A cura di Jessica Pettinacci e Gabriele Sepio
Con il decreto Aiuti ter arrivano i fondi a sostegno degli enti del terzo settore (Ets) a fronte dei rincari dovuti alla crisi energetica. Nello schema di Dl approvato dal Consiglio dei ministri del 16 settembre vengono estese, dunque, anche al mondo del terzo settore due specifiche misure contro il caro energia.
La prima riguarda l’attribuzione di un contributo straordinario pari al 25% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica utilizzata nel primo, secondo, terzo e quarto trimestre 2022. A ciò si aggiunge, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l’acquisto del gas naturale, un contributo straordinario pari al 25%, per quello consumato nel primo, secondo, terzo e quarto trimestre 2022, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici.
Tra i beneficiari sono ricompresi tutti gli enti iscritti nel registro unico nazionale del terzo settore (Runts) ivi incluse le associazioni di promozione sociale e le organizzazioni di volontariato attualmente coinvolte nella trasmigrazione dai precedenti registri al Runts. La misura coinvolge anche le Onlus nonché le imprese sociali e le coop sociali la cui iscrizione nel registro delle imprese soddisfa anche l’iscrizione nel Registro del terzo settore (articolo 11 del Dlgs 117/2017).
Altra misura è prevista sia per gli Ets sia per gli enti religiosi civilmente riconosciuti che gestiscono servizi sociosanitari e sociali per persone con disabilità. Laddove gli enti in questione abbiano subito un incremento dei costi di energia di oltre il 30% nel terzo e quarto trimestre 2022, potranno accedere a un fondo di 120milioni di euro. Dalla bozza del decreto, emerge tuttavia che tali misure non scattano per associazioni e società sportive dilettantistiche (Asd/Ssd) a meno che non siano iscritte nel Runts.
Per queste realtà, in ogni caso, sono previste ulteriori agevolazioni nel decreto Aiuti bis, già approvate in Senato e che attendono ora il vaglio definitivo. Vale a dire il bonus di 200 euro ai collaboratori sportivi oltreché il fondo da 50 milioni di euro previsto esclusivamente per Asd e Ssd che gestiscono impianti sportivi. In particolare, quest’ultima misura prevede l’istituzione di un fondo, a favore di Asd/Ssd che gestiscono impianti sportivi con dotazione pari a 50milioni di euro per il 2022, dei quali metà riservata agli enti con strutture natatorie.
Le misure rispondono in parte alle richieste di sostegno che provengono dal mondo non profit, già colpito duramente dalle restrizioni legate all’emergenza e ora di nuovo a rischio per le conseguenze della crisi energetica. Resta da valutare l’opportunità di includere altri contesti del sistema «non profit» italiano diversi dagli enti del terzo settore a partire dalle realtà sportive che non rivestono attualmente anche la qualifica di Ets ma che, comunque, sono chiamati a sostenere i rincari per la gestione energetica degli impianti e delle strutture.
[Pubblicato su «il Sole 24 Ore» del 20 Settembre 2022]