Politiche attive del lavoro

Le tre vie per garantire un’effettiva equità generazionale.

La pandemia ha colpito un sistema, sia pubblico ce privato, che era già fragile e poco flessibile: quello dell'occupazione. Senza una reale riforma delle politiche attive del lavoro e di un sistema formativo integrato, che sia capace di rispondere con prontezza alle esigenze di manodopera specializzata delle imprese italiane, il tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, sta toccando minimi che destano preoccupazione. Ecco alcuni suggerimenti per rimediare ad una situazione che si trascina oramai da troppo tempo.

I fondi ci sono. Tre nuovi passi con il PNNR per un efficace apprendistato.

Si chiama apprendistato. E' un contratto di lavoro di natura mista - lavoro e formazione - che dà luogo ordinariamente al conseguimento di un titolo di studio dalla qualifica professionale alla laurea. E' adottato in tutta Europa e rappresenta una strada rilevante sia per offrire un percorso di studio in forma duale, sia per facilitare l'inserimento lavorativo dei giovani.

Il governo del mercato del lavoro ha bisogno di reti

La recente pandemia ha messo in evidenza come la variabilità dei mercati, l’imporsi della globalizzazione e le interconnessioni dei sistemi produttivi finiscano per generare una instabilità permanente a cui possono sottarsi soltanto i grandi colossi delle multinazionali. Le transizioni occupazionali stanno dunque diventando una normalità, senza che possano essere in Italia accompagnate da adeguati servizi e tutele; contemporaneamente molte imprese stentano a reperire le competenze e a fidelizzare le eccellenze.
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