Aiuti contro il caro energia estesi a enti non profit ed ex Ipab. Una novità, quella contenuta nel Dl Aiuti quater che recepisce le obiezioni più volte sollevate su queste pagine e che evidenziavano la necessità di ampliare la platea dei beneficiari senza limitarla ai soli enti del terzo settore (Ets). E proprio in questa direzione che va l’Aiuti quater che, tenendo conto del panorama eterogeneo che contraddistingue il settore socio-sanitario/assistenziale, ammette al fondo stanziato dal Dl Aiuti ter (articolo 8, comma 1), anche ex Ipab ed associazioni e fondazioni che erogano servizi a favore di persone anziane. Realtà queste che, così come Ets e enti religiosi, si trovano in forte difficoltà. Ma gli interventi legislativi, non si esauriscono nel solo ampliamento dei beneficiari.
Per far fronte all’emergenza energetica che il Terzo settore si trova a fronteggiare, vengono stanziati ulteriori 100 milioni. Risorse, quelle previste, che consentono di incrementare il fondo dell’articolo 8, comma 1, che passa da 120 milioni a 170, nonché quello destinato agli Ets che operano in settori diversi da quello socio-sanitario/assistenziale (articolo 8, comma 2) che raggiunge i 100 milioni (anziché 50milioni). Particolare attenzione merita il Fondo da 170 milioni che per una parte (120 milioni) sarà destinato a Ets ed enti religiosi che erogano servizi socio-assistenziali/sanitari a favore di soggetti con disabilità; per un’altra (50milioni) in via esclusiva a fondazioni, associazioni, ex Ipab, Ets e religiosi che erogano medesimi servizi in favore di anziani. Tali realtà potranno, infatti, vedersi riconosciuto un contributo straordinario, a valere sul fondo da 50 milioni, in proporzione all’incremento dei costi sostenuti rispetto all’analogo periodo del 2021. Per quanto concerne, invece, il contributo rivolto a Ets ed enti religiosi che prestano le proprie prestazioni a favore di soggetti con disabilità, quest’ultimo è parametrato all’aumento dei costi dell’energia termica ed elettrica registrati nel terzo trimestre 2022 in proporzione all’incremento di quelli sostenuti nell’analogo periodo 2021. Organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale trasmigrate, Onlus ed enti iscritti nel Registro (Runts), che non erogano servizi socio-sanitari/assistenziali, potranno invece accedere al fondo da 100 milioni. Tali realtà riceveranno un contributo calcolato in proporzione all’incremento dei costi sostenuti nei primi tre trimestri dell’anno 2022 rispetto all’analogo periodo 2021.
Modifiche certamente importanti ma che non vedono risolte tutte le problematiche sottese alla misura dell’articolo 8. Da un lato, viene finalmente garantito l’accesso al contributo anche ad enti non profit che operano nei settori socio-sanitario/assistenziale e che per scelta o per impossibilità non hanno la qualifica di Ets. Dall’altro, non viene prevista un’analoga misura per quegli enti che restano al di fuori del Runts e che svolgono la propria attività in ambiti diversi da quelli dell’articolo 8, comma 1. In questo senso, quindi, potrebbe valutarsi un intervento legislativo, in sede di conversione dell’Aiuti quater, che vada in questa direzione.
[Pubblicato su «Il sole 24 Ore» del 23 Novembre 2022]