Antonio Fici
Avvocato, Professore di Diritto privato nell’Università di Tor Vergata a Roma. Già consulente del Ministero del Lavoro per la riforma del Terzo settore. Autore e curatore di oltre 150 pubblicazioni, tra cui “La riforma del terzo settore e dell’impresa sociale” (2018). Membro di diversi gruppi di ricerca internazionali. Scrive e lavora in italiano, inglese e spagnolo.
Comunità energetiche, conviene qualificarsi come Ente di Terzo Settore?
Il 2 ottobre a Roma il convegno su: “La disciplina del titolare effettivo negli enti ecclesiastici e negli enti del terzo settore” interviene A. Fici Direttore Scientifico di Terzjus
Tramite registrazione da fare scrivendo ad [email protected] Mercoledì, 2 ottobre 2024 dalle ore 15 alle ore 18 presso l'Auditorium Antonianum di Viale Manzoni, 1 a Roma potete partecipare in presenza al convegno
Verso le CER del Terzo Settore
L’inclusione, ad opera del decreto legge n. 57/2023, della “produzione, accumulo e condivisione di energia da fonti rinnovabili a fini di autoconsumo” tra le attività di interesse generale di cui all’art. 5, comma 1, d.lgs. 117/2017 (“CTS”), nonché di cui all’art. 2, comma 1, d.lgs. 112/2017, ha costituito un decisivo punto di svolta nel percorso di avvicinamento delle comunità energetiche rinnovabili (“CER”) al terzo settore. Lo svolgimento quanto meno prevalente di una o più attività di interesse generale è infatti necessario per poter qualificare un ente come ente del terzo settore, consentendone l’accesso al RUNTS e al relativo regime promozionale.
I fabbisogni formativi dell’economia sociale. L’indagine 2023 del Sistema Informativo Excelsior sull’economia sociale è stata realizzata da Unioncamere con la collaborazione di Fondazione Terzjus ed Euricse
Questo approfondimento dell’indagine Excelsior è dedicato ai fabbisogni professionali e formativi delle imprese dell’economia sociale. Unioncamere, in collaborazione con Euricse e Terzjus, mutua dal dibattito europeo un concetto relativamente nuovo per l’Italia. Come verrà illustrato nel corso di questo rapporto, tale novità ha origine dalla percezione che le strategie di sviluppo economico e sociale in tempi tanto complessi abbiano bisogno di aprirsi a nuove categorie di analisi e azione.
Nuove modifiche al codice del terzo settore: tra semplificazioni e chiarimenti
Nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 19 luglio è stata pubblicata la legge 4 luglio 2024, n. 104, Disposizioni in materia di politiche sociali e di enti del Terzo settore, che dispone una serie di modifiche al Codice del terzo settore, con l’obiettivo di rendere meno onerosa l’organizzazione e più agevole il funzionamento degli ETS, anche nei rapporti con il RUNTS. A queste modifiche se ne aggiungono altre il cui scopo precipuo è invece risolvere alcune questioni lasciate aperte dal legislatore della Riforma.
Diritto ed Economia del Terzo settore
Sul versante legislativo, il diritto del terzo settore sta dimostrando una notevole capacità di influenzare l’ordinamento giuridico generale, così come altri diritti «secondi». Basti qui menzionare, a titolo d’esempio, da un lato l’impatto che gli articoli 55-57 del Codice del terzo settore hanno avuto sul nuovo Codice dei contratti pubblici (dove è adesso presente un articolo specificamente dedicato all’«amministrazione condivisa»), e dall’altro lato l’influenza notevole che il Codice del terzo settore ha spiegato sulle scelte operate dal legislatore dello sport nella riforma del 2021.
Il diritto europeo del Terzo settore e l’impegno della Fondazione Terzjus
La Fondazione Terzjus, con il supporto di Banca Etica, Fondazione Finanza Etica e Fondazione AIRC, ha realizzato negli ultimi due anni un ampio ed importante studio sullo stato del diritto del terzo settore nell’Unione europea. I risultati della ricerca sono stati raccolti in due volumi: in primo, interamente in lingua inglese, pubblicato a fine 2023 da Springer e Giappichelli; il secondo, in lingua italiana, pubblicato nel marzo del 2024 dall’Editoriale Scientifica e liberamente scaricabile dal sito di Terzjus.
A. Fici, Sull’obbligo di comunicazione del “titolare effettivo” delle fondazioni (con particolare riferimento alle fondazioni del terzo settore)
L’articolo approfondisce il tema dell’obbligo di comunicazione del titolare effettivo da parte delle fondazioni, con particolare riferimento a quelle fondazioni, come le fondazioni del terzo settore, che non rientrano tra le persone giuridiche private di cui al d.P.R. 361/2000, poiché acquisiscono la personalità giuridica in un modo diverso e sono iscritte in altri registri.
Open Runts. Il registro degli ETS in modalità operativa piena
Il RUNTS diventa così un registro capace non solo di fornire a tutti i potenziali interessati informazioni complete sugli ETS iscritti, attraverso l’accesso agli atti degli ETS ivi depositati (tra cui i bilanci), ma anche di spiegare l’effetto di opponibilità di cui agli articoli 26, comma 7, e 52 CTS.
L’autoconsumo organizzato di energie rinnovabili divente attività di interesse generale: un definitivo passo in avanti verso le CER del Terzo settore
In generale, la CER con la qualifica di ETS avrà la possibilità di godere di tutti i benefici riservati agli enti del terzo settore, sia nel campo fiscale, sia nell’accesso a fondi pubblici, modalità alternative di relazione con pubbliche amministrazioni (“amministrazione condivisa”), strumenti quali il social bonus di cui all’art. 81, i titoli di solidarietà di cui all’art. 77, le liberalità agevolate di cui all’art. 83, ecc. Insomma, una novità importante, capace di favorire l’innovazione sociale nel campo delle forme aggregative e partecipative d’uso di energie rinnovabili.
RUNTS e “trasmigrazione” degli ETS. A che punto siamo?
Com’è noto, la riforma del terzo settore, e segnatamente il Codice di cui al d.lgs. 117/2017, aveva previsto una modalità particolare per l’accesso al nuovo Registro Unico Nazionale del Terzo Settore o RUNTS di quegli enti già iscritti al 22 novembre 2021, giorno antecedente a quello ufficiale di avvio del RUNTS (nonché di quegli enti che avessero presentato entro lo stesso termine una domanda di iscrizione, successivamente accolta, anche dopo il 22 novembre 2021), nei “vecchi” registri di ODV e APS, istituiti rispettivamente ai sensi delle leggi 266/1991 e 383/2000.
Il “bollino” ministeriale sugli statuti-tipo per ETS predisposti dalle reti associative
Di cosa stiamo parlando? Ci riferiamo alla possibilità riconosciuta dal CTS alle reti associative di predisporre per gli enti del terzo settore “modelli standard tipizzati” di statuto da far approvare dal Ministero del Lavoro con decreto, con l’effetto di rendere gli statuti concretamente conformi allo statuto-tipo “vidimato” dal Ministero inattaccabili da parte degli Uffici del RUNTS (che in questo caso sono incompetenti a verificare la legalità dello statuto) e la procedura di iscrizione degli enti che lo adottano molto più rapida (dovendosi concludere entro 30 giorni piuttosto che entro 60 giorni).
Profili soggettivi degli enti del Terzo Settore
Il progetto formativo “Co-progetta” ha approfondito i vari temi e gli istituti di riferimento del nuovo diritto del Terzo settore a seguito della Riforma e, al suo interno, della pubblicazione del Codice del Terzo settore (CTS). In particolare, è stata data attenzione al rapporto fra PA ed enti del Terzo settore (ETS).
L’impresa sociale strumentale
L’impresa sociale, soprattutto quella societaria, è dunque una grande opportunità a disposizione non solo dei cittadini ma anche degli enti del terzo settore (e generalmente del non profit) che possono avvalersene in modo strumentale per realizzare in modo più efficace i propri obiettivi.
“Dal non profit al Terzo settore. Una riforma in cammino” TERZJUS REPORT 2022
Rapporto a cura di Terzjus - Osservatorio di diritto del Terzo settore della filantropia e dell’impresa sociale. Il Terzjus Report 2022 è stato realizzato grazie al contributo di Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e della Liguria e anche di Unipolis e Unioncamere
Questo volume è stato impresso con il contributo di Cattolica Assicurazioni.
Iscrizione al RUNTS, ruolo del Notaio e poteri degli Uffici: a proposito della circolare ministeriale n. 9 del 21 aprile 2022
Nel commento si presenta ed analizza la recentissima circolare ministeriale n. 9 del 21 aprile 2022 che interpreta la normativa, primaria e secondaria, vigente in materia di RUNTS al fine di offrire soluzioni concrete ad alcune delicate questioni applicative emerse durante la prima fase di operatività del RUNTS.
Terzo Settore: radiografia delle 22.220 Imprese Sociali iscritte al RUNTS.
Lo scorso 21 marzo, in esecuzione di quanto disposto dal d.m. 106/2020 sulla base delle norme del Codice del terzo settore (“Cts”), i dati degli enti iscritti nella sezione “imprese sociali” del Registro delle imprese sono stati “massivamente riversati” nel Runts, nell’apposita sezione di quest’ultimo registro, denominata “imprese sociali”. Ad oggi circa il 90% del totale […]
Terzo settore senza frontiere – 4. The definition of social economy organizations as a priority action: About the idea of a European label
Il testo riproduce l’intervento svolto dall’autore il 4 marzo 2022 alla riunione dell’Intergruppo Economia Sociale del Parlamento europeo
I primi dati sulle nuove iscrizioni al RUNTS: un’analisi giuridica
L'analisi dei dati ad oggi 18 febbraio a quasi tre mesi dall'avvio del RUNTS. Fra gli enti sin qui iscritti: 68 sono fondazioni, 2 sono società di mutuo soccorso, i restanti 415 sono associazioni. Si tratta di enti che precedentemente non comparivano nei vecchi registri di settore delle organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e Onlus
Associazioni a base sociale diffusa, associazioni di secondo livello e reti associative: fattispecie, disciplina e questioni di governance
L’attenzione prestata dal legislatore della riforma del terzo settore alle diverse articolazioni del fenomeno associativo si è manifestata anche attraverso la previsione e il riconoscimento, nel Codice del terzo settore, sia di specifici status del terzo settore, come quello di rete associativa (nazionale e non), sia di particolari tipologie associative, come quelle delle associazioni a base sociale diffusa e delle associazioni di secondo (o ulteriore) livello. Nell’articolo – che costituisce il testo scritto di una relazione presentata ad un recente convegno – si esaminano le suddette fattispecie soggettive, dando risalto alle principali questioni di governance da esse poste. La figura delle reti associative appare quella più problematica, sia per ciò che attiene ai suoi aspetti identitari, sia per ciò che riguarda i suoi profili di organizzazione interna.
La spinta del “Runts” al Terzo settore
Il rinnovato interesse si evince dalle oltre 3.000 domande di iscrizione al Registro unico nazionale del Terzo settore già pervenute agli Uffici competenti in soli due mesi. Ne parla Fici su Avvenire del 5 febbraio in vista del digital event organizzazzato da Avvenire e Terzjus di lunedì prossimo 7 febraio alle ore 17
Identità e funzione degli enti del Terzo settore nella giurisprudenza della Corte costituzionale
La Costituzione italiana non menziona gli enti del terzo settore, ma la loro natura giu-ridica li colloca indubitabilmente in posizione di rilievo nell’ordinamento costituziona-le. Gli ETS contribuiscono alla realizzazione dei principi e degli obiettivi di cui agli articoli 118, comma 4, 2 e 3, comma 2, della Costituzione, e la loro legislazione costi-tuisce pertanto una disciplina di attuazione costituzionale, inspiegabilmente assente si-no alla riforma del 2017. Nello scritto da una parte si esamina il ruolo che la Corte Co-stituzionale, con diverse sue pronunce, anche antecedenti alla fondamentale sentenza 131/2020, ha svolto in supporto del terzo settore, dall’altra parte si sottolinea il contri-buto decisivo del Codice del terzo settore, soprattutto nell’aver attribuito agli ETS una precisa identità, all’inquadramento costituzionale degli enti e alla giustificazione della disciplina promozionale loro riservata, a cominciare dall’art. 55.
Registro unico, ecco cosa cambia per gli enti del Terzo settore
Che cosa succederà a partire dal 23 novembre 2021? Breve vademecum in nove punti: dalla trasmigrazione ai termini per l'adeguamento degli statuti
Terzo settore senza frontiere – 3. The need for an EU legal framework for social economy organizations and its possible forms (presentation at the meeting of the EESC – Group III – SE Category, on 27 October 2021)
Nell'articolo – che costituisce il testo scritto di una relazione presentata ad una riunione del Comitato Economico e Sociale Europeo – si presentano dapprima le ragioni per cui un intervento normativo dell’Unione europea in materia di terzo settore sia essenziale e si discutono, successivamente, i possibili modelli di questa legislazione, manifestandosi preferenza per una legge europea che introduca uno status europeo di ente del terzo settore (e/o dell’economia sociale) piuttosto che per una legge europea istitutiva di uno o più specifici tipi di enti dell’economia sociale
Profili di diritto transitorio del terzo settore
Il diritto del terzo settore versa ancora in una fase transitoria a causa della mancanza di due eventi necessari alla sua messa a regime: l’avvio del RUNTS e l’autorizzazione europea alle norme fiscali. Nel presente contributo si presentano e discutono alcune fondamentali questioni legate alla complessa fase transitoria che terminerà soltanto quando le suddette condizioni si saranno realizzate.
Pubblicato il decreto sulle attività diverse degli ETS
Ieri, 26 luglio 2021, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’atteso regolamento sulle attività “diverse” che sono consentite agli enti del terzo settore. Nel presentare il testo del decreto, l’Autore offre di esso una prima interpretazione, soffermandosi altresì sulle conseguenze dell’intervenuta decretazione sull’attività delle organizzazioni di volontariato.
Non solo non profit: la riforma farà decollare il Terzo settore
Il Rapporto «Terzjus Report 2021. Riforma in Movimento», presentato lo scorso 2 luglio presso la sala capitolare del Senato, mostra l’evoluzione giuridica e culturale degli enti di utilità sociale e senza scopo di lucro, in seguito all'entrata in vigore della Riforma del Terzo Settore.
Terzo settore senza frontiere/2 Le donazioni fiscalmente agevolate agli enti del Terzo settore in Europa
Le norme di legge relative alle donazioni fiscalmente agevolate in favore degli ETS sono particolarmente importanti per questi enti, soprattutto per quanti di loro contano, ai fini della propria sostenibilità, più su entrate “gratuite” che “da corrispettivo”. L’articolo 83 del Codice del terzo settore, disposizione ancora poco conosciuta nel mondo del terzo settore (come emerge dall’analisi condotta da Terzjus nel suo 1° Rapporto sulla riforma del 2017), ha ampliato i benefici fiscali rispetto al passato. L’analisi comparatistica dimostra, tuttavia, che disposizioni di questo genere esistono in tutti gli ordinamenti giuridici europei, in molti dei quali si trovano anzi soluzioni ancora più vantaggiose di quella italiana e discipline molto interessanti. Ad esse si fa riferimento nella breve nota che segue.
Prorogato il termine di adeguamento degli statuti al 31 maggio 2022
Il termine entro cui ODV e APS costituite prima del 3 agosto 2017 ed iscritte nei “vecchi” registri di settore dovranno adeguare i propri statuti alla Riforma è stato nuovamente prorogato al 31 maggio 2022. Che significato ha l‘assegnazione di questo nuovo termine? In che modo si coordina con il prossimo avvio del RUNTS? Lo scritto formula “a caldo” alcune ipotesi al riguardo.
Terzo settore senza frontiere – 1. Verso una legge europea sugli enti del terzo settore
La legislazione italiana sul terzo settore, per quanto originale e fortemente innovativa, non costituisce tuttavia un caso isolato in Europa. Allo stesso modo, l’Italia non è l’unico paese in cui il settore non profit è ampiamente diffuso. A livello europeo si stanno riproponendo forti spinte verso l’adozione di una legge europea sul non profit o il terzo settore. Lo scritto – che costituisce una breve sintesi di un più ampio studio condotto dall’Autore su incarico del Parlamento europeo – introduce al tema presentando le possibili strategie che possono essere adottate per giungere all’auspicata legislazione europea. La soluzione raccomandata dall’Autore, ove accolta, porrebbe la legislazione italiana in una posizione di primo piano nel panorama legislativo internazionale in materia.
Le reti associative nella circolare del Ministero del 5 marzo 2021
Nella recentissima circolare di cui questa breve nota di commento si occupa, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali avanza alcune proposte interpretative della normativa di riferimento delle reti associative, di significativa rilevanza pratica in vista dell’ormai prossimo avvio del RUNTS con cui presto anche le reti associative (e le loro articolazioni territoriali) dovranno confrontarsi. Di particolare interesse sono i punti dedicati alla composizione della base sociale e alle modalità di computo della consistenza minima delle reti associative, agli enti di promozione sportiva e alle loro articolazioni territoriali, all’autonomia statutaria delle articolazioni territoriali delle reti associative anche nei rapporti con lo statuto delle reti. In generale, la circolare è utile a comprendere perché la complessità organizzativa che connota le reti associative richieda per queste ultime soluzioni ad hoc.
Il Decreto ministeriale n. 106/2020 sul RUNTS: analisi, questioni e prospettive (Parte Seconda)
È stato di recente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il tanto atteso decreto ministeriale sul funzionamento del RUNTS. Dalla prossima primavera dovrebbe essere già possibile per gli enti interessati accedere al nuovo Registro per trasmigrazione o iscrizione. Un grosso passo avanti è stato compiuto verso la completa attuazione della “grande” riforma del 2017. La lunga e complessa fase transitoria che ha caratterizzato questi ultimi anni sembra volgere al termine. In questa seconda parte dell’articolo si esaminano due profili problematici della disciplina che il decreto sul RUNTS ha reso oggi ancora più palesi. Il primo è quello del rapporto tra iscrizione al RUNTS e (acquisizione della) personalità giuridica di diritto privato. Il secondo è quello della posizione delle ONLUS rispetto all’iscrizione nel RUNTS, in questa fase transitoria caratterizzata dalla persistente assenza dell’autorizzazione europea alle misure fiscali contenute nel Codice.
L’affidamento di servizi ai sensi dell’art. 57 CTS (nota a Corte Cost. n. 255/2020)
La Corte Costituzionale torna ad occuparsi del Codice del terzo settore, in questo caso con riferimento all’art. 57, specificamente dedicato all’affidamento di servizi di trasporto sanitario di emergenza e urgenza.
La soluzione della questione di legittimità è agevole, ma alcuni passaggi della Corte pongono alcuni dubbi che meritano un approfondimento cui sarà dedicato un prossimo seminario organizzato da Terzjus nel gennaio del 2021.
Appunti e spunti in tema di impresa sociale degli enti ecclesiastici
L’ente ecclesiastico non può, in senso stretto, né assumere la qualifica di ente del terzo settore né quella, più specifica, di impresa sociale, ma può avvalersi della disciplina di cui al d.lgs. 112/2017 (come in generale di quella di cui al Codice del terzo settore) per esercitare, direttamente o indirettamente, un’attività d’impresa d’interesse generale. Ciò può avvenire in due modi: o costituendo un “ramo impresa sociale” oppure costituendo un’impresa sociale strumentale in forma di s.r.l. o di s.p.a. unipersonale.
Nello scritto si conduce un’analisi costi-benefici delle due opzioni alla luce della disciplina applicabile al “ramo impresa sociale” da un parte e alla società impresa sociale dall’altra. All’argomento molto dibattuto in dottrina della separazione patrimoniale si aggiunge l’elemento della governance come fattore in certi casi determinante ai fini della scelta.
Lo scritto riprende e sviluppa i contenuti della relazione presentata dall’Autore al seminario “Ente ecclesiastico e gestione delle proprie opere. Ente collegato e ramo. Opportunità e criticità”, organizzato da USMI e CISM il 27 novembre 2020.
Il Decreto ministeriale n. 106/2020 sul RUNTS: analisi, questioni e prospettive (Parte Prima)
Il tanto atteso decreto ministeriale sul funzionamento del RUNTS è stato pubblicato qualche settimana fa in Gazzetta Ufficiale. Dalla prossima primavera dovrebbe essere già possibile, per gli enti interessati, accedere al nuovo Registro per trasmigrazione o iscrizione su domanda. Un grosso passo avanti è stato compiuto. La lunga e complessa fase transitoria che ha caratterizzato gli ultimi anni sembra volgere al termine. Tuttavia, ai fini della completa attuazione della riforma, manca ancora una condizione indispensabile: l’autorizzazione della Commissione Europea ad introdurre nel nostro ordinamento la nuova normativa fiscale degli Enti di terzo settore e delle imprese sociali. L’articolo analizza nel dettaglio i contenuti del decreto, tenendo conto della posizione delle diverse categorie di enti rispetto al nuovo Registro, anche al fine di comprendere come alcuni elementi di criticità attualmente presenti nella disciplina possano essere efficacemente risolti.
Sull’obbligo di nomina dell’organo di controllo interno e del revisore legale (a proposito della nota ministeriale n. 11560/2020)
Il Ministero del Lavoro si sofferma sul tema dell’applicabilità agli enti del terzo settore degli articoli 30 e 31 del nuovo Codice.
In stampa il primo volume dei quaderni di Terzjus: “I rapporti tra pubbliche amministrazioni ed enti del terzo settore”.
La prossima settimana sarà pubblicato, e disponibile, nelle librerie e nel nostro sito, il primo “Quaderno di Terzjus” dedicato ai rapporti tra enti pubblici ed enti del terzo settore dopo la fondamentale sentenza 131/2020 della Corte Costituzionale. Pubblichiamo qui, in anteprima, la prefazione al volume del Presidente di Terzjus, Luigi Bobba.
Nota redazionale alla Sentenza n. 131 della Corte Costituzionale del 26 giugno 2020
Corte cost. 131/2020 si preannuncia come una sentenza fondativa del “nuovo” diritto del terzo settore. Questo articolo rappresenta il primo di vari contributi redazionali di accompagnamento di prossima pubblicazione in questo Osservatorio.
Corte cost. 131/2020 si preannuncia come una sentenza fondativa del “nuovo” diritto del terzo settore. Questo articolo rappresenta il primo di vari contributi redazionali di accompagnamento di prossima pubblicazione in questo Osservatorio.
Non c’è Terzo Settore senza diritto del Terzo Settore
Lo scorso 11 giugno, alla presenza “virtuale” di circa 300 partecipanti, si è svolto il primo seminario on-line organizzato da Terzjus, La registrazione integrale del seminario è reperibile nel sito dell’Osservatorio. Le note che seguono costituiscono la rielaborazione della mia introduzione e delle mie conclusioni al seminario. Ci si sofferma sulle sfide e le opportunità nascenti dagli articoli 55 e 56 del Codice, anche alla luce degli spunti forniti dagli autorevoli relatori intervenuti durante l’evento.
Struttura e impatto del “nuovo” diritto del Terzo Settore
La riforma del Terzo Settore del 2017 avrà un impatto significativo sul mondo del non profit. Il “progetto” costituente di trasformazione sociale trova così, anche sul versante del diritto degli enti giuridici, adeguata concretizzazione nella legislazione ordinaria.
I rapporti tra Terzo Settore ed enti pubblici in una “discutibile” sentenza
Desta qualche perplessità l’applicazione dell’art. 56 del Codice operata dalla prima sezione del TAR per la Toscana in una recente decisione dell’1 giugno 2020, n. 666
L’impresa sociale dopo la riforma del Terzo Settore
La nuova riforma prevede leggi che definiscono e regolamentano "l'impresa sociale". Vediamo come.
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