Piano nazionale per l’economia sociale. Come partecipare alla consultazione pubblica lanciata dal MEF

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha lanciato una consultazione pubblica sul Piano nazionale per l’economia sociale che mira a tradurre in Italia le raccomandazioni europee sul rafforzamento di questo settore. L’iniziativa si inserisce nel quadro del Piano d’Azione per l’Economia Sociale varato dalla Commissione Europea, che riconosce il ruolo cruciale dell’economia sociale per inclusione, coesione territoriale, occupazione e transizioni ecologica e digitale.

Il Piano nazionale punta a definire un quadro strategico con azioni concrete per valorizzare l’economia sociale, migliorandone visibilità, il quadro normativo e gli strumenti di finanziamento, in modo da sostenere lo sviluppo del settore e l’innovazione sociale sul territorio italiano.

Processo partecipativo e consultazione pubblica

La fase di consultazione aperta dal Ministero permette a associazioni di categoria e sindacali, ordini professionali e organismi che operano nell’economia sociale di contribuire con osservazioni e proposte, da trasmettere entro il 12 novembre 2025 al seguente link: https://www.finanze.gov.it/consultazioniDF/consultazioni-pubbliche/consultazioni-aperte/cons-piano-naz-economia-sociale-min-economia-finanze/

Aree principali di intervento

Il Piano, dopo una fotografia della situazione esistente, delinea una pluralità di azioni e proposte che si collocano nelle seguenti quattro macroaree:

  • Il contesto istituzionale
  • L’accesso a strumenti e risorse
  • La formazione delle competenze e l’investimento in conoscenza
  • L’attuazione del Piano stesso secondo un approccio collaborativo.

Attraverso lo sviluppo di queste quattro macroaree si punta a una strategia di lungo termine che rafforzi il ruolo dell’economia sociale nel sistema economico nazionale.

Le principali novità del Piano da evidenziare

Pur nella ricchezza di proposte formulate all’interno del documento programmatico in oggetto, si possono isolare cinque novità principali del Piano nazionale per l’economia sociale:

  1. Quadro normativo e fiscale innovativo: Il Piano prevede l’implementazione di un quadro normativo e fiscale in grado di sostenere la crescita degli organismi dell’economia sociale, favorendo un contesto più stabile e favorevole per il comparto in Italia.
  2. Accesso facilitato alla finanza dedicata: Viene delineato un sistema più strutturato e accessibile di strumenti finanziari dedicati all’economia sociale, con nuovi canali di finanziamento e incentivi per attrarre investimenti privati e pubblici nel settore.
  3. Sviluppo di competenze e formazione: Il Piano mette in evidenza la centralità di programmi formativi specifici per sviluppare competenze manageriali e operative negli enti dell’economia sociale, con attenzione anche alla ricerca e all’innovazione sociale come leva strategica.
  4. Promozione delle partnership pubblico-private: Si dà rilievo a nuovi modelli di collaborazione tra enti pubblici, imprese tradizionali ed enti dell’economia sociale, soprattutto attraverso il procurement sociale, per valorizzare servizi e progetti con impatto sociale.
  5. Strategia a lungo termine: Il Piano si propone una roadmap di azioni specifiche da realizzare in un arco temporale decennale, con una strategia integrata e precisi step di monitoraggio intermedio.

Dall’esame del Piano emerge un salto di qualità nell’attenzione rivolta agli organismi dell’economia sociale, puntando a un cambiamento strutturale e partecipativo, capace di dare impulso concreto all’economia sociale nel contesto italiano ed europeo.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze sta lavorando a un Piano nazionale per l’economia sociale che mira a tradurre in Italia le raccomandazioni europee recenti sul rafforzamento di questo settore. L’iniziativa si inserisce nel quadro del Piano d’Azione per l’Economia Sociale varato dalla Commissione Europea, che riconosce il ruolo cruciale dell’economia sociale per inclusione, coesione territoriale, occupazione e transizioni ecologica e digitale.

Il Piano nazionale punta a definire un quadro strategico con azioni concrete per valorizzare l’economia sociale, migliorandone visibilità, quadro normativo e strumenti di finanziamento, in modo da sostenere sviluppo e innovazione sociale sul territorio italiano.

Processo partecipativo e consultazione pubblica

La fase di consultazione aperta dal Ministero permette a cittadini, imprese sociali, enti del Terzo settore, amministrazioni e stakeholder vari di contribuire con osservazioni e proposte. Questa consultazione ha l’intento di raccogliere feedback su priorità e strumenti da adottare, in linea con le raccomandazioni europee e le specificità italiane.

Sono inoltre previsti tavoli di lavoro nazionali e locali per garantire un approccio condiviso con enti locali, cooperative, università e altri attori chiave dell’economia sociale.

Aree principali di intervento

Il Piano si articola su quattro macro aree:

  • Quadro normativo e fiscale per l’economia sociale
  • Finanza dedicata e strumenti di accesso ai finanziamenti
  • Formazione delle competenze e attività di ricerca
  • Partnership pubblico-privato e procurement sociale

Entro il 2030, attraverso circa 38 azioni concrete, si punta a una strategia di lungo termine che rafforzi il ruolo dell’economia sociale nel sistema economico nazionale.

Questi punti derivano dalla sintesi di documenti ufficiali e dalle attività del Ministero, in linea con le più recenti indicazioni europee che vedono l’economia sociale come motore strategico di sviluppo sostenibile in Italia e in Europa.

Quali sono le 5 novità principali del Piano da evidenziare

Le 5 novità principali del Piano nazionale per l’economia sociale del Ministero dell’Economia e delle Finanze da evidenziare sono:

  1. Quadro normativo e fiscale innovativo: Il Piano prevede un aggiornamento e una semplificazione delle norme fiscali e regolamentari per sostenere la crescita e la trasparenza delle imprese sociali, favorendo un contesto più stabile e favorevole per l’economia sociale in Italia.
  2. Accesso facilitato alla finanza dedicata: Viene introdotto un sistema più strutturato e accessibile di strumenti finanziari dedicati all’economia sociale, con nuovi canali di finanziamento e incentivi per attrarre investimenti privati e pubblici nel settore.
  3. Sviluppo di competenze e formazione: Il Piano mette in evidenza la centralità di programmi formativi specifici per sviluppare competenze manageriali e operative nelle imprese sociali, con attenzione anche alla ricerca e all’innovazione sociale come leva strategica.
  4. Promozione delle partnership pubblico-private: Si dà rilievo a nuovi modelli di collaborazione tra enti pubblici, imprese sociali e privati, soprattutto attraverso il procurement sociale, per valorizzare servizi e progetti con impatto sociale e ambientale.
  5. Strategia a lungo termine con focus sul 2030: Il Piano si propone una roadmap con circa 38 azioni specifiche da realizzare entro il 2030, con una strategia integrata che sostiene la transizione ecologica, digitale e inclusiva, rafforzando il ruolo dell’economia sociale nel sistema economico nazionale.

Queste novità rappresentano un salto di qualità rispetto ai piani precedenti, puntando a un cambiamento strutturale e partecipativo, capace di dare impulso concreto all’economia sociale nel contesto italiano ed europeo.

TUTTI I DIRITTI RISERVATI. È vietato qualsiasi utilizzo, totale o parziale, del presente documento per scopi commerciali, senza previa autorizzazione scritta di Terzjus.
Torna in alto

Ricevi aggiornamenti,
news e approfondimenti sulle attività di Terzjus