Per iniziativa della Fondazione Terzjus, istituzioni e professionisti si confrontano sul coordinamento tra riforma del terzo settore e riforma dello sport
Si è svolto il 29 maggio, presso il Salone d’Onore del CONI, il convegno dal titolo “La riforma dello sport e del terzo settore”, promosso da Fondazione Terzjus in patrocinio con CONI, Comitato Italiano Paralimpico (CIP), Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (CNDCEC) e Consiglio Nazionale del Notariato.
Diversi gli aspetti oggetto di approfondimento nell’incontro moderato dalla giornalista Maria Carla De Cesari, capo redattore de Il Sole 24Ore (media partner dell’evento) e che ha visto la partecipazione del Presidente CONI Giovanni Malagò, il Presidente CIP Luca Pancalli, il Vice Ministro del MEF Maurizio Leo, il Vice Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci, il Capo Gabinetto Ministro per lo Sport e i Giovani Massimiliano Atelli, il Vicepresidente CNDCEC Michele de Tavonatti, il Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato Giulio Biino, il Componente del Comitato Esecutivo del Forum del Terzo settore Tiziano Pesce, il Presidente della Fondazione Terzjus ETS Luigi Bobba.
Per la parte tecnica, sono intervenuti Gabriele Sepio, Segretario generale Fondazione Terzjus, Andrea Mancino, Coordinatore commissione Fiscale del Coni, David Moro, CNDCEC con delega al terzo settore, Antonio Fici, Direttore scientifico Fondazione Terzjus, Rocco Guglielmo, Responsabile commissione studi d’impresa e terzo settore e Matteo Pozzoli, CNDCEC, area non profit gruppo di lavoro riforma dello sport.
Un parterre ampio, a riprova del carattere trasversale del settore sportivo la cui riforma interessa oltre 10 milioni di tesserati e 110mila associazioni e società sportive dilettantistiche e che riguarda aspetti giuridici, fiscali e amministrativi sia degli enti sia dei lavoratori sportivi. Al pari del Terzo settore, la riforma dello Sport ha il merito di aver introdotto per la prima volta un riconoscimento giuridico al settore dello Sport attraverso una disciplina ad hoc. Diverse sono tuttavia le criticità derivanti dall’attuale formulazione, che tuttavia – come chiarito anche dal Capo Gabinetto del Ministero dello Sport e dei Giovani Massimiliano Atelli – non sarà oggetto di nuove proroghe ed entrerà in vigore dal 1 luglio prossimo. Piuttosto, sarà centrale l’opera di coordinamento da parte dei tavoli tecnici istituti in seno al Ministero del lavoro, Ministero Sport e Ministero dell’Economia e finanze (Mef) al fine di pervenire ad un decreto correttivo che superi le attuali incongruità previste a livello legislativo, nonché all’introduzione di strumenti di soft law che avranno il compito di chiarire e semplificare alcuni aspetti di natura regolamentare.
Altri chiarimenti arrivano, poi, con riguardo alle novità IVA, che entreranno in vigore dal 2024. Il passaggio dall’attuale sistema di esclusione alle nuove ipotesi di esenzione determina non pochi effetti nei confronti delle realtà sportive. In questo senso, come chiarito dal Vice Ministero MEF Maurizio Leo, un rinvio del termine fissato al 2024 potrebbe costituire la soluzione per pervenire ad un restyling dell’ambito soggettivo di applicazione della nuova disciplina.