5×1000

5×1000: la carica degli esclusi (anche per scelta)

Il 5x1000 dell’Irpef può essere donato attraverso la dichiarazione dei redditi: basta scrivere il codice fiscale del beneficiario e firmare il riquadro. Chi non è tenuto a presentare la dichiarazione può comunque donare compilando la scheda allegata alla certificazione unica, il 730 o l’ex Unico. Se si firma il riquadro senza specificare il codice fiscale, la cifra viene ripartita tra tutti gli enti di quel comparto in maniera proporzionale al numero delle preferenze ricevute. Chi invece non firma il riquadro paga comunque quella quota di imposte, senza destinarle al Terzo settore.

Le cinque parole del 5×1000. Luigi Bobba sulla “fiducia”

La fiducia è ciò che porta un cittadino a prediligere un’organizzazione fra tante ed è legata molto al sentire una comunanza con le proprie finalità e valori. L’esistenza di un registro di Enti meritevoli di beneficiare del 5 per mille, la trasparenza dell’organizzazione e la rendicontazione delle sue azioni sono tutti elementi cruciali per conquistare la fiducia dei cittadini, ma è pur sempre vero che la fiducia è qualcosa che cresce proprio nel momento in cui si ha il coraggio di metterla in gioco.

Enti del terzo settore ancora in corsa per il 5 per mille

Il 5 per mille, quest’anno, tiene conto delle novità portate dalla riforma del terzo settore. Infatti, l’avvio del Registro unico il 23 novembre 2021, ha sostituito la categoria del volontariato con quella degli enti del terzo settore (Ets). Attenzione, tuttavia, perché la sola iscrizione nel Registro unico non basta agli enti per accedere automaticamente al riparto del 5 per mille.

I soldi del 5 per mille alle Forze dello Stato: un danno inutile al Terzo settore

Il Senato della Repubblica - il 9 giugno 201 - ha votato una proposta di legge presentata dalla Lega con il voto favorevole dei principali gruppi politici che, se fosse approvata anche alla Camera, andrebbe a depauperare Il fondo dedicato al 5 per mille. Il fondo verrebbe usato per l'assistenza del personale di tutti i corpi dello stato (Polizia, Carabinieri, Finanza, Guardie carcerarie, Esercito, Marina e Aereonautica). Ma che c'entrano con la legislazione istitutiva della norma di sussidiarietà fiscale?

Terzo settore: usiamo il Registro unico come leva per il 5×1000

Il presidente di Terzjus, Luigi Bobba, commenta i primi dati sul Runts: 61mila organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale trasmigrate, 3mila nuove richieste di iscrizione. Propone di realizzare una campagna che convinca quell'italiano su due che ancora non déstina il 5x1000 a farlo e ipotizza un Fondo per la repubblica solidale analogamente a quanto fatto per la povertà educativa

Il nuovo principio contabile OIC del Terzo settore all’esame degli operatori

La Riforma del Terzo settore segna un altro importante passo verso il completamento delle disposizioni (in questo caso tecniche) necessarie per rendere la disciplina degli enti del Terzo settore pienamente operativa. Entro il 30 settembre è possibile inviare proprie osservazioni e suggerimenti al testo proposto.

Il 5X1000 dopo la riforma del Terzo Settore. Nel DPCM pubblicato ieri in G.U., tempi dimezzati per l’erogazione ai beneficiari

Con il DPCM del 23/07/2020, pubblicato nella G.U. Serie Generale del 17/09/2020 n. 231, è arrivata al traguardo la riforma dell’istituto del cinque per mille, inserita all’interno del più ampio processo di riforma del Terzo settore. Criteri chiari per l'individuazione dei beneficari, per la ripartizione dei contributi e per le modalità di rendicontazione e pubblicità, elementi fondamentali per definire una solida e puntuale accountability nei confronti dei soci e di tutti i cittadini che operano le scelte contributive.
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