Più di 116.000 gli enti iscritti al Registro Unico del Terzo settore; di questi quasi 22.000 sono “nuovi iscritti”; circa 5000 le “nuove” imprese sociali, nate o qualificatesi tali, dalla fine del 2017 ad oggi. A sei anni dal varo della riforma e a quasi due dall’avvio del RUNTS, va positivamente registrato il fatto che i decreti e i procedimenti amministrativi relativi alla nuova regolazione degli Enti del Terzo Settore (ETS) siano ormai quasi completati.
Manca invece all’appello l’autorizzazione comunitaria su alcune norme fiscali relative ad un trattamento più favorevole per gli ETS. Questo in sintesi il quadro emerso dal Rapporto sullo stato e l’evoluzione del diritto del Terzo settore, realizzato dalla Fondazione Terzjus e che è stato presentato il 18 ottobre a Roma a Palazzo Wedekind. Il Terzjus Report 2023 contiene anche una survey su un campione di 449 enti “nuovi” iscritti al RUNTS. Per più dei due terzi dei rispondenti, l’iscrizione al Registro rappresenta un’opportunità da non perdere e solo per un quarto un adempimento burocratico.
Da rilevare anche – sulla base dei dati forniti dal MEF, Dipartimento delle Finanze -, l’incremento sia del numero dei contribuenti che hanno effettuato donazioni verso gli ETS tra il 2019 e il 2021 (+5%), sia, soprattutto, la crescita (+40%) dell’importo medio della donazione. È probabile che una quota detraibile più vantaggiosa (dal 26 al 30%) per le erogazioni liberali, nonostante l’anno orribile del Covid, abbia favorito un maggior flusso di risorse verso gli ETS che sono stati capaci di attrarre nuovi e vecchi donatori. Mentre il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, insieme con il Consiglio Nazionale del Terzo Settore, è positivamente impegnato a definire un prossimo decreto “Semplificazioni”, con l’obiettivo di alleggerire le procedure in particolare per gli ETS di minori dimensioni, la Fondazione Terzjus prova a mettere l’accento sulla dimensione promozionale della riforma. Nel Terzjus Report 2023 viene presentato un “pentagono” di proposte volte a facilitare l’utilizzo di diverse opportunità previste dalla riforma. A cominciare da un “fisco amico”, portando rapidamente a conclusione l’iter autorizzativo comunitario sul regime fiscale degli ETS, passando poi ad un aumento della quota detraibile per le erogazioni liberali, per arrivare ad una modifica legislativa che consenta di agevolare l’adozione degli istituti dell’Amministrazione condivisa. Infine, due proposte rivolte al Governo: la prima, lanciare una campagna di comunicazione per raggiungere quel 44% di contribuenti che ancora non si avvalgono della facoltà del 5 per 1000, e, in vista dell’ormai prossima approvazione da parte del Consiglio Europeo della Raccomandazione per il rafforzamento e lo sviluppo dei soggetti dell’economia sociale, la predisposizione entro il 2024 di un “Piano d’azione nazionale per l’economia sociale”.
E’ possibile scaricare gratuitamente la copia in pdf del Terzjus Report 2023 dal siti di Terzjus nella sezione dossier.