Guida operativa per la creazione di partenariati fra Enti pubblici ed Enti di Terzo settore e soggetti finanziatori

A cura di:
Gabriele Sepio, Segretario generale dell’osservatorio per la filantropia e il terzo settore (Terzjus) e membro del comitato scientifico per la promozione dell’economia sociale nei rapporti internazionali, presso il Ministro del Lavoro, e della commissione fiscale del Coni

Coordinamento:
Luciano Gallo, Responsabile innovazione e semplificazione amministrativa, contratti pubblici e innovazione sociale, diritto del terzo settore di ANCI Emilia-Romagna

Hanno collaborato alla realizzazione del presente volume:
Laura Chiodini (IFEL), Annalisa Gramigna (IFEL), Chiara Poli (ANCI), Giuliana Ruiu (IFEL), Barbara Slamic (Cittalia), Walter Tortorella (IFEL), Elvira Zollerano (IFEL).

Il documento “Gli strumenti di raccolta fondi e le forme di finanziamento delle attività di interesse generale previsti dalla Riforma del Terzo settore. Guida operativa per la creazione di partenariati fra enti pubblici ed enti di terzo settore e soggetti” nasce nell’ambito del progetto “Co-Progetta – Un’amministrazione condivisa”, all’interno del Pon Inclusione 2014-2020 (Azioni di sistema a sostegno dell’obiettivo specifico 9.7 Rafforzamento dell’economia sociale”), finanziato con risorse del Fondo Sociale Europeo e realizzato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e Anci, con la collaborazione delle sue Fondazioni Cittalia e IFEL.

Chiuso alla data del 9/12/2022.

PREMESSA

La Riforma del Terzo settore, oggetto del progetto formativo “Co-progetta“, ha innovato il quadro di riferimento della disciplina. Siamo in presenza di un vero e proprio diritto del Terzo settore, che – in ragione del suo fondamento costituzionale e delle sue peculiarità – poggia sualcuni “perni”.

Intendiamo riferirci all’introduzione di una definizione unitaria di enti di Terzo Settore (ETS), contenuta nel Codice del Terzo settore (CTS) (art. 4), che tuttavia non cancella, anzi le sostiene, le particolare forme di enti.

Il CTS, ancora, introduce in modo parimenti innovativo l’elencazione delle c.d. attività di interesse generale (art. 5), nell’ambito delle quali enti pubblici ed ETS attivano forme speciali di partenariato (Titolo VII, ma anche forme di valorizzazione dei beni pubblici). Uno degli elementi più significativi è rappresentato dall’istituzione del RUNTS, Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, nel quale possono iscriversi gli ETS, in possesso dei requisiti previsti dal Codice, con conseguente introduzione del regime autorizzatorio, in luogo di quello concessorio.

Il diritto del Terzo settore si caratterizza, oltre che per una propria attitudine innovativa, anche per la funzione “promozionale” del ruolo e dell’attività degli ETS, in ragione delle finalità e delle modalità di svolgimento delle attività da parte degli ETS.

Da qui, un sistema di disposizioni, che prevedono forme di sostegno e di promozione dello svolgimento delle attività di interesse generale da parte degli ETS, attivate da soggetti diversi da questi ultimi; cittadini, soggetti for profit, finanziatori ed enti pubblici. In particolare, le varie forme di raccolta fondi e di finanziamento delle attività di interesse generale.

Finalità del presente lavoro, dall’approccio originale ed innovativo, è quello di esaminare le novità introdotte sul tema dalla Riforma del Terzo settore, ma dalla visuale dell’Amministrazione condivisa, ovverosia dall’utilizzo delle diverse forme di raccolta fondi e delle modalità di finanziamento delle attività di interesse generale in funzione dell’attivazione di partenariati fra ETS ed enti pubblici, oltre che agli altri soggetti interessati.

Un documento, si spera utile, non solo come strumento di conoscenza di istituti di una disciplina speciale, ma anche come guida operativa per utilizzare al meglio strumenti nuovi.

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