Pubblicato on line sul sito del Ministero del Lavoro l’atto di indirizzo 2025 per la ripartizione dei fondi ex art. 72 del CTS: novità per i bandi nazionali.

Oggi è stato pubblicato on line il decreto ministeriale n. 124 del 07 agosto 2025 anticipato già nel precedente articolo. Nel triennio 2025-2027 gli Enti del Terzo Settore (ETS) – siano essi Reti Nazionali o ETS regionali – avranno a disposizione, per il triennio 2025-2027 141 milioni di euro per proprie iniziative e progetti finalizzati al raggiungimento degli interessi generali di cui all’art. 5 del D.Lgs. 117/2017. A definire il quadro delle risorse finanziarie, nonché la loro ripartizione in base agli obiettivi generali e alle aree prioritarie di intervento è lo schema di atto d’indirizzo firmato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, lo scorso 7 agosto 2025 e finalmente pubblicato oggi on line nel sito del Ministero del Lavoro.

Il provvedimento, previsto dagli articoli 72 e 73 del Codice del Terzo Settore (D.Lgs. n. 117/2017) è stato adottato previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.

Finalizzato a sostenere il modello di regolazione promozionale alla base del Codice del Terzo Settore, l’atto di indirizzo ha come obiettivo la promozione, attraverso il Fondo per il finanziamento di progetti e di attività di interesse generale nel Terzo Settore, dell’autonoma crescita degli ETS, sia in termini di capacità auto-organizzativa, sia come capacità di incrementare le proprie attività statutarie di interesse generale così da meglio rispondere alle esigenze in arrivo dal contesto di riferimento.

La novità più rilevante dell’atto di indirizzo appena pubblicato riguarda l’obbligo di introdurre per tutti i progetti di rilevanza nazionale l’obbligo della redazione di un rapporto di valutazione dell’impatto sociale dei risultati conseguti dalle attività del progetto finanziato. Recita infatti così il testo del decreto: “Il rafforzamento della capacità organizzativa degli ETS e la costante crescita del loro coinvolgimento nelle politiche pubbliche, grazie all’inveramento degli istituti dell’amministrazione condivisa di cui all’articolo 55 del d.lgs. n. 117/2017, rendono quanto mai opportuno introdurre, in relazione alle attività di interesse generale sussidiate a livello nazionale, meccanismi applicativi della misurazione dell’impatto sociale generato sulle comunità di riferimento dall’implementazione di dette attività, in linea con quanto previsto dal D.M. 23 luglio 2019, recante “ Linee guida per la realizzazione di sistemi di valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dagli enti del Terzo settore”, adottato in attuazione della previsione contenuta nell’articolo 7, comma 3, della legge 6 giugno 2016, n. 106. L’importanza della gestione e della misurazione dell’impatto sociale è stata peraltro ripresa anche a livello europeo, in quanto a tale tematica è dedicato spazio significativo nella Raccomandazione 13287/23 del Consiglio UE sullo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale. La valutazione di impatto sociale costituisce un elemento di grande importanza: da un lato, infatti, ogni organizzazione genera nel breve, medio e lungo periodo effetti di cambiamento capaci di incidere sulle condizioni delle persone e delle comunità; dall’altro, questo discorso assume pregnanza particolare per gli ETS, in quanto, per espressa previsione legislativa, compartecipi, assieme ai soggetti pubblici, nella realizzazione dell’interesse generale.”
Le risorse del triennio 2025-2027 (141.307.766,49 euro in totale) saranno dedicate al finanziamento degli interventi secondo la seguente ripartizione tra iniziative nazionali e regionali. Ben 41,5 mln di euro sono stanziati per le iniziative di rilevanza nazionale per il predetto triennio.

L’atto di indirizzo definisce inoltre la ripartizione regionale delle risorse, assegnate per il 30% del totale a titolo di quota fissa, per il 20% sulla base della popolazione residente al primo gennaio 2025, come da rilevazione Istat e per il 50% sulla base del numero degli ETS iscritti al RUNTS a inizio anno.

La Lombardia con 8,4 mln è la prima regione per importo disponibile, a seguire il lazio con poco più di 6 mln di euro e l’Emilia Romagna con 5,3 mln di euro.

E’ importante rilevare, all’interno del testo del Decreto, la definizione di rapporto di “collaborazione fiduciaria” tra gli ETS e lo Stato in applicazione del principio di sussidiarietà previsto nella nostra Costituzione che sottolinea la reale volontà di applicare l’Amministrazione Condivisa” per il miglioramento dell’offerta di servizi di welfare che rispondano sempre di più ai bisogni delle comunità più fragili: “Il presente atto di indirizzo costituisce ulteriore momento rilevante di applicazione del principio costituzionale di sussidiarietà, colto nella sua duplice accezione: orizzontale, attraverso la diffusione della cultura del volontariato, la valorizzazione del ruolo e del coinvolgimento attivo dei diversi enti del Terzo settore, sostenendone anche le capacità organizzative; verticale, affinché l’enunciata finalità promozionale degli enti del Terzo settore continui ad essere perseguita secondo un approccio basato sul canone della leale collaborazione, a partire dalla dimensione regionale e fino a coinvolgere la dimensione nazionale“.

L’emanazione dei bandi di rilevanza nazionale è presumibilmente prevista a partire dalla metà del prossimo mese di ottobre, mentre quelli regionali seguiranno a partire dal 2026.

(clicca qui per visualizzare l’atto di indirizzo)

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