Con piacere presentiamo, per la pubblicazione da parte di Terzjus, le recenti “Norme di comportamento dell’organo di controllo degli enti del Terzo settore”, emanate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.
Il testo contenuto nelle Norme è il frutto di un faticoso lavoro di analisi compiuto dal Consiglio nazionale, dal suo “Gruppo di lavoro principi di comportamento dell’organo di controllo ETS” e dagli Osservatori esterni. La composizione del Gruppo stesso è stata organizzata in modo da poter fruire del contributo di specialisti, aventi background professionali e scientifici differenti.
Occorre rilevare che le Norme sono uscite per pubblica consultazione nel mese di marzo del presente anno. La diffusione della versione definitiva ha risentito di un rallentamento per naturali esigenze di coordinamento con le nuove “Norme di comportamento del collegio sindacale di società non quotate” ed ha recepito le indicazioni fornite in consultazione nonché preso in considerazione una serie di pronunciamenti del Ministero del lavoro del lavoro e delle politiche sociali nel frattempo pubblicati. Sono state, inoltre, effettuati ulteriori approfondimenti su tematiche specifiche emerse dalle interpretazioni fornite dalla stampa professionale e scientifica.
Le previsioni in oggetto costituiscono, in primis, norme deontologiche per gli iscritti all’albo e sono finalizzate a far sì che i colleghi possano svolgere correttamente l’incarico di componente dell’organo di controllo di un ente dl Terzo settore (ETS).
Quanto sopra premesso, risulta evidente che le Norme assumono una valenza più “generale”, nella consapevolezza che l’organo di controllo svolge una funzione cruciale di garanzia per i terzi, ed ambiscono a rappresentare in questa fase di avvio operativo della Riforma del Terzo settore un punto di riferimento anche per quanto concerne l’interpretazione di molte disposizioni in essere.
L’auspicio “tecnico” è quello di poter contribuire, per tramite del documento, a definire prassi comportamentali generalmente accettate, così che gli ETS possano operare secondo schemi comportamentali chiari in cui vi sia rispetto e chiarezza dei diversi ruoli dei soggetti coinvolti nella governance.
L’ambizione “ultima” è quella di poter contribuire a sviluppare un sistema chiaro e trasparente, consentendo agli enti di poter fruire dei benefici derivanti da apporti professionali qualificati e perseguire al meglio le proprie finalità “civiche, solidaristiche e di utilità sociale”.