Si scrive Terzjus Report 2021. Si legge: “Primo Rapporto sullo stato e le prospettive della legislazione del Terzo settore in Italia”

Si tratta della fotografia, o meglio della sequenza di scatti, che Terzjus – Osservatorio giuridico del Terzo settore – ha realizzato sui passi compiuti e i risultati ottenuti a cinque anni dalla approvazione della legge delega sul Terzo settore.

Il Rapporto, che sarà presentato a Roma il prossimo 2 luglio, ha visto impegnata l’Associazione Terzjus – nata circa un anno fa – in un approfondito lavoro di monitoraggio dell’andamento della riforma del Terzo settore. Tra i vari scatti del Rapporto, troviamo anche la prima survey digitale, ”Riforma in Movimento” – condotta in collaborazione con Italia non profit – dove ben 1.161 Enti del Terzo settore (ETS) hanno potuto esprimere sia la loro percezione della riforma, sia  l’impatto che ha generato. Seguono poi diversi focus tematici su problematiche di particolare attualità: dagli istituti dell’amministrazione condivisa, al faticoso avvio del Registro unico; dal destino delle Onlus, agli enti di promozione sportiva interessati anche dalla riforma dello sport.  Accanto al Terzjus Report, sarà editato anche un istant book digitale che contiene 43 interviste qualitative ai leader del Terzo settore. Il Rapporto non si limita al monitoraggio e all’analisi critica della legislazione, ma intende anche contribuire, in modo mirato e concreto, alla formulazione di proposte correttive o innovative. Infatti, tutte le recenti attività di Terzjus hanno evidenziato non solo le molte attese nei confronti della riforma, ma, in particolare, grazie alla survey digitale, anche ciò che è stato poco compreso o trascurato. I risultati della ricerca “Riforma in movimento”, infatti, portano in emersione sia l’apprezzamento per l’introduzione di una normativa unitaria; sia un crescente disagio per i tempi troppo lunghi nell’emanazione dei provvedimenti attuativi. L’attenzione alla trasparenza e alla rendicontazione, alquanto richiamata da chi ha risposto all’indagine, segnala un forte desiderio che le zone di opacità del mondo del terzo settore vengano disvelate, premiando contestualmente coloro che agiscono secondo criteri di rendicontabilità delle azioni intraprese. Punto di forte attenzione è l’accentuazione, da parte dei partecipanti alla survey, degli aspetti regolatori della nuova normativa, a danno invece di quelli promozionali, dovuta probabilmente al fatto che questi ultimi (social bonus, titoli di solidarietà , nuovi regimi fiscali, ecc..) non sono ancora in vigore.

Con questo Rapporto, che avrà una cadenza annuale, Terzjus vuole offrire un servizio e un supporto conoscitivo agli ETS, ma altresì stimolare le istituzioni affinché non perdano altro tempo, nella consapevolezza che una riforma di natura processuale ha bisogno di una continua manutenzione e di ricorrenti verifiche circa la sua efficacia. In sintesi, non correre il rischio di sprecare una buona riforma.

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