In Piemonte e Valle d’Aosta partono gli osservatori e i comitati per l’economia sociale

Lo scorso mese di settembre ha avuto ufficialmente inizio il progetto per la “Costituzione di Osservatori e Comitati territoriali per l’economia sociale”, promosso dalla Fondazione Terzjus in partnership con il sistema delle Camere di Commercio di Piemonte e Valle d’Aosta e sostenuto dalla Fondazione CRT.

L’idea di fondo di questa iniziativa progettuale è strutturare sui diversi territori una piattaforma permanente di analisi socioeconomica, di proposta operativa e di collaborazione istituzionale, partecipata dai soggetti coinvolti o interessati nell’economia sociale. Con l’obiettivo di favorire la conoscenza e lo sviluppo sui territori di quell’economia che si definisce sociale in quanto mette al centro le persone, è capace di creare occupazione di qualità, contribuisce all’inclusione sociale ed a pari opportunità per tutti, stimola lo sviluppo sostenibile dei territori, promuove la partecipazione attiva dei cittadini nella società.

Questo progetto intende anche mettere a disposizione della strategia di lungo periodo del Piano d’Azione Nazionale per l’economia sociale (per il quale è in corso sul sito del MEF la fase di consultazione pubblica fino al 12 novembre prossimo) una concreta possibilità di articolazione territoriale. La stessa Raccomandazione C/2023/1344 del Consiglio UE ha richiesto agli Stati membri, del resto, una particolare attenzione alla fase di attuazione, monitoraggio e valutazione sui territori dei Piani d’Azione che devono essere predisposti a livello nazionale ed il coinvolgimento attivo dagli enti dell’economia sociale e del terzo settore, insieme alle istituzioni pubbliche e alle imprese profit impegnate sui temi ESG. 

Le Camere di Commercio di Piemonte e Valle d’Aosta rappresentano un luogo privilegiato per l’analisi e la promozione dei sistemi economici locali. Perciò, attraverso questa collaborazione progettuale con Fondazione Terzjus, intendono studiare da vicino anche l’evoluzione dei soggetti dell’economia sociale nei rispettivi territori e promuoverne la crescita nel medio-lungo periodo. Favorendo al contempo interscambi e rapporti di collaborazione con i settori dell’economia di mercato più sensibili alle istanze dello sviluppo sostenibile.

Sono tre, infatti, le linee di azione del progetto:i) mappare anagraficamente e statisticamente il fenomeno e studiare le buone pratiche che emergono sul territorio; ii) costituire in ogni Camera di Commercio un organismo (sotto forma di comitato) di confronto e progettazione per lo sviluppo dell’economia sociale; iii) promuovere e accompagnare l’elaborazione di Piani d’azione territoriali per l’economia sociale, in stretto raccordo con lo sviluppo del Piano d’Azione Nazionale. 

La prima linea d’azione è già stata avviata con una fase preliminare del progetto, iniziata in primavera e conclusa in estate, attraverso la quale sono state raccolte, integrate e analizzate una pluralità di fonti amministrative e statistiche sui soggetti dell’economia sociale (cooperative, imprese sociali, società di mutuo soccorso, enti del terzo settore iscritti al RUNTS, associazioni sportive dilettantistiche iscritte al RASD, altre associazioni, fondazioni, enti non profit censiti da ISTAT o iscritti nei registri camerali). E’ stata così prodotta una prima mappatura dei soggetti dell’economia sociale attivi in Piemonte e Valle d’Aosta, con una batteria di indicatori sulla configurazione dell’economia sociale a livello regionale, provinciale e comunale che saranno presentati e diffusi nei prossimi mesi da Terzjus e dalle Camere di Commercio coinvolte, insieme alla Fondazione CRT. 

Per le attività degli Osservatori territoriale è in programma a breve anche un’approfondita analisi delle esperienze più significative realizzate dagli enti dell’economia sociale per favorirne conoscenza, diffusione e replicabilità. Si focalizzerà l’attenzione, in particolare, sulle diverse forme di collaborazione tra terzo settore, cooperazione, imprese profit, sui processi di coprogettazione e di innovazione sociale a livello locale, sui temi della sostenibilità e dell’economia circolare, sulla generazione di “buona occupazione”. 

La seconda linea d’attività del progetto è volta a costituire presso le singole Camere di Commercio dei Comitati Territoriali per l’Economia Sociale (COTES). L’obiettivo è il coinvolgimento attivo di tutti gli attori che operano in questo ambito, ricco di sensibilità e culture diverse. Il modello di COTES a cui si farà riferimento è quello adottato dalla Camera di Commercio di Torino nell’ambito del progetto Torino Social Impact (https://www.torinosocialimpact.it), dove sono coinvolti prioritariamente rappresentanti del mondo della cooperazione, del volontariato, dell’associazionismo, del mondo universitario, ma anche rappresentanti del settore profit e del sindacato dei lavoratori. Grazie al contributo del Comitato nell’area metropolitana di Torino è stato attivato un vero e proprio hub per l’innovazione sociale con finalità simili a quelle proposte in questo progetto. Anche nella Camera di Commercio di Cuneo, peraltro, è già attiva a partire dal 2012 un’esperienza similare denominata CISEM (Comitato per l’Imprenditoria Sociale e il Microcredito

Per accompagnare l’avvio delle attività dei COTES, la Fondazione Terzjus e Unioncamere Piemonte organizzeranno sui territori una serie di workshop su temi collegati all’evoluzione dell’economia sociale: dalla legislazione d’interesse del terzo settore, all’economia circolare e alle CER, dal welfare aziendale al volontariato di competenza. 

La terza linea di attività del progetto intende favorire all’interno dei COTES la definizione di proposte e progetti utili per tradurre sul livello locale la strategia di intervento individuata dal Piano d’Azione Nazionale per l’Economia Sociale. In definitiva si tratterà di un Piano territoriale d’azione per l’economia sociale, che ciascun COTES varerà alla fine di un percorso di elaborazione e confronto interno, sottoponendolo naturalmente al vaglio degli organi di governo delle diverse istituzioni competenti (Regioni, Province, Comuni e le stesse Camere di Commercio).   

In prospettiva una simile rete territoriale, da estendere anche ad altri contesti regionali, può diventare un prezioso interlocutore anche per i Ministeri che, sulla base delle rispettive competenze, avranno in carico l’attuazione del Piano d’Azione Nazionale per tematiche quali:

  1. la formazione delle competenze e l’investimento in conoscenza, per valorizzare la capacità degli enti dell’economia sociale di formare competenze qualificate anche a vantaggio del sistema economico complessivo; per sostenere la crescita degli enti anche sotto il profilo organizzativo e gestionale; per promuovere un sistema di informazioni statistiche sull’economia sociale affidabile, ben articolato territorialmente e continuamente aggiornato.
  2. la finanza per l’economia sociale, per creare un contesto favorevole alla finanza sociale  promuovendo interventi e strumenti finanziari; creando sui territori le condizioni per lo sviluppo di un ecosistema favorevole all’innovazione sociale, rafforzando le reti e le organizzazioni di coordinamento, promuovendo partenariati tra i soggetti dell’economia sociale, le imprese profit, il mondo della finanza, le amministrazioni pubbliche, le università, i centri di ricerca e gli altri attori della società civile;
  3. il procurement e le partnership pubblico-privato, per indirizzare le pubbliche amministrazioni ad acquistare beni e servizi favorendo il consolidamento delle migliori pratiche di amministrazione condivisa e tenendo conto dell’innovazione sociale e degli obiettivi ambientali che possono essere perseguiti attraverso gli enti dell’economia sociale; per incentivare le imprese profit a coinvolgere gli enti dell’economia sociale nelle loro catene del valore e i consumatori ad acquistare beni o servizi prodotti da soggetti dell’economia sociale.
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