Giunto alla sua seconda edizione, il “Terzjus report 2022. Dal non profit al terzo Settore, una riforma in cammino. – II Rapporto sullo stato dell’arte e le prospettive del diritto del Terzo Settore in Italia” edito dalla Fondazione Terzjus può considerarsi un riferimento di grande valore scientifico all’interno del panorama del mondo non profit italiano, confermandosi una preziosa guida per coloro che sono interessati a comprendere meglio la trasformazione che sta avvenendo nel nostro Paese a seguito della Riforma del Terzo Settore che, tra le principali novità, ha visto l’introduzione e l’avvio del RUNTS, il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, in seguito all’emanazione del DM 564/2021.
Il sottotitolo della pubblicazione “Una riforma in cammino” è la testimonianza dello spirito di un Rapporto che, per citare le parole del Presidente Luigi Bobba, ha il compito di “non solo descrivere lo status quo, ma anche suggerirne prospettive evolutive”. Il documento è suddiviso in capitoli che coprono tutte le principali tematiche relative al Terzo Settore italiano, fra cui l’evoluzione e lo stato di applicazione della Riforma, il suo impatto sugli ETS italiani, alcuni focus tematici e storie di buone pratiche di applicazione della Riforma stessa. Di particolare interesse sono le parti relative ad alcune tematiche di estrema attualità, come la fiscalità degli ETS, le nuove forme giuridiche previste dalla Riforma, il 5 per mille, la finanza sociale e lo stesso RUNTS.
Le tre sfide principali per il Terzo Settore individuate dal Rapporto – diventare vettore dell’inclusione sociale e lavorativa, sentinella dei territori e delle persone abbandonate e attore non subalterno della democrazia digitale – sono certamente condivisibili e, soprattutto, identificano con chiarezza e lucidità i pattern del futuro nei confronti dei quali nessun ETS potrà farsi trovare impreparato. Il lavoro offre anche una sintesi conclusiva, all’interno della quale sono presentate le principali prospettive evolutive della riforma, introdotta dal titolo “Una riforma in cammino. Cosa resta da fare e cosa c’è da cambiare”.
La seconda edizione del Rapporto di Terzjus si conferma, pertanto, una guida nonché un valido strumento di approfondimento sia per coloro che lavorano nel Terzo Settore, sia per quanti intendono studiarlo dall’esterno. La caratteristica di maggior interesse del Rapporto è il suo spirito proiettato a cogliere le trasformazioni che, di giorno in giorno, stanno avvenendo con la progressiva attuazione della Riforma, definendo un percorso mutevole e, al contempo, sempre in evoluzione. La Riforma del Terzo Settore rappresenta, infatti, un viaggio in corso da ben sei anni all’interno del quale vi sono ancora diversi elementi che necessitano di piena attuazione; in particolare, va sottolineato che per una vera implementazione della Riforma in tutti i suoi aspetti si renderà necessario, più che una mera attuazione normativa di quanto in essa contenuto, un vero e proprio salto mentale e culturale che porti la società a comprendere davvero il valore e il rinnovato significato di quello che, nel linguaggio comune, si riconosce come Terzo Settore.
È innegabile il grande contributo che gli operatori di molti ETS forniscono ogni giorno per il miglioramento delle condizioni di vita di numerosi cittadini, soprattutto quelli che vivono situazioni di maggiore fragilità. Un importante riconoscimento sembra finalmente arrivare sia dall’opinione pubblica, con una cittadinanza ben disposta a donare – l’indagine 2022 curata dall’Istituto Italiano della Donazione rileva un miglioramento nelle donazioni rispetto al tragico anno della pandemia – sia con un maggior interesse dimostrato dagli Enti pubblici e governativi; con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza hanno deciso di destinare quasi 20 miliardi a interventi rivolti all’inclusione e alla coesione sociale, in linea con le parole dell’ex Presidente del Consiglio Mario Draghi, il quale ha affermato che “Il Terzo Settore è essenziale per l’ideazione e l’implementazione di misure in favore della coesione sociale. Il PNRR prevede anche l’accelerazione dell’attuazione della riforma del Terzo Settore, al cui completamento mancano ancora alcuni decreti attuativi, e la valutazione dei suoi effetti sul territorio nazionale. Questi devono essere valutati attentamente, ai fini di rafforzare e orientare l’investimento pubblico nel Terzo Settore”.
Per questo, si auspica che il completamento della Riforma avvenga in tempi brevi e, soprattutto, che il tema della valutazione dei suoi effetti e del suo impatto non resti lettera morta, ma che – anche grazie a contributi come quello di Terzjus – venga il più possibile sviluppato, al fine di rendere conto in modo serio e rigoroso, sia alla politica sia alla cittadinanza, il reale valore aggiunto che il Terzo Settore apporta quotidianamente alla nostra società.