Al via il terzo anno di percorso accademico promosso dall’Università Pontificia Salesiana. Nostra intervista all’Avv. Gabriele Sepio, Segretario generale della Fondazione Terzjus e promotore del nuovo corso di laurea.
[intervista a Gabriele Sepio, di redazione]
L’evoluzione del terzo settore e dell’economia sociale sta incidendo sempre di più sui modelli organizzativi degli enti non profit. Si tratta di realtà impegnate nello svolgimento delle attività di interesse generale a beneficio della collettività in settori che costituiscono ormai il pilastro della nostra economia oltre che, naturalmente, della nostra società nel suo complesso. Dalla sanità alla formazione, dalla cultura allo sport passando per i servizi assistenziali alla persona fino alla ricerca scientifica e alla tutela dell’ambiente. Attività in cui operano cooperative, imprese sociali, associazioni, fondazioni, enti religosi e enti mutualistici creando un valore fondamentale per supportare lo sviluppo delle comunità. In Europa gli enti dell’economia sociale, rispetto ai due settori tradizionali (Stato e mercato), sono arrivati a contare 2.8 milioni di realtà che offrono lavoro a 13.6 milioni di persone di cui quasi un milione in Italia. A questi si aggiungono, secondo l’ultima indagine Istat su “L’uso del tempo”, 4,7 milioni di italiani che si dedicano al volontariato, il 9.1% della popolazione.
A questa evoluzione segue una domanda crescente di competenze nella gestione manageriale, nella consulenza, nello svolgimento di attività operative dedicate agli enti non profit. Una domanda che necessita di percorsi adeguati in grado di formare le nuove competenze per conoscere e gestire gli strumenti giuridici, fiscali, finanziari e molto altro, costruiti ad hoc per le organizzazioni non profit. Modelli produttivi di valore fondamentale per i sistemi sociali ed economici dei singoli Stati che seguono regole proprie e schemi organizzativi non sempre conciliabili con le comuni regole del mercato.
Per far fronte alla crescente evoluzione delle organizzazioni non profit e per preparare professionalità all’altezza delle sfide attuali l’Università Pontificia Salesiana ha avviato un percorso accademico all’avanguardia su Terzo settore, Economia sociale e Cooperazione.
Il corso si articola in due step con laurea triennale (baccalaureato) e specializzazione biennale per il conseguimento della laurea magistrale (licenza). Al baccalaureato in Management e Diritto degli Enti del Terzo settore e dell’Economia sociale seguono diversi percorsi specialistici biennali come quello in Etica, Economia e Diritto del Terzo Settore e Cooperazione, imprenditoria sociale e credito cooperativo. «La nuova proposta formativa ha l’obiettivo di preparare operatori e dirigenti qualificati ad affrontare le sfide connesse alla recente riforma del terzo settore e al piano per l’economia sociale richiesto dall’Europa ai singoli stati membri. Mira a formare figure professionali che operano o opereranno nel mondo delle imprese sociali, della cooperazione, delle Organizzazioni di volontariato, delle Associazioni di promozione sociale, delle Fondazioni, delle Reti di secondo livello nonché delle tantissime opere gestite dagli enti religiosi in Italia e all’estero.»
Avvocato Sepio quali sono le novità di questo nuovo percorso accademico sul Terzo Settore?
«Si tratta di un percorso di studio con una grande portata innovativa e unico in Italia, quindi altamente spendibile. Per la prima volta i percorsi accademici sono cuciti su misura in base alle caratteristiche dell’economia sociale tenendo conto delle grandi novità legislative introdotte dal Codice del Terzo settore che ha riordinato e disciplinato gli Enti non profit in Italia nonché della imminente approvazione del piano per l’economia sociale che abbraccerà anche tutto il mondo della cooperazione a prescindere dalla qualifica di terzo settore. Sono ormai moltissimi gli studenti, esperti, manager e professionisti che si preparano a fornire le risposte adeguate alla crescente domanda di competenze da parte dell’economia sociale. Lo svolgimento di attività di interesse generale richiede una visione strategica e competenze specifiche in merito all’applicazione di regole economiche, gestionali, finanziarie, giuridiche decisamente peculiari per gestire le quali non sono più sufficienti le tradizionali competenze giuridiche o economiche».
Da settembre avrà avvio il terzo anno di studi? Che visione emerge?
«Ad ottobre ripartiranno i corsi di laurea giunti al terzo anno, mentre le preiscrizioni sono aperte dal mese di luglio. Un percorso, quello varato dall’Università Pontificia Salesiana, che in brevissimo tempo ha raccolto tantissime adesioni con studenti di diversa estrazione che si sono inseriti nel percorso accademico in funzione dei titoli conseguiti e delle attività finora svolte nel campo dell’economia sociale. Molti studenti provengono dalle scuole superiori e hanno scelto di valorizzare la propria sensibilità verso i temi della sostenibilità e della solidarietà costruendo un percorso per diventare manager degli enti dell’economia sociale. A questi si aggiungono studenti iscritti al corso con lauree già conseguite in economia e commercio, giurisprudenza, sociologia o che provengono da altri corsi di studio e che, in base alla valutazione dei titoli, hanno avuto accesso direttamente alla laurea magistrale. Un aspetto certamente da considerare è l’incremento di studenti che intendono perfezionare le proprie conoscenze conseguendo una seconda laurea o incrementando le conoscenze acquisite da manager, operatori o professionisti del terzo settore.
I fattori legati al successo di questo corso di laurea sono diversi. Da un lato il fatto di rappresentare una novità nel panorama accademico e di aver saputo costruire i corsi e l’approfondimento delle diverse discipline intorno alle specificità degli enti dell’economia sociale e del terzo settore. A questo si aggiunga il fatto che, trattandosi del primo corso accademico di questo tipo, l’Università ha potuto avvalersi di docenti di primo piano in Italia sui temi dell’economia sociale molti dei quali hanno contribuito e contribuiscono oggi allo sviluppo legislativo, giuridico e dottrinario del terzo settore e dell’economia sociale. Altro aspetto da considerare è che i corsi sono compatibili con lo svolgimento di stage formativi per gli studenti che intendono avviare il proprio percorso professionale in questo campo, nonché con lo svolgimento di una attività professionale. Le lezioni infatti si svolgono nelle giornate di venerdì e sabato e, fattore di non poco conto, prevedono mensilmente due giorni di lezione in presenza e le restanti lezioni in modalità a distanza. A queste si aggiungono le esercitazioni pratiche e gli incontri con le più importanti realtà dell’economia sociale.
La visione che emerge scorrendo il percorso di studi è che trattasi di una laurea multidisciplinare che mette al centro le caratteristiche degli enti non profit superando le logiche tradizionali. Nel corso si intersecano tematiche sociali, culturali, economiche, giuridiche, orientate su peculiarità come l’amministrazione condivisa, la coprogrammazione e coprogettazione, il sistema tributario, la finanza sociale, il fundraising, la comunicazione sociale, il diritto dei lavoratori e dei volontari del Terzo settore fino alle tematiche europee su aiuti di stato e cooperazione internazionale».
Che tipo di apporto ha dato la Fondazione Terzjus e quali i partner dell’iniziativa?
Insieme a Luigi Bobba, Stefano Zamagni e Alessandro Lombardi con l’ausilio di tanti professionisti e studiosi che sostengono la Fondazione Terzjus abbiamo dato vita ad un comitato scientifico con un percorso condiviso e un lavoro di squadra, per delineare il corso di studi, modellare le varie discipline e individuare il corpo docente adatto. Sin dal primo anno la Fondazione ha offerto una collaborazione con la concessione di due borse di studio per favorire l’accesso agli studenti più meritevoli.
Il corso di laurea è una vera e propria finestra sull’economia sociale destinata ad aprire molte altre prospettive in questo contesto e iniziative collegate. Pensiamo al lancio dell’Osservatorio immobiliare per la mappatura e l’analisi della destinazione degli immobili degli enti religiosi a favore dell’economia sociale cui partecipano tanti importanti partner.
A questa grande famiglia quest’anno si è aggiunto il contributo fattivo di Confcooperative che ha scelto l’Università Pontificia per la formazione specialistica dei futuri dirigenti della cooperazione italiana contribuendo anche alla selezione dei percorsi destinati ad avviare da quest’anno anche la laurea magistrale in cooperazione, imprenditoria sociale e credito cooperativo».
Sono aperte le iscrizioni al curricolo accademico in Terzo settore, Economia sociale e Cooperazione dell’Università Pontificia Salesiana per l’A.A 2025/2026. Per informazioni, approfondimenti e/o per prenotare il colloquio di ammissione è possibile scrivere a [email protected] o contattare il numero 06 87 290 229 o registrarsi tramite il modulo al seguente link: https://www.unisal.it/page/6141.