza Etica e Fondazione AIRC, ha realizzato negli ultimi due anni un ampio ed importante studio sullo stato del diritto del terzo settore nell’Unione europea. I risultati della ricerca sono stati raccolti in due volumi: in primo, interamente in lingua inglese, pubblicato a fine 2023 da Springer e Giappichelli; il secondo, in lingua italiana, pubblicato nel marzo del 2024 dall’Editoriale Scientifica e liberamente scaricabile dal sito di Terzjus.
Saluto del Commissario UE Paolo Gentiloni al convegno “Verso un Diritto Europeo del Terzo Settore”, Roma 10 aprile 2024
La riforma del terzo settore e’ uno dei provvedimenti di cui vado piu’ fiero della mia esperienza di governo. Ero convinto allora che il nuovo codice del terzo settore avrebbe reso quel pezzo d’Italia che potremmo chiamare l’Italia sociale piu forte e credibile. E mi fa piacere che lo studio promosso dalla Fondazione Terzjus identifichi nel codice italiano “il più importante esempio di legislazione sugli enti del terzo settore nell’Unione europea”.
Verso un diritto europeo del Terzo settore. 1° Rapporto sul quadro giuridico dell’economia sociale in Europa
L’orizzonte europeo appare sempre più decisivo per comprendere l'evoluzione e le prospettive del diritto del terzo settore nonché le potenzialità di crescita e di sviluppo dei soggetti che operano nel quadro dell’economia sociale. Partendo da questo assunto – Antonio Fici, Mario Renna e Gabriele Sepio – ci guidano a comprendere il quadro complesso, e a volte frammentato, della legislazione che regola le organizzazioni di pubblica utilità nei diversi sistemi nazionali e, più specificatamente, nell’ambito del diritto comunitario.
L’economia sociale alla prova delle policy
A giugno conosceremo la nuova composizione del parlamento europeo. Poi seguirà la formazione della futura Commissione europea. Passaggi per nulla scontati dopo il periodo di stabilità fondata sull’alleanza tra le tre grandi famiglie politiche – popolari, socialisti e liberali - che a lungo hanno condiviso la responsabilità del governo dell’Unione europea. Lo scenario è noto: l’asse della politica europea si sta spostando sempre di più verso partiti che fanno leva su versioni nazionali di sovranismo e, per usare un eufemismo, non sono entusiasti della prospettiva di una maggiore integrazione europea. Tanto più il risultato delle elezioni premierà queste forze, tanto meno facile sarà mantenere l’attuale baricentro. Si dovrà fare i conti con gli effetti di una polarizzazione politica che seppure da tempo in atto in diversi paesi, dal momento in cui coinvolge anche Germania e Francia – architravi della costruzione europea – assume una magnitudine diversa e finisce per mettere a rischio l’intero progetto dell’Unione. Prepariamoci quindi ad un governo dell’Europa soggetto ai condizionamenti di forze che premono per un modello in cui i governi nazionali vogliono contare di più rispetto alla tecnostruttura di Bruxelles. E in cui le dinamiche intergovernative del Consiglio proveranno a sottrarre (ulteriore) spazio alle iniziative della Commissione europea. In sostanza meno Unione Europea e più negoziato tra i Governi dei 27.
Volontariato e promozione sociale: proventi commerciali con forfait Iva
Il Dl 146/2021 ha infatti previsto per tali realtà, a partire dal 1° gennaio di quest’anno e ai soli fini Iva, l’applicazione del regime forfettario dei cosiddetti contribuenti «minimi» (articolo 1, commi da 58 a 63, della legge 190/2014). Si tratta di una novità che consente a Odv e Aps di misurarsi, seppur entro la soglia di 65mila euro annui, con un regime fiscale simile a quello contemplato dall’articolo 86 del Codice del Terzo settore (Cts).
Terzo settore con esenzione IVA dal 2025
Una sovrapposizione di disposizioni di diverso tenore che andrà necessariamente coordinata e che al momento crea non poco imbarazzo tra gli operatori costretti ad uno slalom tra regole che intervengono sulle medesime attività distinguendo i regimi applicabili alle società (ssd) da quelli destinati alle associazioni sportive dilettantistiche (asd). In attesa di un riordino, dunque, le prime sono già chiamate ad attrarre le entrate legate alla pratica sportiva nel regime esenzione ai sensi dell’art. 36 bis Dl 75/23. Mentre le asd, a rigore, potranno continuare a beneficiare del regime di esclusione iva per i c.d. corrispettivi specifici provenienti da associati e tesserati almeno fino alla fine dell’anno.
Decreto beneficenza, così il Terzo settore pagherà gli errori di altri
Dopo la vicenda del “pandoro Ferragni” arriva il decreto per assicurare maggiore trasparenza nelle iniziative di beneficenza. Un obiettivo certamente meritevole che tutela consumatori e donatori a fronte di campagne di sensibilizzazione poco chiare in merito all’effettivo utilizzo delle risorse raccolte.
Comunità energetiche rinnovabili (CER): il 2024 segna l’anno di svolta per la promozione della transizione energetica
Con il decreto pubblicato il 23.01.2024 dal Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica vengono definiti gli incentivi per il sostegno all’energia elettrica prodotta da impianti a fonti rinnovabili nonché i criteri e le modalità per la concessione dei contributi previsti dal PNRR, che nell’ambito della missione 2 assegna risorse per 2,2 miliardi di euro. Due le agevolazioni, cumulabili, di cui le CER potranno fruire: da un lato la tariffa incentivante; dall’altro, il contributo in conto capitale. La prima misura, con durata massima di 20 anni dalla data di entrata in esercizio commerciale, si compone di una parte fissa in funzione delle dimensioni dell’impianto e una variabile legata, invece, al prezzo di mercato dell’energia.
Beneficenza, con il Ddl Ferragni doppi adempimenti per gli Ets
Nuove misure in tema di trasparenza per le iniziative di beneficenza. Il disegno di legge, atteso oggi all’esame del Consiglio dei ministri, punta ad assicurare l’affidabilità delle pratiche commerciali di produttori e professionisti nel caso in cui parte dei ricavi derivanti dalla vendita di prodotti sia destinata a scopi benefici.
Partite finanziarie attive e patrimoni più robusti per erogatori e beneficiari
Il parere della direzione centrale dell'agenzia delle Entrate, in risposta alla richiesta di consulenza giuridica presentata da Assifero, l'associazione nazionale della filantropia istituzionale, conferma l'originalità che caratterizza gli enti filantropici e l'importanza decisiva del ruolo che sono chiamati a svolgere per lo sviluppo delle organizzazioni del Terzo settore e più in generale per il sostegno delle molteplici attività di interesse generale previste dal Codice.
Open Runts. Il registro degli ETS in modalità operativa piena
Il RUNTS diventa così un registro capace non solo di fornire a tutti i potenziali interessati informazioni complete sugli ETS iscritti, attraverso l’accesso agli atti degli ETS ivi depositati (tra cui i bilanci), ma anche di spiegare l’effetto di opponibilità di cui agli articoli 26, comma 7, e 52 CTS.
Volontari@work, il premio della Fondazione Terzjus
Sul tema la Fondazione Terzjus ha svolto una ricerca esplorativa (v. Professione volontario, Rubbettino editore, liberamente scaricabile da www. terzjus.it), perimetrando e identificando attività di volontariato svolte in modo non oneroso da un collaboratore di un’azienda profit a favore di un progetto o di un servizio realizzato da un Ente di Terzo Settore (ETS).
Libertà è partecipazione: intervento introduttivo del Presidente Luigi Bobba alla 5^ edizione di Global Inclusion
Intervento introduttivo del Presidente Luigi Bobba alla 5^ edizione di Global Inclusion – Milano 13 novembre Perché abbiamo scelto il titolo di questa nota canzone del cantautore genovese Giorgio Gaber? Che legame ha con la mission del Comitato Global Inclusion? E come l’ecosistema dell’ inclusione – imprese, università e Terzo settore – può contribuire a […]
Sostenibilità e volontariato di competenza
Il termine sostenibilità è oggi particolarmente utilizzato. Non c'è progetto o intervento pubblico che non rimandi a questo concetto diventato una specie di mantra per indicare la necessità di conciliare lo sviluppo economico con il rispetto dell'ambiente. Più recentemente, la sostenibilità è stata correlata, al fine di una misurazione degli investimenti delle imprese, ai criteri ESG (Environmental, Social e Governance) con i quali si valuta quanto le imprese, nella messa in opera delle loro attività produttive, sono attente e tengono conto del rispetto dell'ambiente, delle problematiche sociali del territorio in cui sono insediate, della valorizzazione dei propri collaboratori.
La società solidale genera plusvalore per sé e per i disagiati
La società solidale in Italia continua a crescere. In modo silenzioso: il bene non fa il rumore del male e spesso passa inosservato. Istat ha però documentato il costante aumento degli enti non profit (363.499 nel censimento aggiornato del 2023) e Terzjus, pochi giorni fa, il forte incremento delle iscrizioni al Registro nazionale (Runts).
Un fisco amico del Terzo settore
Più di 116.000 gli enti iscritti al Registro Unico del Terzo settore; di questi quasi 22.000 sono “nuovi iscritti”; circa 5000 le “nuove” imprese sociali, nate o qualificatesi tali, dalla fine del 2017 ad oggi. A sei anni dal varo della riforma e a quasi due dall’avvio del RUNTS, va positivamente registrato il fatto che […]
Trovato l’accordo al Consiglio Europeo EPSCO. Adottata la raccomandazione sul Piano d’Azione per l’Economia Sociale
Un importante Raccomandazione dell'Unione Europea per promuovere lo sviluppo dell'Economia Sociale in Europa
Oltre il Covid-19, il futuro del welfare, il futuro del Paese
Riportiamo qui il testo dell'intervento del Presidente Bobba al terzo e ultimo incontro del ciclo “Oltre il Covid-19: il futuro del welfare, il futuro del Paese” che si è tenuto a Napoli il 18 maggio 2021. Promosso dalle ACLI provinciali di Napoli.
Sport dilettanti esenti Iva con un anticipo azzardato
Il nuovo regime Iva per gli enti sportivi introdotto con la definitiva approvazione del decreto Pa-bis (Dl 75/2023) preoccupa, a ragion veduta, gli operatori del settore. Dal 17 agosto (data di entrata in vigore della legge di conversione 112), le prestazioni di servizi strettamente connessi con la pratica dello sport – inclusi quelli didattici e formativi – rese nei confronti di persone che praticano lo sport entrano nel regime di esenzione Iva. Dunque, tutte le entrate tipiche degli enti sportivi (come le quote supplementari versate da soci o tesserati) andranno attratte nel regime Iva, superando la precedente impostazione che, fino al 1° luglio 2024, le escludeva in massima parte dal campo Iva (articolo 4, Dpr 633/1972).
Sport dilettanti, entro il 31 dicembre corsa all’adeguamento dello statuto
Il mancato aggiornamento determina la cancellazione dal Registro nazionale.
Coinvolte 115mila realtà per non perdere qualifica e agevolazioni
Comunità energetiche rinnovabili. Un’opportunità di crescita
Le Comunità Energetiche Rinnovabili presenti in Italia sono circa un centinaio, tra realtà effettivamente operative (35), in via di progettazione (41), o che stanno muovendo i loro primi passi verso la costituzione (24). Di queste, 59 sono nate tra giugno 2021 e maggio 2022. Un fattore che evidenzia l’esponenziale crescita di interesse verso questo fenomeno e che vede tra i soggetti coinvolti nei progetti amministrazioni comunali, condomini, cittadini, imprese ed enti del Terzo settore.
L’autoconsumo organizzato di energie rinnovabili divente attività di interesse generale: un definitivo passo in avanti verso le CER del Terzo settore
In generale, la CER con la qualifica di ETS avrà la possibilità di godere di tutti i benefici riservati agli enti del terzo settore, sia nel campo fiscale, sia nell’accesso a fondi pubblici, modalità alternative di relazione con pubbliche amministrazioni (“amministrazione condivisa”), strumenti quali il social bonus di cui all’art. 81, i titoli di solidarietà di cui all’art. 77, le liberalità agevolate di cui all’art. 83, ecc. Insomma, una novità importante, capace di favorire l’innovazione sociale nel campo delle forme aggregative e partecipative d’uso di energie rinnovabili.
RUNTS e “trasmigrazione” degli ETS. A che punto siamo?
Com’è noto, la riforma del terzo settore, e segnatamente il Codice di cui al d.lgs. 117/2017, aveva previsto una modalità particolare per l’accesso al nuovo Registro Unico Nazionale del Terzo Settore o RUNTS di quegli enti già iscritti al 22 novembre 2021, giorno antecedente a quello ufficiale di avvio del RUNTS (nonché di quegli enti che avessero presentato entro lo stesso termine una domanda di iscrizione, successivamente accolta, anche dopo il 22 novembre 2021), nei “vecchi” registri di ODV e APS, istituiti rispettivamente ai sensi delle leggi 266/1991 e 383/2000.
Come la Riforma del Terzo settore può mettere fuori i mercanti dal tempio nei servizi ai più fragili
Il Codice unico del Terzo settore, come è ampiamente noto, ha introdotto lo strumento della cooprogrammazione e della cooprogettazione, come possibilità alternativa (e legittima anche secondo la giurisprudenza costituzionale) al codice degli appalti. Per i non addetti ai lavori, si tratta di una collaborazione prevista dalla legge tra PA e Terzo settore (enti iscritti al RUNTS) nella progettazione dei servizi pubblici.
Il piano d’azione europeo per l’economia sociale compie un altro passo avanti
Il testo della raccomandazione ripercorre i motivi che hanno portato al piano d’azione. L’economia sociale è ormai considerata uno dei pilastri centrali della strategia europea. Per dimensioni ed estensione ha la capacità di intervenire in molte delle aree più critiche del nostro tempo. Prima tra tutte, la necessità di correggere la rotta rispetto ad una politica che si era illusa che l’ampliamento del mercato – con una circolazione sempre più libera di persone, merci, servizi e capitali – avrebbe portato magicamente ad un’Europa più coesa ed inclusiva.
Le forme del volontariato
Il vistoso calo dei volontari rilevato dall'ultimo censimento dell'Istat sulle istituzioni non profit (INP), ha scosso il mondo di quello che ora - dopo la riforma - è identificato negli enti del terzo settore. Ovvero quelle molteplici forme organizzative - Odv, Aps, Onlus, Imprese sociali, Fondazioni, Società di Mutuo Soccorso - che promuovono l'impegno volontario e la cittadinanza attiva. Questo meno 15% ha suscitato non pochi interrogativi, fatto riemergere antiche paure, ma anche sollecitato una riflessione che guarda alle sfide future.
Il “Terzo settore”: protagonista della transizione sociale e strumento di crescita inclusiva
Il Terzo settore è un sistema sociale ed economico che si affianca alle istituzioni pubbliche e al mercato e che interagisce con entrambi per l’interesse delle comunità.
Luigi Bobba: “Dopo il Covid c’era da aspettarselo ma cresce l’impegno individuale”
Parla il presidente dell'Osservatorio Terzjus "C'è un potenziale da cogliere, bisogna investire nella formazione".
Bobba: “Il Terzo settore valorizzi le novità emerse in questa emergenza alluvione”
In questi giorni si è manifestata una capacità di prendersi cura delle persone e dei territori della Romagna devastati dall'alluvione, in modi e in forme che hanno destato qualche sorpresa, attingendo non solo alla forza delle reti associative organizzate,ma anche alla linfa del volontariato individuale e temporaneo. Lavoriamo per aprire una nuova stagione curando questi nuovi semi. Secondo tre direzioni...
Il “bollino” ministeriale sugli statuti-tipo per ETS predisposti dalle reti associative
Di cosa stiamo parlando? Ci riferiamo alla possibilità riconosciuta dal CTS alle reti associative di predisporre per gli enti del terzo settore “modelli standard tipizzati” di statuto da far approvare dal Ministero del Lavoro con decreto, con l’effetto di rendere gli statuti concretamente conformi allo statuto-tipo “vidimato” dal Ministero inattaccabili da parte degli Uffici del RUNTS (che in questo caso sono incompetenti a verificare la legalità dello statuto) e la procedura di iscrizione degli enti che lo adottano molto più rapida (dovendosi concludere entro 30 giorni piuttosto che entro 60 giorni).
Contro il caro energia arriva il contributo per il Terzo settore
Con il Decreto aiuti ter (Dl 44/2022), per contrastare l’aumento dei costi energetici, il Governo aveva investito nel Terzo settore prevedendo lo stanziamento di due fondi. L’uno da 170 milioni, destinato in misura pari a 120 milioni a enti del terzo settore ed enti religiosi che erogano servizi socio-assistenziali/sanitari a favore di soggetti con disabilità, e per la restante parte (50 milioni) in via esclusiva a fondazioni, associazioni, ex Ipab, enti del terzo settore ed enti religiosi che erogano medesimi servizi in favore di anziani (articolo 8, comma 1). L’altro di 100 milioni destinato a enti del Terzo settore iscritti nel Registro unico nazionale, Onlus, associazioni di promozione sociale e organizzazioni di volontariato in fase di trasmigrazione ed enti religiosi che non erogano servizi socio-sanitari/assistenziali (articolo 8, comma 2).
Il tempo della transizione sociale
Il Terzo settore è chiamato a sfide molto importanti per essere protagonista della cosiddetta transizione sociale. Che significa, in particolare: adoperarsi affinché sia rilevante l’accesso a beni essenziali per la vita con le stimmate dell’inclusività; che alle dinamiche di atomizzazioni presenti nella vita quotidiana e alla preoccupante crescita del fenomeno della solitudine si risponda con la costruzione di legami comunitari solidi; che, all’invasività delle piattaforme informative e di intrattenimento si anteponga la cura dei processi partecipativi e democratici.
Da ente profit a non commerciale con regime speciale
Tra i principi e i criteri direttivi relativi alla revisione delle imposte sui redditi, la bozza del disegno di legge prevede l’introduzione di un regime fiscale speciale per le ipotesi di passaggio dei beni dall’attività commerciale a non commerciale, e viceversa, per effetto del mutamento della qualificazione fiscale delle attività.
Terzo settore, il fisco amico si confronta sul mercato
Fiscalità degli enti del terzo settore (ETS) in attesa del vaglio Ue. Quali le richieste dell’Italia e come cambierà lo scenario fiscale degli enti dopo l’autorizzazione della Commissione europea che darà il via libera ad importanti misure introdotte dalla riforma del terzo settore.
Imprese sociali, qui sta la differenza
Non solo cooperative come in passato: oggi siamo di fronte ad una nuova generazionedi imprese sociali che origina da fenomeni di spin-off di più solide cooperative sociali oppure dall'utilizzo delle opportunità previste dalla riforma: forme societarie ibride pubblico-ptivato o privato profit e non profit.
Sono più di 4.000 le “nuove” imprese sociali nate, o qualificatesi come tali, dopo l'entrata in vigore del Dlgs. 112/17 con il quale il legislatore – nel più ampio quadro della riforma del terzo settore – ha ridisegnato (si veda il contributo di Antonio Fici) il profilo giuridico,organizzativo e fiscale di questa originale forma di impresa.
Registro unico del Terzo settore: perché non è un flop
A più di un anno dall'apertura ufficiale del Registro unico del Terzo settore, le nuove iscrizioni sono 8mila. Fra Odv e Aps, che già erano iscritte a registri regionali, la metà è ancora fuori. Nei fatti, su 360mila istituzioni non profit, solo 81mila sono già nel Runts. L'analisi di Luigi Bobba, presidente di Terzjus: «Ci sono luci e ombre, ma non è tempo di rallentare. Ecco tre proposte da introdurre nel 2023 per semplificare il processo di iscrizione»
Niente deposito del bilancio 2021 per gli Ets neo iscritti nel Registro
Un primo aspetto riguarda il deposito dei bilanci 2021 nel Runts. Su questo il ministero del Lavoro chiarisce che per gli enti che hanno conseguito la qualifica di ente del terzo settore (Ets) nel corso del 2022, e costituiti prima di quest’anno, non sia previsto alcun obbligo in tal senso nel caso in cui il bilancio sia stato approvato successivamente alla presentazione dell’istanza di iscrizione.
Repubblica solidale con un nuovo fondo
Un passaggio atteso da almeno 5 anni e che si spera possa concludersi nella primavera del 2023. Nel documento inviato a Bruxelles, infatti, sono state illustrate non solo alcune norme del Codice del Terzo settore e del D.lgs. 112 relativo alle imprese sociali, ma anche gli emendamenti di natura fiscale approvati nell'agosto di quest'anno con il dl “Semplificazioni”, che vanno a correggere o ad integrare le norme poco sopra richiamate.
Fisco agevolato, via libera dalla UE
Uno step certamente importante per arrivare ad una definitiva consacrazione del Terzo settore nel sistema italiano è legato alla approvazione da parte della Commissione europea delle misure fiscali soggette ad autorizzazione comunitaria. Il vaglio della UE diventa un obiettivo fondamentale che consentirà di dare il via libera a strumenti fiscali agevolati.
400 milioni: il credito del Terzo settore con le casse pubbliche
La stima è del presidente di Terzjus, che ha recentemente presentato il rapporto 2022. Cosa fare con queste risorse che oggi sono tornate indistintamente nel bilancio dello Stato? Un Fondo per la Repubblica Solidale
Tempi stretti per il dossier alla UE sul fisco agevolato per il Terzo settore
Per il terzo settore occhi puntati sull’autorizzazione Ue dopo l’approvazione ieri alla Camera del pacchetto di emendamenti ai decreti di riforma contenuti nel Dl Semplificazioni. Quest’ultimo completa la parte fiscale e incrementa il plafond (servizi di interesse economico generale, Sieg) degli aiuti di Stato di cui potranno beneficiare gli enti del terzo settore fino a un massimo di 500 mila euro in tre anni.
Terzo settore e governo, le partite che non possiamo lasciare in sospeso
L’approvazione degli emendamenti costituisce una piattaforma di lancio per inviare alla Commissione europea un fascicolo aggiornato e completo, evitando in questo modo un’analisi parziale dei decreti di riforma da parte delle autorità europee.
La condivisione del sapere e il circuito virtuoso
Attraverso il volontariato di competenza si può attivare un circuito virtuoso tra imprese profit ed ETS, nel senso che le competenze professionali dei volontari aziendali possono diventare un risorsa importante per lo sviluppo e la qualificazione di attività e servizi di interesse generale.
Imprese sociali: la sfida del RUNTS
È emerso un quadro che rivela non poche novità. Innanzitutto lo stock di imprese sociali attive e inattive presenti nel Registro prima dell'avvio della riforma era pari a 16.252, di cui il 97,1% costituite nella forma di cooperative sociali. Un dato non inatteso in quanto era chiaro al legislatore che la qualifica di impresa sociale era fino ad allora quasi esclusivamente assunta dalle cooperative sociali.
Con l’Action Plan UE un cambio di passo
Se l'obiettivo di fondo del Piano d'azione per l'economia sociale è valorizzare e rafforzare un'economia al servizio delle persone, allora per gli Enti del Terzo settore, pur nella varietà delle loro configurazioni giuridiche ed organizzative, si presenta come un'opportunità: rimettersi in gioco per attraversare questo tempo di trasformazione, non subendo gli eventi, ma mettendosi in sintonia con il sentire delle generazioni più giovani.
Sui trust pesa l’esclusione del Ministero del Lavoro dal Terzo settore
I trust sono ormai entrati a vario titolo a far parte del sistema giuridico e tributario italiano e si prestano da tempo allo svolgimento di attività solidali e filantropiche. Sarebbe davvero un peccato in questa fase tenere fuori i trust dal "sistema" terzo settore.
“A tu per tu con il RUNTS”, in un ebook pratico
Questo eBook vuole fornire la giusta preparazione sul RUNTS - indipendentemente dal livello di conoscenza - e immediate fornire le soluzioni ai dubbi più comuni.
Le “nuove” imprese sociali nel Registro unico. Quali vantaggi
A partire dal 20 luglio 2017 è possibile, a tutte le tipologie di società (esclusa la ditta individuale) e anche alle fondazioni ed associazioni, assumere la qualifica di “impresa sociale”. La stessa qualifica viene attribuita ex lege anche alle cooperative sociali (e loro consorzi) costituite ai sensi della l.381/91. Sono altresì iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese anche le Società di mutuo soccorso.
Lo stato dell’arte del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore
A quattro mesi dall’avvio della piattaforma telematica del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), istituito presso Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in attuazione degli artt. 45 e seguenti del Codice del Terzo Settore, è utile fare un primo bilancio delle attività realizzate e prendere in esame gli ulteriori step di attuazione previsti per i prossimi mesi.
Con l’indagine “Riforma in movimento 2022” possiamo contribuire a fotografare il “sentiment” degli ETS sul RUNTS e sulle novità della Riforma. Partecipa anche tu!
Per il secondo anno consecutivo il progetto torna a interpellare direttamente le organizzazioni sui temi della Riforma e della loro convivenza con essa, valutandone il grado di conoscenza e recepimento, soprattutto delle norme più recenti. In particolare, l’obiettivo di quest’anno è quello di comprendere come gli enti del Terzo Settore si stiano approcciando al RUNTS e al suo iter di iscrizione, e le percezioni e aspettative rispetto alle nuove opportunità e ai, provvedimenti attuativi emanati dal Ministero del Lavoro nel corso del 2021.
Registro unico Terzo settore: oltre 83mila enti trasmigrati e 3400 domande di nuove iscrizioni
Sono i dati riferiti dal direttore generale del Ministero del Lavoro Alessandro Lombardi intervistato da Cantiere del Terzo Settore per fare un bilancio sulla fase di avvio. Annunciate nuove modifiche alla piattaforma e l’uscita di una circolare sulle verifiche per Odv e Aps.
Cinque per mille, in corsa 12.458 Onlus. Pubblicati gli elenchi permanenti 2022 dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero del Lavoro
Un nuovo editoriale a cura del Segretario Generale di Terzjus estratto dal suo articolo pubblicato sul Sole24Ore lo scorso 9 marzo 2022.
Terzo settore: usiamo il Registro unico come leva per il 5×1000
Il presidente di Terzjus, Luigi Bobba, commenta i primi dati sul Runts: 61mila organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale trasmigrate, 3mila nuove richieste di iscrizione. Propone di realizzare una campagna che convinca quell'italiano su due che ancora non déstina il 5x1000 a farlo e ipotizza un Fondo per la repubblica solidale analogamente a quanto fatto per la povertà educativa
I primi dati sulle nuove iscrizioni al RUNTS: un’analisi giuridica
L'analisi dei dati ad oggi 18 febbraio a quasi tre mesi dall'avvio del RUNTS. Fra gli enti sin qui iscritti: 68 sono fondazioni, 2 sono società di mutuo soccorso, i restanti 415 sono associazioni. Si tratta di enti che precedentemente non comparivano nei vecchi registri di settore delle organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e Onlus
La spinta del “Runts” al Terzo settore
Il rinnovato interesse si evince dalle oltre 3.000 domande di iscrizione al Registro unico nazionale del Terzo settore già pervenute agli Uffici competenti in soli due mesi. Ne parla Fici su Avvenire del 5 febbraio in vista del digital event organizzazzato da Avvenire e Terzjus di lunedì prossimo 7 febraio alle ore 17
Amministrazione condivisa: 5 leve per portarla a terra
La sfida per rimettere al centro la comunità, per realizzare rapporti collaborativi tra Enti del terzo settore e le Pubbliche amministrazioni e per accompagnare con adeguati provvedimenti e interventi la transizione sociale in corso in modo che sia sostenibile, equa e inclusiva, dipenderà grandemente dalle azioni che intraprenderanno sia i quadri degli ETS che gli amministratori eletti nei Comuni e nelle Regioni
Registro unico e nuove norme. Un nuovo Quaderno di Terzjus per orientarsi
Il Quaderno di Terzjus sul RUNTS è un importante contributo e sostegno per gli ETS che si trovano a dover verificare la corretta iscrizione del proprio ente dopo la sua istituzione avvenuta il 23 novembre 2021.
Le novità per il Terzo settore nella Legge di Bilancio 2022
Ricostituita la dotazione originaria del Fondo previsto dall'art. 72 del Codice del Terzo Settore.
Piano d’Azione Europeo per l’Economia Sociale: sarà la svolta?
"Ogni giorno, quasi 2,8 milioni di entità dell'economia sociale in Europa offrono soluzioni concrete e innovative alle sfide cruciali che stiamo affrontando. Esse creano e mantengono impieghi di qualità, contribuiscono all'inclusione sociale e nel mercato del lavoro dei gruppi svantaggiati e all'eguaglianza di opportunità per tutti, perseguono uno sviluppo economico e industriale sostenibile, promuovono la partecipazione attiva dei cittadini in seno alle nostre società, svolgono un ruolo rilevante nei sistemi di welfare europei e rivitalizzano le aeree rurali e spopolate".
Con queste parole si apre il Piano d'azione per l'economia sociale, adottato dalla Commissione Europea lo scorso 9 dicembre. Un impegno atteso, previsto in modo esplicito nel Piano di azione per la messa in opera del Pilastro sociale dell'UE, adottato a Lisbona la scorsa primavera, ma soprattutto il coronamento di un percorso iniziato oltre dieci anni fa.
L’Europa scommette forte sull’economia sociale. E l’Italia?
Con il Piano presentato dalla Commissione all’economia
sociale viene finalmente riconosciuto il potenziale di
rimodellare lo sviluppo economico secondo principi di
sostenibilità ambientale e sociale, stimolando la
trasformazione di cui si avverte sempre più il bisogno. E
sollecita la nomina di coordinatori nazionali che si
intestino la guida di queste strategie e il coordinamento sul
tema delle varie autorità pubbliche. Roma saprà essere
all'altezza della sfida?
Building an economy that works for people: an action plan for the social economy
La Commissione europea ha presentato oggi un piano d'azione volto a contribuire al successo dell'economia sociale europea, sfruttandone inoltre il potenziale economico e occupazionale, nonché il contributo a una ripresa equa e inclusiva e alle transizioni verde e digitale.
Iva e Terzo settore: come uscire dall’impasse
L'intervento del tributarista e segretario generale di Terzjus: "Sul tema incombe una procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea ai danni dell’Italia e trovare una soluzione rapida e coerente è quindi di fondamentale importanza. Quale strada seguire dunque? Potrebbe aiutare l’impostazione seguita dalla riforma del terzo settore che considera fiscalmente “non commerciali” le attività istituzionali svolte senza l’effettivo conseguimento di un utile
Tre sfide per il Terzo settore che verrà
In questo contributo - pubblicato nel volume "Mutamenti", edito di recente da Marsilio -, provo a delineare attraverso tre efficaci immagini le sfide che il Terzo settore ha di fronte. Infatti, la Riforma, il PNRR e il Piano d'azione dell'economia sociale UE spingono i soggetti del non profit a compiere scelte di futuro. Il Terzo settore che verrà può diventare struttura portante del Paese se saprà essere vettore di una crescita inclusiva; sentinella dei territori e delle persone che si sentono abbandonati; e attore non subalterno della democrazia digitale. Tre compiti che delineano un orizzonte dell'equità, il solo che ci può condurre ad una società giusta e più inclusiva.
“Né terzi né primi, semplicemente inclusivi”
Il termine Terzo settore sembra voler sminuire l'effettivo "valore sociale" che gli Enti associativi che ne fanno parte producono. Ma il tema non è una "questione di classifiche" ma di reale capacità di migliorare il benessere della popolazione soprattutto dei più fragili: in sintesi "vera inclusione sociale" perno sui cui ad esempio ruota la Missione 5 del PNNR. Ecco il cuore del workshop presente all'interno del calendario degli eventi del Global Inclusion 2021.
Riforma del Terzo settore: cosa aspetta il Governo a portarla a termine?
La riforma è apprezzata da più dell'80% dei soggetti interessati, ma rischia di essere sprecata in quanto la sua attuazione procede con passo troppo lento. Di rinvio in rinvio che fine hanno fatto il Registro unico del Terzo settore, l'invio alla Ue del pacchetto fiscale, il social bonus e il titolo di solidarietà? Eppure potrebbe essere un traino decisivo nella costruzione di un nuovo modello di politiche pubbliche nell'ambito del piano di Recovery
Social Lending pronto al via
Con il decreto semplificazioni (d.l. 77/2021, art.66 bis, co.10) convertito in legge il 3 agosto scorso, è stata cancellata la norma, contenuta all'interno del Codice del Terzo Settore, che prevedeva l’emanazione di un decreto del Ministero dell’Economia per la determinazione delle modalità attuative del social landing che è così diventato immediatamente attivabile.
Il terzo settore trova una nuova opportunità con l’avvio delle piattaforme di social lending.
Con il decreto semplificazioni le piattaforme saranno immediatamente operative. Saranno destinate a raccogliere piccole e grandi somme investe da persone fisiche e imprese per progetti degli enti del terzo settore.
Tante le novità per chi decide di investire nel terzo settore tra cui l'estensione della fiscalità di vantaggio prevista per i titoli di stato.
Ne ha parlato lo scorso 15 settembre su Il Sole 24 Ore il Segretario Generale di Terzjus Avv. Gabriele Sepio.
Ets degli enti religiosi, obbligazioni garantite dal patrimonio destinato
Pubblichiamo l'estratto dell’articolo apparso su il Sole 24 Ore del 14 agosto a cura di Andrea Perrone e Gabriele Sepio che tratta dell'ultima modifica al D.Lgs. 117/2017 riguardante l'effetto segregativo per il patrimonio destinato dall’ente religioso civilmente riconosciuto al ramo Ente del Terzo Settore (ETS) o Impresa sociale.
Caro ministro Orlando, ecco i 10 passi per compiere (finalmente) la Riforma del Terzo settore
Più dell'80% dei 1171 rispondenti, ha un giudizio positivo della riforma, in quanto ha introdotto una normativa unitaria per tutti gli enti del terzo settore (ETS); ma,altrettanti lamentano un iter troppo lungo e tempi di attuazione eccessivamente dilatati. La coincidenza della fase attuativa della Riforma con l'avvio delle misure del PNRR è un'occasione imperdibile per fare del Terzo settore – come ha detto il Presidente Mattarella “una struttura portante, non di supplenza ma di autonoma e specifica responsabilità per l'intero Paese.
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