[di Andrea Claudio Costa, pubblicato in «Milano Finanza» del 5 dicembre 2024]
La circolarità dell’economia sociale passa anche per il premio Volontari@work della fondazione Terzjus sul volontariato di competenza, capace di unire le istituzioni, le imprese e il terzo settore, accendendo i fari sulle buone pratiche presenti e sulle leve per affrontare le sfide future. Un premio corale, quindi, che si basa su una forma di volontariato che non ha ancora preso piede stabilmente nelle politiche aziendali, nonostante misure fiscali e la staffetta valoriale di trasferimento di competenze che genera.
Il volontariato di competenza consiste, infatti, nel “prestare” le competenze professionali dei dipendenti agli enti del terzo settore, al fine di colmare quei gap strutturali in termini di skill tecniche che le realtà associative e del volontariato ancora lamentano. Il risultato è presto detto: l’universo associativo sempre più professionalmente capace nel realizzare servizi e attività di interesse generale, le imprese sempre più protagoniste dell’economia del Paese. Di fatto un patto di comunità, dove a vincere è, appunto, l’economia sociale.
Secondo il sistema informativo Excelsior di Unioncamere, il volontariato aziendale appare ancora abbastanza limitato riguardando il 5% delle aziende che impiegano almeno 50 dipendenti. Queste ultime danno l’opportunità al proprio personale di cimentarsi in attività di varia natura: sociale, ambientale, consulenziale, educativo. Il Volontariato di Competenza risulta comunque una componente rilevante di queste pratiche multiformi, coinvolgendo circa 4 imprese su 10 impegnate in programmi di volontariato aziendale (39,4%).
E il trend farebbe ben sperare considerando che più di un quarto (26%) delle imprese italiane hanno dichiarato di essere interessate ad impegnare il proprio personale in iniziative di utilità sociale. La conferenza stampa è stata promossa dall’onorevole Walter Rizzetto, presidente della XI commissione lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati.
“La possibilità di favorire lo scambio di conoscenze tra il mondo aziendale e quello del terzo settore – dichiara Rizzetto – credo sia un ottimo veicolo per stimolare l’innovazione e arricchire le associazioni non profit di quelle competenze che consentono di rafforzare la propria azione a beneficio della collettività. Rinnovo con piacere il mio sostegno al virtuoso progetto della fondazione Terzjus Ets che ha l’obiettivo di far conoscere e diffondere le buone pratiche legate al volontariato di competenza”.
Diverse le novità del bando della seconda edizione di Volontari@work che ha ricevuto il patrocinio del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e di Unioncamere, in collaborazione con Italia non profit e il Forum del Terzo Settore, in particolare l’introduzione della categoria dedicata agli enti del terzo settore e alle Onlus: “Vogliamo esplorare anche l’altra faccia della medaglia del volontariato di competenza, quella degli Ets – dichiara Luigi Bobba, presidente di Terzjus – che si sono avvalsi della collaborazione di professionisti delle imprese per avviare progetti particolarmente sfidanti. Un modo per capire se, mediante questa originale forma di volontariato, si generino relazioni virtuose tra mondo profit e non profit. Il lancio del Premio sarà altresì contestuale con una nuova raccolta dati – rilevazione Excelsior – sulle aziende che stanno promuovendo e valorizzando il volontariato di competenza come modalità di esercizio della responsabilità sociale d’impresa”.
Oltre alla nuova categoria dedicata agli Ets e alle Onlus, la seconda novità del bando prevede la candidatura anche delle 23 aziende che hanno concorso lo scorso anno con il medesimo progetto, qualora sia stato portato avanti con l’introduzione della misurabilità della crescita delle competenze dei collaboratori aziendali, ovvero della rendicontabilità ai fini del bilancio di sostenibilità (per le aziende che ne hanno i requisiti).
“Il premio Volontari@work valorizza il rapporto tra imprese e terzo settore – commenta Gabriele Sepio, segretario generale di Terzjus – attraverso la donazione di competenze. Il mercato sempre più attento ai temi dell’economia sociale inizia a misurare l’impatto dei progetti di volontariato di competenza e include Il nuovo valore nella rendicontazione Esg. Con la seconda edizione del Premio seguiremo l’evoluzione dei progetti presentati lo scorso anno e daremo voce al terzo settore per misurare con gli enti non profit l’evoluzione di questo fenomeno sempre più diffuso”.
La giuria che selezionerà i progetti più virtuosi è coadiuvata da Sara Vinciguerra, responsabile della comunicazione di Terzjus e ideatrice del progetto, ed è composta dall’onorevole Walter Rizzetto come vicepresidente, da Stefano Arduini di Vita, Maria Carla De Cesari de Il Sole 24 Ore, da Alessandro Lombardi del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, da Vanessa Pallucchi del Forum del terzo settore, da Chiara Tommasini di Csvnet e da Giuseppe Tripoli di Unioncamere, ed è presieduta da Luciano Violante, presidente della fondazione Leonardo.
Proprio il presidente Violante ha posto l’attenzione su tre tematiche cruciali connesse al volontariato di competenza, sperando possano trovare maggiore respiro nella legislazione attuale: un fisco maggiormente conciliante che sancisca un patto di fiducia biunivoco tra Stato e cittadino; la capacità del sistema e anche delle imprese di formare le competenze giuste, ovvero quelle in grado di applicare le conoscenze, trasformando il percorso professionale del lavoratore in un progetto aziendale in cui i collaboratori si sentano parte integrante.
Infine, una maggiore attenzione sul capitale umano inutilizzato. Tematiche che saranno ampiamente discusse durante la cerimonia di premiazione del premio prevista per marzo 2025. Le aziende con più di 50 dipendenti, gli Enti del Terzo settore e le Onlus hanno tempo fino al 7 marzo 2025 per candidarsi, tutte le info su www.terzjus.it.