Volontari@work, organizzato dalla Fondazione Terzjus, individua i progetti e le migliori pratiche di volontariato “aziendale”. Fondazione StMicroelectronics, Edison e Airc i premiati di quest’anno
[di Daniela Fassini, pubblicato in «Avvenire» mercoledì 7 maggio 2025]
Volontari in azienda che fanno la differenza e cambiano (in meglio) la società ma anche l’impresa per cui lavorano: nasce così il Premio Volontari@work che ogni anno individua i progetti e le migliori pratiche di volontariato “aziendale” e di competenza. Organizzato dalla Fondazione Terzjus, il premio, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, è stato assegnato a: Fondazione StMicroelectronics, Edison e Airc. Una menzione speciale al progetto “Borgo Ragazzi don Bosco” di Roma.
Il progetto vincitore ST Foundation, la Fondazione senza scopo di lucro di STMicroelectronics, la società globale che crea tecnologie a semiconduttore, riguarda l’organizzazione del corso digitale “Introduction to Computer Basics” (ICB) ai detenuti del carcere di Bollate, nel Milanese. Obiettivo del progetto, tuttora in essere, è di fornire competenze digitali fondamentali ai detenuti, facilitando il loro reinserimento nella società e migliorando le loro opportunità future. La fondazione milanese fornisce computer e attrezzature per tutta la durata degli accordi, solitamente triennali e rinnovabili. Attrezzature che vengono collocate nel laboratorio all’interno del carcere. Il corso è organizzato da un volontario della Fondazione, che, supportato da due-tre tutor, forma una classe di circa dieci aspiranti docenti. La formazione inizia con il corso base ICB (20 ore in totale), gestito con la direzione del carcere che seleziona i partecipanti in base a competenza, interesse e disponibilità. L’obiettivo è imparare a gestire una classe, rispondere alle eventuali domande, gestire l’attrezzatura, scrivere report, e organizzare un post-test.
La Fondazione Eos di Edison Spa ha sviluppato un sistema di monitoraggio per garantire la misurabilità della crescita delle competenze e valutare l’evoluzione delle capacità dei suoi dipendenti nell’ambito di “Good Idea-I buoni progetti nascono da dentro”, la call to action rivolta a tutte le persone di Edison e volta a supportare i progetti sociali sviluppati direttamente dai colleghi che vivono nei territori in cui l’azienda opera e che conoscono da vicino i bisogni delle proprie comunità. Una cosa è certa: i progetti di volontariato sviluppano senso di appartenenza, entusiasmo, spirito di adattamento, consapevolezza, coinvolgimento, emozioni, rispetto, partecipazione e divertimento. Non solo. Oltre al potenziamento delle competenze professionali, la partecipazione ai progetti di volontariato ha avuto un impatto positivo sul benessere organizzativo, aumentando il senso di appartenenza e la motivazione dei dipendenti. Si arriva così a creare un ambiente di lavoro più dinamico e stimolante, in cui il volontariato diventa anche occasione di crescita personale e professionale. Questa prima fase di valutazione ha permesso di tracciare un quadro iniziale dell’impatto delle iniziative sulle competenze dei dipendenti. Nella categoria Enti è stata premiata la Fondazione Airc per il programma attivato nel 2022 “Noi per Airc” che ha portato all’individuazione del progetto “Airc Angels”: un programma di volontariato di competenza che incrocia da un lato esigenze emergenti su quasi tutti i campi di operatività della Fondazione, dall’altro conoscenze di esperti provenienti prevalentemente dalle aziende o usciti dal ciclo produttivo, disponibili a coprire esigenze progettuali o di processo con diversi livelli di complessità. Ad oggi la comunità degli “angeli di Airc” conta circa 20 persone che collaborano sia su progetti sia a supporto di processi che richiedono competenze non sempre presenti all’interno della struttura.
C’è poi anche una menzione speciale del Premio che, quest’anno è stata assegnata alla Casa Salesiana Borgo Ragazzi Don Bosco. La Fondazione da 77 anni promuove un modello di intervento innovativo ed efficace, finalizzato all’inserimento lavorativo dei giovani di Roma più in difficoltà e che vivono in situazione di disagio per offrire loro la speranza di un futuro migliore. Sono infatti 350 i minori che ogni anno vengono ammessi ai corsi di formazione professionale della Fondazione con il 92% di tasso di occupazione al termine della scuola professionale. Sono complessivamente un centinaio i volontari che si adoperano stabilmente alla formazione umana e soprattutto spirituale dei giovani più fragili. Ben 220 i giovani che ogni anno scelgono un’alternativa alla strada e 80 le famiglie affidatarie e solidali.