L’Agenzia pugliese per la salute ed il sociale (ARESS) ha indetto, lo scorso 24 dicembre, un avviso pubblico per l’individuazione di enti del Terzo settore per la co-programmazione e co-progettazione, nonché per l’implementazione successiva, di interventi di assistenza sanitaria e socio-sanitaria a tutela della salute delle persone migranti soggiornanti presso insediamenti abusivi che insistono nella provincia di Foggia, così come precisato dall’art. 5 del bando. Sin da subito, giova precisare come, in fase di co-progettazione, verrà indicato a ciascun ente del Terzo settore ammesso alla procedura il territorio su cui operare, considerando oggettivamente i seguenti dati: esperienza, professionalità, dotazione strumentale e intensità di intervento disponibile.
A livello operativo, viene prevista l’attivazione di unità mobili ambulatoriali quali presidi sanitari e socio-sanitari del territorio, costituite da camper medici attrezzati e relative équipe, che collaboreranno con l’ASL zonale e con i dipartimenti competenti della Regione Puglia, al fine di assicurare un efficace livello di garanzia delle condizioni minime e indispensabili di salute della popolazione migrante impegnata nel lavoro agricolo. Ad ogni ente del Terzo settore coinvolto nei processi attuativi toccherà garantire che il personale impiegato sia in buono stato di salute e privo di patologie croniche, al fine di impedire l’accensione di focolai legati all’emergenza pandemica in corso. Oltre alle attività di prevenzione e di cura, l’ente affidatario dovrà porre in essere “azioni di alfabetizzazione sociale e sanitaria”, promuovendo un processo di consapevolezza dei destinatari rispetto al virus da Covid-19.
Il bando intende uniformarsi al dettato degli artt. 55 e 56 del Codice del Terzo settore, rispettivamente dedicati al coinvolgimento degli enti del Terzo settore con le amministrazioni pubbliche e alle convenzioni che possono essere stipulate tra queste ultime e le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale, iscritte da almeno sei mesi nel Registro unico nazionale del Terzo settore – RUNTS, disciplinato con d.m. 15 settembre 2020, la cui piena operatività dovrebbe avvenire a partire dal prossimo aprile – per lo svolgimento in favore di terzi di attività o servizi sociali di interesse generale, purché tale modalità sia più favorevole rispetto al ricorso al mercato. Nelle more, dunque, continua ad operare la previsione di diritto inter-temporale stabilita dall’art. 101, comma 3, del Codice del Terzo settore: il requisito dell’iscrizione al RUNTS si intende soddisfatto da parte degli enti del Terzo settore attraverso la loro iscrizione ad uno dei registri già previsti dalle normative settoriali.
L’Agenzia procedente si uniforma ai requisiti temporali indicati dal Codice del Terzo settore, ma, in deroga al dato codicistico e al fine di affrontare l’emergenza pandemica, consente la partecipazione al bando agli enti del Terzo settore che dimostrino, a pena di esclusione, di “aver maturato almeno tre (n. 3) mesi di esperienza specifica nel territorio di interesse e nel delicato campo di attività oggetto di intervento ovvero nell’erogazione di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie su Unità Ambulatoriali Mobili attrezzate di cui gli ETS dovranno risultare già in possesso, come della dotazione di mezzi e risorse umane necessarie da mettersi tempestivamente a disposizione per le attività a supporto dei servizi sanitari essenziali resi dalla ASL FG”.
Gli enti del Terzo settore che intendono partecipare all’avviso pubblico dovranno risultare in possesso dei requisiti di moralità professionale e di capacità tecnica ed organizzativa necessaria per la realizzazione degli obiettivi previsti dal bando. Il possesso dell’idoneità morale e professionale, come previsto dall’art. 56, comma 3, del Codice del Terzo settore, costituisce un requisito imprescindibile per la stipula di apposite convenzioni.
Come previsto dall’avviso pubblico, la procedura è complessivamente articolata in tre fasi:
- una prima fase riguarda l’individuazione dei soggetti (partner) con cui sviluppare la co-programmazione e la co-progettazione mediante procedura di selezione ad evidenza pubblica;
- avvio della co-programmazione e co-progettazione ed elaborazione del progetto definitivo in forma concertata sino al raggiungimento del livello di programmazione degli interventi, sviluppo e dettaglio necessari per l’avvio della fase esecutiva;
- stipula delle convenzioni secondo quanto previsto dall’art. 56 del Codice del Terzo settore (nel rispetto di quanto previsto dall’art. 12 della l. 241/90 in materia di provvedimenti attributivi di vantaggi economici).
Per quanto riguarda la fase esecutiva è, altresì, previsto che “L’importo massimo da assegnarsi per l’attività di ciascun ETS fino al 20/04/2021 è pari a € 130.000, IVA inclusa, come per legge, se e in quanto applicabile, in relazione alla proposta progettuale definita e condivisa in fase di coprogrammazione e sulla base dei seguenti elementi: attività e servizi previsti, entità della popolazione, target di riferimento, aree e insediamenti attribuiti, mezzi e strumenti resi disponibili”. Al fine di evitare la corresponsione di indebiti vantaggi economici, è previsto che “Nell’esclusivo rispetto del perseguimento degli obiettivi di solidarietà sociale, il rimborso dei costi nel tempo necessari a fornire le specifiche prestazioni annoverate nel presente avviso e nella relativa Convenzione avverrà, a cadenza bimestrale, nel rispetto del principio dell’effettività degli stessi, con esclusione di qualsiasi attribuzione a titolo di maggiorazione, accantonamento, ricarico o simili assimilabili a profitto e dietro presentazione di idonea e analitica rendicontazione delle spese sostenute”.
Il bando dell’Agenzia pugliese, nel complesso, valorizza il modello della condivisione della funzione pubblica previsto dall’art. 55 del Codice del Terzo settore – così come recentemente chiarito dalla Corte costituzionale nella sentenza 131/2020, mediante l’art. 55 del Codice del Terzo settore si assiste ad una autentica procedimentalizzazione dell’azione sussidiaria – attraverso il ricorso alla co-programmazione e alla co-progettazione. In piena armonia con il principio di sussidiarietà orizzontale, nonché con il principio di trasparenza, gli enti del Terzo settore potranno aiutare l’Agenzia regionale pugliese a definire i bisogni concreti da soddisfare e le modalità operative, nonché a delineare compiutamente e a realizzare gli specifici progetti di servizio funzionali alla realizzazione degli obiettivi del bando.