Ecco i dati del primo Rapporto sul RUNTS

Il primo Rapporto sul Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), promosso dal Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali e Unioncamere e realizzato con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne e della Fondazione Terzjus, presentato a Roma il 29 maggio 2024 rappresenta una novità rilevante per lo studio e l’analisi degli Enti del Terzo Settore (ETS) in Italia. Il Rapporto fornisce, infatti, una rappresentazione al 31 dicembre 2023 ricca di molti dettagli inediti sulle caratteristiche degli enti registrati nel RUNTS, sulla loro articolazione nei diversi territori documentata con mappe di grande interesse, sulle principali attività svolte e sulle loro caratteristiche organizzative ed economiche.

Gli Enti del Terzo Settore rappresentano in Italia una risorsa vitale della società e dell’economia, operando in ambiti fondamentali come l’assistenza sociale, la formazione, la protezione civile, la cultura, la sanità e tanti altri. Questi soggetti contribuiscono significativamente alla coesione sociale, alla relazionalità territoriale e alla creazione di valore economico. Far emergere questi aspetti attraverso la realizzazione di un Rapporto non significa solo valorizzare il contributo del Terzo Settore, ma anche individuarne le aree di miglioramento e sviluppo, pianificare gli interventi per sostenerne e potenziarne le attività, promuovere la trasparenza e la conoscenza del settore e facilitare la collaborazione tra enti pubblici e privati. 

Al 31/12/2023, il numero di enti del terzo settore iscritti al RUNTS ha raggiunto 119.868 unità, con una prevalenza di Associazioni di Promozione Sociale (oltre 52 mila, pari al 43,7%), di Organizzazioni di volontariato (circa 37 mila, pari al 30,7%) e di Imprese sociali (quasi 24 mila, pari al 19,9%). Queste tre tipologie di enti rappresentano, quindi, il 94,3% del totale degli enti registrati. Da un punto di vista territoriale, la concentrazione di ETS è più elevata nel Mezzogiorno (31,6%), area alla quale seguono Nord-Ovest (23,3%), Centro (23,2%) e Nord-Est (21,9%) mentre, relativizzando i dati (e rapportandoli alla popolazione residente), si nota una presenza più significativa di enti nell’Italia orientale (237,6 ETS per 100.000 abitanti) e in quella centrale (227,6), con il Sud e le isole a seguire (190,0) e infine il Nord-Ovest (176,4). Complessivamente gli enti del terzo settore iscritti al RUNTS attivano oltre 2,5 milioni di volontari e circa 500mila lavoratori, molti dei quali impiegati nelle Imprese sociali.

Il Rapporto 2024 sul Registro Unico Nazionale del Terzo Settore si articola in quattro capitoli: il primo  dedicato alla ricostruzione del quadro normativo e all’evoluzione della disciplina in materia di RUNTS; il secondo dedicato ad una approfondita analisi sulle caratteristiche e sulle evoluzioni tecnologiche e di servizio agli utenti della piattaforma informatica del Registro, progettata e realizzata da Infocamere; il terzo focalizzato sull’analisi statistica e sulla valorizzazione delle informazioni quanti-qualitative presenti nel Registro, anche sfruttando alcuni arricchimenti ottenuti attraverso il collegamento con gli archivi statistici dell’Istat; il quarto capitolo, infine, presentata i risultati di un’indagine campionaria realizzata attraverso interviste CATI (Computer Assisted Telephone Interviews) su oltre 1.000 enti di nuova iscrizione al RUNTS (ovvero, enti non trasmigrati dai registri regionali preesistenti), con l’obiettivo di approfondire le motivazioni e le problematiche connesse con l’iscrizione al RUNTS, il rapporto degli enti con il nuovo registro, le risorse umane ed economiche, gli aspetti relazionali e gli scenari futuri.

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