Linee guida in materia di partenariato speciale pubblico e privato per gli istituti e i luoghi della cultura

Il partenariato speciale con il terzo settore in ambito culturale, quale applicazione dell’amministrazione condivisa

Con la circolare n. 10 del 1 agosto 2025, il Dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale del Ministero della Cultura ha pubblicato le “Linee Guida in materia di partenariato speciale pubblico privato per gli istituti e i luoghi della cultura”. Le Linee Guida forniscono indicazioni operative finalizzate a conferire omogeneità, efficienza ed efficacia nell’applicazione del Partenariato Speciale Pubblico Privato per i beni culturali disciplinato dall’art. 134 comma 2 del d. lgs. n. 36/2023 e dall’art. 89, comma 17, del d. lgs. n. 117/2017 – Codice del Terzo Settore. 

Nella stesura del presente testo si è tenuto conto delle sperimentazioni avvenute e delle innovazioni normative introdotte dal d. lgs 36/2023 ed in particolare, in combinato disposto, sono state coordinate le diverse norme e disposizioni provenienti da diverse fonti normative quali il Decreto legislativo del 31 marzo 2023 n. 36 – Codice dei contratti pubblici, il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 – Codice dei beni culturali ed il Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117 Codice del Terzo settore.

Come noto, in forza dell’art. 134 comma 2 del d. lgs 36/2023 per assicurare la fruizione del patrimonio culturale della nazione e favorire altresì la ricerca scientifica applicata alla sua tutela o alla sua valorizzazione, lo Stato, le regioni e gli enti territoriali possono, con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente, attivare forme speciali di partenariato con enti e organismi pubblici e con soggetti privati, dirette a consentire il recupero, il restauro, la manutenzione programmata, la gestione, l’apertura alla pubblica fruizione e la valorizzazione di beni culturali, attraverso procedure semplificate di individuazione del partner privato analoghe o ulteriori rispetto a quelle previste dall’articolo 8. 

Dalle Linee Guida emerge l’attenzione sulla possibilità di realizzare, mediante l’applicazione del partenariato speciale, un nuovo modello di governance nella gestione del patrimonio culturale fondato sull’attuazione di un progetto culturale condiviso con i privati interessati; sono, inoltre, illustrate le attività amministrative da implementare per l’attivazione di progetti di partenariato speciale pubblico-privato.

Le Linee Guida contengono uno specifico paragrafo dedicato al Partenariato speciale con il Terzo Settore, a prova delle intenzioni del legislatore di valorizzare, come la chiave di volta, un nuovo rapporto collaborativo con i soggetti pubblici. L’idea del Ministero della Cultura sembrerebbe quella di dare uno stimolo e una spinta all’attuazione di quanto contenuto nell’art. 6 del Decreto Legislativo 36/2003 nell’ambito dei Principi regolatori della materia della contrattualistica pubblica, i rapporti tra le amministrazioni pubbliche e gli enti di Terzo settore alla luce del principio di sussidiarietà orizzontale. Si andrebbe verso modelli organizzativi di co-amministrazione, privi di rapporti sinallagmatici, fondati sulla condivisione della funzione amministrativa con i privati, sempre che gli enti del Terzo settore contribuiscano al perseguimento delle finalità sociali in condizioni di pari trattamento, in modo effettivo e trasparente e in base al principio del risultato.

Il Codice del Terzo Settore individua per i processi di valorizzazione del patrimonio culturale una forma specifica di Partenariato Speciale dedicata esclusivamente agli Enti di Terzo Settore.

La norma è indicata nell’art. 89 comma 17 del d. lgs. n. 117/2017: “In attuazione dell’articolo 115 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, le regioni, gli enti locali e gli altri enti pubblici possono attivare forme speciali di partenariato con enti del Terzo settore che svolgono specifiche attività indicate all’articolo 5, comma 1, individuati attraverso le procedure semplificate di cui all’articolo 151, comma 3, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, dirette alla prestazione di attività di valorizzazione di beni culturali immobili di appartenenza pubblica”. La procedura amministrativa indicata nell’art. 89 comma 17 del CTS per l’individuazione del partner privato è quella contenuta nell’articolo 151, comma 3, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (che si intende sostituito dall’art. 134 comma 2 del D. Lgs 36/2023).

La valorizzazione è diretta soprattutto alla fruizione del bene culturale, sicché anche il miglioramento dello stato di conservazione attiene a quest’ultima nei luoghi in cui avviene la fruizione e alle modalità in cui essa si attua. 

La determina a contrarre l’istituto può pertanto, motivandone le ragioni, ricorrere al partenariato di cui all’art. 89, co. 17, del d. lgs. n. 117/2017 con avviso rivolto ai soli Enti del Terzo Settore costituiti ai sensi del d. lgs. n. 117/2017 che esercitano le seguenti attività: tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni; organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale [di cui all’art. 5 del d. lgs. n. 117/2017; organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso; riqualificazione di beni pubblici inutilizzati o di beni confiscati alla criminalità organizzata.

In questa prospettiva, sembrerebbe che la circolare n. 10 del 1 agosto 2025 voglia valorizzare una fase di coprogettazione in cui i soggetti privati concorrono insieme ai soggetti pubblici a definire un piano di valorizzazione dei beni culturali oggetto di partenariato e a individuare le azioni esecutive necessarie per attuarlo. Questo consente di attenuare la separazione tra la definizione delle strategie di valorizzazione e la fase di gestione e applicazione degli indirizzi strategici, garantendo il coinvolgimento dei privati per costruire politiche pubbliche condivise in una prospettiva di sussidiarietà orizzontale”. 

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