[di Gabriele Sepio, pubblicato su «Il Sole 24 Ore» di giovedì 19 ottobre 2023]
Dalla regolazione alla promozione: una Riforma da completare. Questo il titolo del Terzjus Report, presentato ieri a Palazzo Weedekind, che non solo fotografa l’avanzamento della Riforma del Terzo settore ma anche quelle che dovrebbero essere le sfide da mettere in campo per la sua completa attuazione. Tra queste sicuramente l’autorizzazione UE per dare il via libera alle misure fiscali , un puntuale raccordo tra Riforma dello Sport e Terzo settore ma anche la necessità di promuovere alcune delle principali misure di sostegno agli enti del Terzo settore (ETS) come, ad esempio, le erogazioni liberali. Un tema, quello delle liberalità e degli incentivi fiscali, di stretta attualità in considerazione degli interventi contenuti nella legge di Bilancio 2024 che, nel restyling del sistema di deduzioni e detrazioni ha previsto per i contribuenti titolari di un reddito complessivo superiore a 50mila euro, una diminuzione della detrazione di importo pari a 260 euro. Una misura che, incidendo su una vasta gamma di detrazioni, riguarderà da vicino anche gli enti del Terzo settore. Proprio sul tema delle erogazioni liberali si è concentrata l’attenzione del Terzjus Report che, attraverso un’interessante analisi in collaborazione con le ACLI, consente di avere un quadro puntuale in merito all’utilizzo della misura introdotta con l’art. 83 del D.lgs. n. 117/2017 e delle possibili misure da mettere in campo per la sua promozione. Seppur lo Studio abbia rilevato come poco più del 2% dei contribuenti persone fisiche utilizzi le norme fiscali per le erogazioni liberali in favore degli enti del Terzo settore, d’altro canto emerge un dato interessante. L’aumento della quota detraibile, così come introdotta dall’art. 83 del CTS (30% o 35% se rivolto ad organizzazioni di volontariato) ha generato – tra il 2019 e il 2021 – un trend di crescita dei donatori in valore assoluto e prodotto un marcato incremento – circa il 40% – dell’importo medio della donazione. Interessanti sono, infatti, i dati riportati nella Ricerca che si avvalgono anche delle informazioni fornite dal MEF che, per quanto riguarda l’andamento legato ai soggetti che donano, ha evidenziato come vi sia stato un passaggio da circa 827.000 contribuenti nel 2019 a 871.000 nel solo 2021. Mentre con riferimento al valore medio dell’importo della donazione secondo gli stessi dati forniti dal MEF si è passati da 300 euro del 2019 a 425 nel 2021. Allo stesso tempo, però, lo Studio condotto sulle erogazioni liberali evidenzia come solo un terzo degli ETS coinvolti nel sondaggio sia stato destinatario di erogazioni liberali in denaro. Un dato questo che sollecita, da un lato, l’urgenza di far conoscere meglio ai contribuenti la possibilità degli strumenti messi a disposizione dalla Riforma per chi sostiene attraverso donazioni gli ETS. Dall’altro, in considerazione dell’incremento medio degli importi donati a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 83 CTS, la sfida che viene posta da Terzjus è quella di aumentare l’importo delle detrazioni passando dal 30% al 35% per la generalità degli ETS e dal 35% al 40% per le organizzazioni di volontariato. Accanto a ciò, al fine di promuovere il nuovo quadro normativo e la cultura del dono, sarebbe necessario far conoscere meglio ad imprese ed ETS la nuova regolazione per le donazioni di beni in natura o quelle per la cessione gratuita degli stessi. Infatti, se si guardano i dati riportati nello Studio, ci si accorge che meno del 10% degli ETS ha ricevuto in donazione beni da imprese. In questo contesto, quindi, occorre che gli enti del Terzo settore si facciano “ambasciatori” presso le aziende di questa nuova misura ma anche di quella del volontariato di competenza. Un “nuovo trend” che prevede la donazione di competenze da parte delle aziende e che sta prendendo piede nel contesto dell’economia sociale. Secondo i dati pubblicati da Unioncamere sono oltre 2000 le aziende italiane che applicano questa forma di erogazione e 26mila quelle che hanno manifestato interesse.