Lo stato dell’arte del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore

A quattro mesi dall’avvio della piattaforma telematica del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), istituito presso Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in attuazione degli artt. 45 e seguenti del Codice del Terzo Settore, è utile fare un primo bilancio delle attività realizzate e prendere in esame gli ulteriori step di attuazione previsti per i prossimi mesi. 

Anzitutto vanno sottolineati il grande spirito di cooperazione e l’impegno di tutte le istituzioni coinvolte nella realizzazione del RUNTS – Regioni, Province Autonome di Trento e Bolzano, Ministero del Lavoro e Unioncamere insieme ad Infocamere – che hanno consentito di garantire il pieno rispetto della tabella di marcia fissata dal D.M. 106 del 15 settembre 2020: infatti il Registro ha iniziato la sua operatività il 23 novembre 2021 ed oggi si può dire completata con successo la prima fase della trasmigrazione sulla piattaforma nazionale di 85.913 enti, il 98% degli 87.890 precedentemente iscritti nei diversi registri regionali e nazionale. 

Più in dettaglio, il trasferimento telematico nella piattaforma RUNTS ha già riguardato 49.845 Associazioni di promozione sociale (APS) e 36.068 Organizzazioni di volontariato (ODV), per la prima volta raccolte in maniera omogenea e confrontabile in un’unica piattaforma nazionale.  

Analizzando i dati a livello territoriale, oltre ai circa 23.000 enti appartenenti alle APS  nazionali, precedentemente iscritte nel relativo registro nazionale previsto dalla legge n. 383/2000 e  già trasmigrati dal competente ufficio del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, si può evidenziare come le Regioni con la più elevata numerosità di enti trasferiti nel RUNTS siano Emilia Romagna (9.076), Lombardia (8.837), Toscana (6.680), Veneto (4.814), Lazio (4.613) e Piemonte (4.473).

Gli uffici del RUNTS sono ora chiamati a consolidare entro il prossimo 20 agosto le posizioni di ciascuno degli enti trasmigrati, verificando la sussistenza dei requisiti per l’iscrizione di tali enti e richiedendo, ove necessario, le opportune integrazioni informative e documentali agli interessati. Svolgeranno questo compito condividendo un approccio comune su tutto il territorio nazionale – grazie ad un processo partecipato di applicazione uniforme della normativa che in tutta la gestione della riforma del terzo settore il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e le Regioni stanno seguendo. Proprio sulla base della costante interazione tra Ministero e Regioni, accompagnata dal dialogo con le rappresentanze del Terzo settore e  con gli ordini professionali è stato possibile sviluppare all’interno di un documento di prassi di prossima pubblicazione, temi di particolare rilevanza, quali, ad esempio, i poteri istruttori dell’ufficio del RUNTS, la corretta gestione dei soggetti dotati di personalità giuridica o che intendano acquisirla. 

Nel frattempo la Sezione d) del RUNTS riservata alle Imprese Sociali, incluse le Cooperative sociali, risulta già completamente popolata a partire dal 21 marzo scorso, in quanto da quella data tutte le informazioni delle oltre 22.200 imprese sociali iscritte nel Registro Imprese delle Camere di Commercio sono state riversate anche nel RUNTS. E da quella stessa data le posizioni delle imprese sociali nel RUNTS vengono mantenute quotidianamente aggiornate attraverso il collegamento diretto con il Registro imprese.

Per quanto riguarda le altre Sezioni del RUNTS, fino al 27 marzo scorso sono pervenute agli uffici regionali e statale, attraverso la piattaforma digitale, 4.519 domande di iscrizione di enti che precedentemente non comparivano nei vecchi registri

Circa il 15% delle istanze è stato presentato dai notai per enti con personalità giuridica, mentre il restante 85% è stato presentato dai legali rappresentanti degli enti. 

Per quanto riguarda la preferenza per le diverse Sezioni del RUNTS, oltre il 50% delle domande di iscrizione ha richiesto l’inserimento nella Sezione b) del Registro riservata alle Aps, mentre il 20% delle domande fa riferimento alla Sezione a) delle Odv. Significativamente numerose risultano poi le domande di iscrizione relative alla sezione g) degli “Altri enti del Terzo Settore”, all’interno della quale possono trovare piena espressione una pluralità di enti e soggetti associativi che non si collocano nelle altre sezioni del RUNTS ma perseguono in ogni caso, senza scopi di lucro, finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale (1.218 istanze presentate, pari a circa il 27% del totale). Infine, va registrato che sono state già presentate anche 63 domande di iscrizione per la Sezione c) degli “Enti filantropici” e 18 per la Sezione f) delle “Società di mutuo soccorso”.

Sotto il profilo territoriale, le richieste di iscrizione dei primi quattro mesi di operatività del RUNTS hanno riguardato maggiormente gli uffici di due regioni: Lazio e Lombardia con rispettivamente 625 e 586 domande pervenute. Un gruppo di otto regioni (Puglia, Campania, Sicilia, Piemonte, Calabria, Toscana, Veneto ed Emilia-Romagna) è assestato su un flusso di istanze di iscrizione nello stesso periodo che varia fra le 386 della Campania e le 265 dell’Emilia-Romagna; mentre dai territori delle altre regioni è pervenuto un numero di domande di iscrizione compreso tra le 125 della Liguria e le 11 della Valle d’Aosta. 

In definitiva si può affermare che attraverso il RUNTS importanti energie di associazionismo, volontariato, solidarietà, civismo e impegno sociale e culturale stanno emergendo su tutto il territorio nazionale ed assumono una nuova comune identità, quella di Enti del Terzo Settore (ETS)

Altro dato positivo, non scontato, riguarda la semplificazione della procedura e la riduzione dei tempi di esame delle pratiche che la piattaforma RUNTS gestita in collaborazione con Unioncamere riesce ad assicurare, dal momento che gli uffici già nella fase di avvio del Registro hanno concluso il procedimento di iscrizione di oltre 1.340 nuovi Enti del Terzo Settore mediamente in 42 giorni, nonostante abbiano a disposizione fino a 60 giorni di tempo e debbano esaminare anche fattispecie di enti diverse rispetto a quelle delle Aps e delle Odv che già ben conoscono per la passata esperienza dei registri regionali. 

Standardizzazione e digitalizzazione dell’intera procedura, utilizzo di SPID, CIE, PEC, firma digitale, protocollazione informatica consentono alla piattaforma RUNTS, oltre a completa tracciabilità e trasparenza, anche di ridurre i tempi di risposta agli enti in maniera significativa, sia per le istruttorie che si concludono positivamente con provvedimenti di iscrizione sia nei casi in cui le istanze degli enti non presentino tutti i requisiti richiesti. 

Rispetto alle 4.519 richieste di iscrizione pervenute, sono state 640 le istanze ritirate nel corso del dialogo telematico tra gli uffici e i soggetti interessati oppure respinte, dopo l’istruttoria degli uffici, con appositi provvedimenti di diniego. E solamente 3 enti, finora, sono stati iscritti nel RUNTS grazie al meccanismo del “silenzio assenso”, cioè trascorsi i 60 giorni fissati dalla data di presentazione dell’istanza registrata attraverso il protocollo informatico e in assenza di un provvedimento da parte dell’ufficio RUNTS.

Il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore è stato concepito, sin dalla previsione iniziale contenuta nell’articolo 37 del D.M.  15 settembre 2020, n. 106, come uno strumento in progressivo divenire: in tal senso, pertanto, tra aprile e maggio la piattaforma digitale verrà implementata dal Ministero insieme ad Unioncamere e Infocamere con nuove funzionalità.

A partire dal 4 aprile, in particolare, gli enti iscritti potranno presentare al RUNTS istanze per modificare o aggiornare informazioni relative alla propria posizione, ad esempio richiedendo – ove necessario – l’accreditamento per l’accesso al riparto dei fondi del 5 per mille. Oppure, per quanto riguarda le imprese sociali e le cooperative sociali, potranno essere comunicate e aggiornate le informazioni previste specificatamente dall’Allegato A del D.M. n. 106/2020 riguardanti l’eventuale affiliazione ad associazioni o reti associative, il numero dei volontari iscritti nel registro dell’ente, il numero dei volontari degli aderenti di cui esse si avvalgono, il sito internet dell’ente, il recapito telefonico.   

A partire dal 18 aprile sarà poi attivata la possibilità per gli enti iscritti di depositare atti al RUNTS, come ad esempio i bilanci annuali o altri documenti non depositati in sede di iscrizione. 

Successivamente,  dal 2 maggio sarà possibile presentare domanda di cancellazione per una posizione già iscritta.

Infine, al 16 maggio è programmata l’apertura dell’area RUNTS dedicata alla consultazione pubblica del Registro, secondo quanto previsto dal già citato art.37 del D.M. 106 del 2020: ciò significa che tutti i cittadini potranno consultare gli statuti, i bilanci e le informazioni previste dalla legge relativamente agli enti iscritti. Enti che saranno quindi tenuti ad assicurare il puntuale aggiornamento dei dati ad essi riferiti. Le funzionalità di consultazione pubblica consentiranno di ottenere non solo le informazioni di dettaglio di un singolo ente, ma anche di estrarre liste di enti tramite strumenti di ricerca avanzata.  

Un passo ulteriore per la trasparenza, la pubblicità e la piena valorizzazione del mondo del Terzo Settore in Italia.

Dati ufficiali RUNTS aggiornati al 27/03/2022

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