Cresce il volontariato di competenza nelle imprese. Seconda rilevazione mediante sistema dati Excelsior di Unioncamere. Coinvolte anche le aziende con meno di 50 dipendenti

di Giuseppe Tripoli, Segretario Generale Unioncamere

Le tipologie di volontariato di competenza

Diffusione tra le imprese di una possibilità prevista dall’art. 100 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). La norma stabilisce che le aziende possano dedurre fino al 5 per mille delle spese relative all’impiego di lavoratori dipendenti per prestazioni di servizi erogate a favore di Onlus.

Le attività di volontariato svolte dal personale durante l’orario lavorativo per le imprese con più di 50 dipendenti, che sono quelle che in quota adottano maggiormente questa prassi (9%),si concretizzano nella donazione di sangue e partecipazione ad attività di protezione civile (nel 64,3% dei casi), segue la partecipazione a community day (36,4%) come ad esempio giornate dedicate ad una casa famiglia per disabili, ad attività di volontariato nelle carceri o alla pulizia di un parco. Significative anche le attività di informazione e sensibilizzazione culturale/sociale/ambientale in call center, negli sportelli informativi, in incontri pubblici o del terzo settore (18,5%); oppure ad attività educative a favore di studenti e minori in difficoltà (15,2%) o, infine, nei progetti di ONG nei paesi in via di sviluppo (7,7%). 

Allargamento del campo d’osservazione, si passa dalle sole over 50 dipendenti a tutte le imprese con dipendenti

Nel corso del 2024 Unioncamere ha esteso l’osservatorio sul volontariato di competenza dell’indagine Excelsior(precedentemente riguardava le solo over 50 dipendenti il 6% del totale delle imprese), anche alle imprese con meno di  50 dipendenti (il 94% del totale delle imprese)  arrivando a coprire l’intero campo d’osservazione delle imprese con dipendenti. 

Si tratta un grande passo in avanti verso una più completa conoscenza della diffusione di questa buona pratica di responsabilità sociale che consente ai lavoratori dipendenti del settore privato di svolgere attività di volontariato durante l’orario di lavoro. 

I numeri del volontariato di competenza complessivi 2024 ed un confronto con il passato (2023) per la sola parte confrontabile (over 50 dipendenti)

Il fenomeno, ora osservato in maniera più ampia, porta a circa 65mila (il 4,5% delle aziende con dipendenti) il numero delle imprese che hanno dato al proprio personale l’opportunità di svolgere il “volontariato di competenza” cui si aggiungono altre 333mila imprese (il 23%) interessate a consentirlo in futuro. 

Confrontando i dati attuali con quelli acquisiti più di un anno fa, a parità di dimensioni d’impresa considerando le sole imprese con 50 dipendenti e più, di passa dalle circa 4.000 imprese (5% over 50 dipendenti) del 2023 alle oltre 7.800 (9% over 50 dipendenti) del 2024.

Esaminando i dati per dimensione aziendale, si osserva una maggiore propensione per il volontariato di competenza nelle imprese di medio grandi dimensioni con 250-499 dipendenti, dove la quota raggiunge il 10,6% (era il 6,6% nel 2023) e in quelle più grandi con almeno 500 dipendenti con il 9,7% (era il 5,5% nel 2023), mentre le imprese di medio-piccole dimensioni (50-249 dipendenti) presentano valori più bassi ma comunque rilevanti 7,7% (era il 4,4% nel 2023).

I numeri del volontariato di competenza nelle aree territoriali

La distinzione territoriale delle circa 65mila complessive del “volontariato di competenza” evidenziano come il nord-ovest (17.500 imprese 4,5% delNO) ed il nord-est (17.700 imprese 5,9% del NE) rappresentino più del 54% della diffusione della buona pratica, con un centro (13.200 imprese 4,3% del CE) ed un sud (16.600 imprese 3,7% del SD) che comunque non arrancano sviluppando numeri comunque interessanti.

Anche in questo caso risulta rilevante un confronto tra i dati attuali e quelli acquisiti nel 2023 a parità di dimensioni d’impresa (over 50): attualmente il volontariato di competenza risulta più diffuso nel Nord-est e nel Nord-ovest, rispettivamente con il 9,6% (4,9% nel ‘23) e il 9,3% (5,6% nel ‘23).

A livello regionale, si distinguono il Piemonte con il 9,7% (5,9% nel ‘23), l’Emilia Romagna con il 9,6% (3,8% nel ‘23), il Lazio con il 9,5% (6,2% nel ‘23), la Lombardia con il 9,3% (5,4% nel ‘23).ed il Veneto con il 9,2% (5,2% nel ‘23).

Possibili motivazioni degli incrementi

I numeri esposti fanno rilevare incrementi importanti che, se è pure possibile misurare sui soli sottoinsiemi comune ai 2 periodi di rilevazione (over 50, 2023-2024), fa presumere una crescita complessiva del fenomeno dovuta a:

  • una maggiore diffusione della conoscenza della norma che passa dal 41% al 44% tra aderenti o meno a iniziative di volontariato;
  • un passaggio da 21mila a 23mila del numero di imprese comunque interessate a svolgere attività di volontariato;
  • una generale attenzione delle imprese ai temi legati agli aspetti sociali, in linea con il crescente interesse per la sostenibilità e l’etica, manifestata anche attraverso la redazione del bilancio sociale.
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