Gli Enti del Terzo Settore essenziali per un cambio di rotta dell’amministrazione di sostegno

Il CNEL recepisce la proposta di Terzjus e presenta proposta di legge per modificare la normativa in vigore.  Presenti il Presidente Brunetta, il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, il Presidente di Terzjus, Luigi Bobba e Vincenzo Falabella, Consigliere CNEL e Coordinatore Osservatorio Inclusione e Accessibilità.

Roma, 25 giugno 2025. Si è svolto al CNEL il seminario dal titolo “Amministrazione di sostegno e terzo settore. Sinergie per un Sistema Integrato di Protezione Giuridica e Sociale”, organizzato dal CNEL con l’Osservatorio Inclusione e Accessibilità e la Fondazione Terzjus ETS, prendendo spunto dal Report di ricerca della Fondazione, “Terzo settore e Amministrazione di sostegno. Questioni, scenari e prospettive”, a cura di Antonio Fici e Marco Renna, su incarico della Fondazione Ravasi Garzanti.

Il seminario si è aperto con i saluti istituzionali di Renato Brunetta, Presidente del CNEL, che ha ricordato come il CNEL sia anche la casa dei corpi intermedi e del Terzo Settore, per questo è il luogo adatto, come previsto dall’art. 99 della Costituzione, per raccogliere e avviare dei percorsi di procedura legislativa, come la proposta di Terzjus di modifica di un articolo del Codice civile, che si spera possa avere un rapido iter al fine di rafforzare e qualificare la figura dell’amministratore di sostegno, come valorizzazione attiva della persona

Ricordiamo che l’istituto dell’amministrazione di sostegno, introdotto con la legge n. 6 del 2004, nato per sostenere la capacità decisionale delle persone fragili, si è trasformato in alcuni casi in uno strumento di controllo e coercizione. Secondo gli ultimi dati del Ministero della Giustizia, nel 65% dei casi l’amministrazione di sostegno viene usata come mero strumento di gestione patrimoniale. E conti alla mano: circa 260mila persone su 400mila non hanno più capacità di autodeterminazione, partendo dal loro patrimonio. Qual è quindi la differenza tra interdizione e amministrazione di sostegno?

Difficile rispondere, perché occorre constatare che spesso i giudici si sono orientati verso una sostituzione alla persona nella sua capacità decisionale. Ancora più complicato è ammettere che in fondo quella fragilità fa paura, in particolare per l’impatto che potrebbe avere sul patrimonio familiare, con buona pace della dignità e della identità della persona coinvolta.

Senza dimenticare che dietro e accanto alla persona fragile, c’è una famiglia non sempre capace di superare le sfide della burocrazia, ma anche l’impatto emotivo di essere non solo caregiver “per natura”, ma anche un tecnico che dovrebbe sfoderare una serie di competenze giuridiche, economiche e amministrative.

L’evento, moderato dalla responsabile della comunicazione di Terzjus Sara Vinciguerra, è proseguito con l’introduzione di Gabriele Sepio, Segretario generale Fondazione Terzjus, che ha sottolineato come il Terzo Settore sia la grande sentinella delle fragilità e sia in grado di intercettare le nuove problematiche che nascono dalla concreta applicazione dell’amministrazione di sostegno. Un istituto giuridico positivo ma che, dopo 20 anni dalla sua introduzione, necessita di un restyling, di approdare alla professionalizzazione per tutelare la persona: competenza tipica del Terzo Settore. Mario Cera, Presidente Fondazione Ravasi Garzanti, impegnata a migliorare le condizioni di vita degli anziani più fragili e soli, ha ribadito, in un’epoca di invecchiamento demografico, come per esempio la stessa Fondazione abbia la struttura, la capacità e la possibilità di diventare amministratore di sostegno non in modo diretto, ma rispondendo dell’attività di questi soggetti.

Nel presentare il report “Terzo settore e Amministrazione di sostegno. Questioni, scenari e prospettive”, Antonio Fici, avvocato, docente di Diritto privato nell’Università di Roma Tor Vergata eDirettore scientifico della Fondazione Terzjus,ha chiarito come l’amministrazione di sostegno sia diventata in Italia il principale istituto di sostegno a tutela delle persone prive in tutto o in parte di autonomia e che, accanto ci siano anche gli Enti del Terzo Settore che hanno raggiunto la cifra di 137mila iscrizioni al RUNTS: quasi la metà di quelli esistenti. Intersecando queste due storie di successo, la proposta di modifica al Codice civile che emerge dal report vuole coniugare la tutela della persona fragile, la sua dignità, la possibilità di valorizzare le sue capacità residue con un sostegno ausiliario professionale, disinteressato, responsabile, prospettando un ruolo degli Enti del Terzo Settore qualificati come amministratori di sostegno, per supportare e non sostituirsi alle famiglie. Gli Enti del Terzo settore sono in grado di garantire stabilità organizzativa, procedure chiare e trasparenti, attivare percorsi condivisi e personalizzati, facilitare l’inclusione sociale e favorire l’autonomia. «Gli Enti del Terzo Settore – ha concluso Antonio Fici – specializzati nell’amministrazione di sostegno, dopo la Riforma del 2017, sono enti capaci di essere affidabili, di dare fiducia, perché non hanno scopo di lucro, ma perseguono solo l’obiettivo di agire nell’interesse degli altri». Entrando nella prospettiva comparatistica del report con altri sette Paesi europei, Mario Renna, docente di Diritto privato dell’Università di Siena e Coordinatore editoriale della Fondazione Terzjus, ha ripercorso il pensiero e l’esperienza giurisdizionale in vari Paesi tra cui, Germania, Francia, Austria sui temi dell’idoneità degli Enti del Terzo Settore per la protezione effettiva dei beneficiari.

Benessere, gratuità, centralità della persona e il suo esclusivo interesse. Sono alcuni dei temi che ha evidenziato nel suo intervento Roberto Speziale, Presidente di ANFFAS e Vicepresidente FISH, chiarendo che ha trovato molto convincente la proposta di Terzjus. Gli Enti del Terzo Settore come amministratori di sostegno garantiscono competenza, solidità economica, finalità di bene comune, solidarietà sociale e non dispersione del patrimonio di persone disabili come oggi avviene: 8 miliardi del loro patrimonio vengono depauperati e transitano verso conti esteri. Stessa convinta adesione è stata espressa da Felice Scalvini, Direttore della FondazioneRavasi Garzanti, che vuole attribuire una maggior peso agli Enti del Terzo Settore in ragione della loro concretezza, organizzazione, orientamento etico, professionalità.

Nel corso del Seminario è intervenuta anche il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli che ha sottolineato come il tema dell’amministrazione di sostegno sia un tema delicato e una sfida per il Paese da affrontare e come gli Enti del Terzo Settore siano interlocutori privilegiati, la parte migliore del Paese, perché comprende persone realmente interessate agli altri, alla presa in carico dei più fragili  in tutto il loro percorso di vita, con una formazione professionale e umana di grande valore.

Oltre alla proposta di legge che proporrà gli Enti del Terzo Settore come amministratori di sostegno a tutela dei diritti della persona e del suo patrimonio con la modifica dell’articolo 408 del Codice civile, comma 1 e 4, Luigi Bobba, Presidente della Fondazione Terzjus, ha prospettato anche una modifica al disegno di legge delega 2393, già approvato in Senato ed ora in discussione alla Camera, che già prevede un progressivo superamento dello strumento dell’interdizione a favore invece di un robusto rafforzamento dell’amministrazione di sostegno. «Potremmo, dunque, – ha concluso Luigi Bobba – seguire due strade in modo parallelo per arrivare allo stesso obiettivo. Da un alto, l’elaborazione   con il CNEL di una proposta di legge più compiuta e analitica, dall’altro, inserire un emendamento nel ddl 2393 in modo da consentire successivamente al Governo di elaborare un decreto legislativo finalizzato ad attribuire agli ETS il ruolo di amministratori di sostegno con lo scopo di tutelare le persone più vulnerabili. Siamo pronti a fare la nostra parte. È il momento giusto!».

Il Seminario si è concluso con l’intervento di Vincenzo Falabella, Consigliere CNEL e Coordinatore Osservatorio Inclusione e Accessibilità e consigliere della Fondazione Terzius. «Nel CNEL velocizzeremo il più possibile i lavori per la proposta di legge perché quel che serve è un intervento normativo che coinvolga gli Enti del Terzo Settore per rendere l’amministrazione di sostegno più umana e centrata sulla persona. Sarebbe un traguardo essenziale anche per avere un’Italia più inclusiva, perché le persone con disabilità vengono rese vulnerabili dal contesto sociale. Non sono vulnerabili perché sono persone in condizioni di disabilità. Se abbattiamo la vulnerabilità raggiungiamo l’obiettivo prefissato».

Ufficio stampa Terzjus
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