Volontariato aziendale, dal permesso per donare all’alta consulenza, così le imprese si fanno più sociali

Sono un po’ meno di 65mila le imprese italiane che dichiarano di dare ai propri dipendenti la possibilità di svolgere attività di volontariato. Lo dice il Rapporto annuale di Fondazione Terzjus con Unioncamere. Salgono a 333mila quelle che però si si dichiarano disponibili a farlo o stanno valutando. Da VITA Novembre, “Volontario perché lo fai”

[di Alberto De Pasquale, pubblicato su Vita.it del 5 dicembre 2025]

Sono un po’ meno di 65mila le imprese italiane che dichiarano di dare ai propri dipendenti la possibilità di svolgere attività di volontariato. Lo dice il Rapporto annuale di Fondazione Terzjus con Unioncamere. Salgono a 333mila quelle che però si si dichiarano disponibili a farlo o stanno valutando. Da VITA Novembre, “Volontario perché lo fai”

VITA magazine di novembre, dedicato ai volontari e alle ragioni del loro impegno, e intitolato “Volontario perché lo fai”, contiene anche un’analisi quantitativa del fenomeno, con i dati e i commenti di Fondazione Terzjus, che ogni anno cura il rapporto “Volontari@work”

C’è il mondo imprenditoriale, che in teoria aspira a risultati puramente economici e razionali. E poi c’è quello del sociale, in cui prevalgono altruismo e capacità di mettersi a disposizione degli altri. L’istinto porta a percepirli come distinti e separati, con le otto ore di lavoro e poi qualche altro breve spazio nella giornata, o il fine settimana, per il sociale. Ma dalla sovrapposizione dei due mondi nasce il volontariato d’impresa, che molto spesso si traduce in volontariato di competenza: impiegati, quadri e dirigenti che forniscono le proprie conoscenze e capacità, durante il normale orario di lavoro, a sostegno degli enti del Terzo settore per finalità socialmente utili. Un fenomeno che in Italia esiste da tempo e che tuttavia è ancora possibile definire emergente. Il volontariato aziendale, in particolare di competenza, trova terreno fertile soprattutto nelle imprese medio-grandi. Ma qualcosa si sta muovendo anche per le piccole realtà.

Il quadro più aggiornato sulle dimensioni del volontariato in azienda emerge da una ricerca realizzata da Unioncamere in collaborazione con la Fondazione Terzjus, aggiornata nel 2024 nell’ambito del Sistema informativo Excelsior con una survey estesa a tutte le società commerciali con dipendenti attive in Italia. Sono meno di 65 mila, il 9% del totale, le imprese italiane che oggi dichiarano di dare ai propri dipendenti la possibilità di svolgere attività sociali durante l’orario di lavoro. Ma ce ne sono altre 333 mila, un 23% aggiuntivo, che si dicono interessate a farlo in futuro. Il totale fa 32%: quasi un terzo delle imprese in Italia già pratica volontariato aziendale o quantomeno sta valutando iniziative in questo senso. Non ci sono particolari differenze territoriali: la maggiore incidenza è tra le imprese del Nord-Ovest e Nord-Est (rispettivamente, del 4,5% e del 5,9%), ma Centro (4,3%) e Sud (3,7%) non sono molto indietro.

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foto: Vita.it

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