Vademecum “L’Affidamento dei servizi sociali nel dialogo fra Codice dei Contratti Pubblici e Codice del Terzo Settore”

L’affidamento dei servizi sociali è un tema delicato e complesso, al tempo stesso, dal momento che riguarda elementi fra loro eterogenei (rapporto fra ordinamenti, europeo ed interno, riparto della competenza legislativa fra Stato e Regioni, protagonismo e responsabilità degli enti locali, fra l’altro organizzati su scala aggregata, sistema integrato degli interventi e dei servizi, anche sotto il profilo soggettivo, con il ruolo rilevante svolto dagli enti di Terzo settore). 

I servizi sociali, inoltre, sono rivolti ad una platea di soggetti di norma interessati da una situazione di disagio, bisogno e comunque di necessità di superamento di una condizione di difficoltà e/o vulnerabilità, anche temporanea; assumono pertanto centrale importanza la qualità, la continuità e l’effettività dei servizi, quale che sia la modalità di affidamento

Il nostro ordinamento giuridico conosce, al momento in cui si scrive, un sistema articolato ed eterogeneo di modalità di erogazione dei servizi, ai quali corrispondono varie procedure di affidamento, sostanzialmente riconducibili, da un lato, al vigente codice dei contratti pubblici, di cui al d. lgs. n. 50/2016 e ss. mm. (in avanti solo “CCP”), dall’altro al vigente codice del Terzo settore, di cui al d. lgs. n. 117/2017 e ss. mm. (in avanti anche solo “CTS”). 

Il presente lavoro è stato ideato, progettato e sviluppato come un “quaderno ad anelli”, uno strumento di lavoro utile nella quotidianità dell’attività lavorativa, capace di seguire l’evoluzione della normativa e della giurisprudenza, come tale sempre attuale, a disposizione sia degli operatori della pubblica amministrazione, che degli operatori privati, in particolare del c.d. privato sociale

Da un punto di vista metodologico, inoltre, il Vademecum descrive gli istituti di riferimento del CCP e del CTS senza indicare possibili preferenze per l’uno o l’altro, ma anzi prova ad indicare – in modo originale – i possibili punti di contatto fra i due Codici, in una prospettiva non di “separatezza”, quanto piuttosto di “integrazione”. I due Codici, in altre parole, arricchiscono la “cassetta degli attrezzi” di cui dispongono le amministrazioni.

Infine, sarà prestata particolare attenzione a quegli istituti, indifferentemente previsti dal CCP e dal CTS, attivabili su proposta dei privati. 

[Luca Pacini, “Premessa” al Vademecum, a cura di Alessandro Lombardi e Luciano Gallo, fonte Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale, PON Inclusione]

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