10 aprile 2024, Senato della Repubblica
Presentato il volume “Uno sguardo europeo sulla legislazione del terzo settore e dei soggetti dell’economia sociale”, promosso da Terzjus e con i contributi di Antonio Fici, Mario Renna e Gabriele Sepio, occasione importante per fare il punto sullo stato dell’arte della legislazione europea.
A seguito della raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea sullo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale, infatti, il tema dell’economia sociale ha assunto un ruolo centrale di rilievo nell’agenda politica nazionale, soprattutto alla luce della richiesta da parte del Consiglio di sfruttare in modo efficace il potenziale dell’economia sociale, e di valorizzare il ruolo degli enti del Terzo settore.
Pronta la risposta del Viceministro del Lavoro e delle politiche sociali, Maria Teresa Bellucci che ha inviato un indirizzo di saluto al Presidente di Terzjus, Luigi Bobba, in cui precisa: “Il lavoro di questi mesi, portato avanti dai tecnici del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, insieme al Ministero dell’Economia e delle Finanze, all’Agenzia delle Entrate, al Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio, ci ha portato a focalizzare gli elementi conoscitivi utili a sciogliere ogni dubbio sulla piena compatibilità di queste disposizioni con il diritto dell’Unione Europea, al fine di ottenere un via libera che auspichiamo arrivi entro la fine dell’estate.”.
Non è da meno il Ministero dell’economia e delle finanze, che tramite il Sottosegretario Lucia Albano, ha infatti annunciato l’avvio di “un gruppo di lavoro sull’economia sociale composto da diversi attori istituzionali, soggetti del terzo settore e organizzazioni rappresentative. La costituzione di questo vero e proprio think tank renderà possibile dare a tutti i partecipanti un ruolo attivo e garantirà un dialogo proficuo e costante con il nostro Ministero.”.
L’attenzione dell’esecutivo sul Terzo Settore è in linea con il ruolo che il Bel Paese ha sempre avuto nella guida delle politiche sul Terzo settore, a cominciare dalla Riforma del 2016. Come sottolineato dal Commissario Gentiloni che, tramite un video messaggio, ha sottolineato “.. anche dal punto di vista normativo, il modello italiano di regolamentazione degli enti del terzo settore possa rappresentare un punto di riferimento per altri Paesi e per lo sviluppo futuro di un vero e proprio diritto europeo del terzo settore.”.
Le sfide però sembrerebbero ancora tante, come emerso dagli interventi dei diversi relatori intervenuti, come Stefano Zamagni dell’Università di Bologna, Michele Graziadei dell’Università di Torino, Patrizia Toia, parlamentare europea, Beppe Guerini, membro del CESE e Carola Carazzone, vicepresidente di Philea, e Graziano Delrio, presidente del Comitato parlamentare di controllo su Schengen e immigrazione, del consigliere d’amministrazione Giacinto Palladino di Banca Etica, così come dai saluti dell’amministratore delegato di AIRC, Daniele Finocchiaro, grazie alla moderazione di Stefano Arduini e Gianluca Salvatori.
In particolare tutti hanno convenuto sul ruolo fondamentale dell’Europa nel garantire un quadro giuridico e fiscale omogeneo, che passi anche da un piano sull’economia sociale in cui il Paese si impegna a rispettare alcuni obiettivi posti dalla Commissione europea, come sottolineato dall’Avv. Gabriele Sepio, Segretario Generale di Terzjus.
Concludendo i lavori, il presidente Bobba ha invitato il Ministero del Lavoro a mettere in atto tutte le azioni necessarie affinché’ la Commissione europea disponga al piu’ presto l’autorizzazione comunitaria sulle norme fiscali che sono state notificate, scrivendo cosi la parola fine ad un periodo caratterizzato da troppa incertezza rispetto al futuro di non poche organizzazioni di terzo settore, in particolare delle Onlus. In secondo luogo, il Presidente ha espresso un apprezzamento per la scelta della sottosegretaria al MEF, Lucia Albano di dar vita ad uno specifico gruppo di lavoro con il compito di contribuire a preparare il piano nazionale per l’economia sociale. “Una scelta tempestiva che potrebbe consentire di arrivare rapidamente a varare il Piano, rispondendo così alla Raccomandazione approvata del Consiglio Europeo del novembre scorso. La partecipazione di una pluralità di soggetti è una buona premessa per scrivere un piano che sia insieme realistico e ambizioso. Un modo concreto per completare e attuare la riforma del terzo settore.”
Il volume “Uno sguardo europeo sulla legislazione del terzo settore e dei soggetti dell’economia sociale” è liberamente scaricabile dal sito www.terzjus.it.–
Dott.ssa Sara Vinciguerra
Responsabile comunicazione e stampa
TerzjusOsservatorio di diritto del Terzo Settore, della filantropia e dell’impresa sociale