Non avrei mai pensato di dover scrivere un testo in memoria di Claudia Fiaschi, una donna che quando la conoscevi ti trasmetteva una energia apparentemente inesauribile.
L’ho conosciuta nel 2017, quando è stata chiamata alla guida del Forum nazionale del Terzo Settore. Lei aveva già un grandissimo bagaglio di esperienze nel mondo della cooperazione e non solo, era vicepresidente nazionale di Confcooperative.
Aveva una competenza profonda, non appresa dagli studi ma acquisita sul campo. Aveva visione strategica, sguardo lungo, cura dei dettagli, attenzione ai tempi. La forza e la passione che metteva nelle cose che faceva e in cui credeva era trascinante. E c’era tanto calore nelle sue idee, sempre originali, a volte sorprendenti. Era una persona esigente, molto con gli altri, moltissimo con sé stessa, sapeva bene che le donne per farsi strada devono sgobbare il doppio degli uomini.
Messa così sembra la biografia di una brava manager. E Claudia era indubbiamente una brava manager ma era anche molto di più: Claudia si occupava degli altri, sempre. Si occupava di trovare opportunità a chi viveva in una situazione di disagio, di offrire un po’ di felicità a chi era oppresso dai problemi della vita. Costruiva legami, relazioni, amicizie. Credeva molto nei giovani, nella loro autenticità. A Claudia piaceva cucinare per chi l’andava a trovare in campagna, nella casa che amava tanto, e più gente c’era e più era contenta.
Claudia Fiaschi ha guidato il Forum del Terzo Settore in una fase delicatissima, nel pieno dell’attuazione della riforma, e durante la pandemia. L’ha tenuto insieme, mediando senza smarrire la strada, tra visioni e aspettative non sempre coincidenti. L’ha fatto crescere, nell’organizzazione, nell’immagine pubblica, nel peso politico.
Ha lavorato e lottato perché a tutto il Terzo Settore venisse riconosciuto il ruolo di soggetto attivo e indispensabile per lo sviluppo del Paese e delle comunità.
Non è possibile e non serve qui ricordare le tantissime cose realizzate nei quasi cinque anni in cui è stata Portavoce, molte proseguono tutt’ora. Tra le tante ne ricordo solo una, Cantieri ViceVersa, un link tra il mondo della finanza e le organizzazioni del terzo settore per sostenerne lo sviluppo. È una iniziativa che aveva inventato Claudia, che ancora seguiva per il Forum e alla quale teneva tanto. Nell’ultima telefonata che ho avuto con lei, pochi giorni prima della sua morte, si era raccomandata, con la voce sofferente, di continuare a portarla avanti. Sempre col pensiero alle cose da fare, fino all’ultimo. Il Terzo settore italiano perde un protagonista della sua storia e una grande risorsa, il Forum perde anche un’amica.
Sapremo tenere a memoria la sua testimonianza di vita e i suoi insegnamenti.
Maurizio Mumolo Direttore del Forum Nazionale del Terzo Settore